Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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I RACCONTI DEL MISTERO

Le istruzioni sono:

Scrivi un racconto dal titolo IL LADRO DEI SOGNI


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Filippo

Il ladro di sogni
La sera scendeva nascosta tra le ombrose betulle del vecchio parco, il leggero vento tiepido si alzava, qualche foglio di carta lasciato chissà da quale bambino il vicino pomeriggio trascorso, qualche
busta dimenticata. Non serviva, ne aveva già tante Filippo il barbone, nella sua sacca di cuoio, lacci stoffe fazzoletti, uno spazzolino, il corredo per un'accurata quanto perentoria igiene, un tozzo di pane. Rimaneva lì facendosi posto con dei pesanti cartoni tra la panchina e le siepi, solo il suono della fontana e delle foglie si univa ai richiami degli uccellini. Si sistemo' Filippo a mo di capanna lasciando i suoi ombrelli e il suo cappello vicino alla sua coperta.Quella sera non aveva voglia di scrutare il suo romanzo donatogli per strada e così ricontrollo' la sua rubrica fatta ad agendina, dove appuntava di tutto. Le strade, i dottori, le nuove
insegne dell'urbe, i nuovi bambini del vicino asilo, cui in disparte alla sua presenza, insegnava a dar da mangiare ... (continua)

Luca Di Paolo 15/04/2016 - 17:50
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Finché l’ultimo respiro lascerà le nostre anime.

L’ombra della giovinezza ormai sfiorita, le rughe segnano i profili sinceri di chi ama la vita. Cerco tra i fogli invisibili dei miei ricordi un sogno che continua a sfuggirmi… forse troppo grande per me!
io,sono semplice, mi accontento di quello che ho, porto con me i segni del tempo con orgoglio, la mia pelle ruvida, secca di salsedine, fa da cornice al mio viso stanco.

Cavalco le onde della vita, come la prua di una barca,che tocca il cielo e poi giù... è il mio amore per lei, che spinge come un vento,questa vela non più forte, mai rassegnata... dal petto il cuore palpita nuove emozioni.
Più cerco di capire Il bisogno di amare, è più ho bisogno di lei! dovrei chiudere chiudere gli occhi, per non vedere che ogni cosa mi parla di lei… dovrei scendere nell'abisso per non sentire la sua presenza! perché lei, è l’aria che respiro, il sole caldo del mattino.


Si, Il mio sogno… quello che mi sfugge, quello che cerco nei momenti di debolezza! Quando lei sta male! È... (continua)


donato mineccia 20/04/2016 - 19:46
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il ladro dei sogni 2

Il vecchio sistemò il cappuccio del suo gabbano di orbace per proteggersi dal freddo vento che ululava da ore ormai, da quando il cielo infiammatosi al tramonto aveva prima assunto il colore del melograno per poi divenire sempre più scuro e livido come il mirto maturo, costringendo gli abitanti del villaggio di Janna ‘e Frores a rintanarsi nelle case anzitempo.
Si sedette sulla panca di pietre e sughero sotto il grande olivastro, testimone silenzioso della vita dell’intero villaggio e vicino al quale lui giocava da bambino, girandoci attorno con il cavallino che il nonno Zoseppe gli aveva costruito con dei pezzi di asfodelo.

L’olivastro era cresciuto ma lui lo aveva sempre visto enorme, con quei rami che si allungavano verso il cielo quasi a raccogliere la luce e con le fronde che si allargavano sullo spiazzo di terra battuta, ad offrire refrigerio e riparo a tutti i passanti e a tutti gli abitanti, che proprio là sotto organizzavano ogni sorta di cerimonia, religiosa o pagana... (continua)


Millina Spina 14/04/2016 - 18:33
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL LADRO DEI SOGNI- Seconda Parte.

Notte dopo notte, aveva preso ad aspettare il ladro dei sogni con sempre maggiore impazienza. Era sempre stata una ragazza concreta, eppure ormai si era convinta che quella storia fosse reale e che soprattutto egli fosse reale. Le piaceva discorrere con lui, e ormai non si stupiva più, anzi per dirla tutta si era abituata alla sua invisibile presenza. Spesso era tentata di sfiorarlo, soprattutto quando la sua voce si velava di malinconia, ma non osava per paura di farlo scappare. Avevano parlato di tante cose, eppure c'erano ancora segreti tra loro, argomenti che non osavano toccare. Iris si guardò allo specchio e si spazzolò i capelli, malgrado avesse mille dubbi, dettati dal buon senso, non poteva impedire al suo cuore di accelerare i battiti, quando avvertiva la sua presenza, oppure impedirsi di contare le ore che mancavano al calare della notte. Si voltò di scatto. Aveva sentito un rumore.
«Herbert, sei tu?»
«Sono io, ma voi siete sveglia.» Iris sorrise.
«Vi aspettavo.» Egli era... (continua)

Marirosa Tomaselli 17/04/2016 - 18:36
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IL LADRO DEI SOGNI-Prima Parte.

IL LADRO DEI SOGNI

Se ne stava lì, meditabondo nell'ombra. Perso nei suoi pensieri, al buio nella sua strana dimora. Era da poco sorto il sole e per egli era tempo di dormire. Dormire, che buffa parola detta da lui. Si sistemò meglio sulla poltrona, cercando di dare un senso a quella sua bizzarra esistenza. Strani quadri adornavano le pareti della stanza: erano tutti i sogni che aveva rubato. Sogni meravigliosi che parlavano d'amore, o che mostravano meraviglie che un uomo come lui non avrebbe mai osato immaginare, e poi c'erano i sogni di libertà.
In fondo, si diceva, non era un ladro, ma un collezionista, che circondava la sua esistenza di cose belle, in fin dei conti non faceva del male a nessuno, rubava solo aria, materia inconsistente, che però serviva da nutrimento alla sua anima e lo teneva vivo. Era cominciato tutto troppo tempo fa, quando aveva perso tutti i suoi sogni e tutte le sue speranze, quando anche l'amore l'aveva abbandonato, e aveva preso ad ascoltare tutti i sog... (continua)


Marirosa Tomaselli 17/04/2016 - 18:35
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Il ladro dei sogni.

Rosaria ha un occhio tumefatto e una costola incrinata.
Rosaria piange in silenzio e stringe a se il suo pargoletto di sei mesi.
Se solo avesse dato ascolto ai suoi genitori...
Glielo dicevano in continuazione! Salvatore non fa per te, lascialo mentre sei ancora in tempo.
Rosaria adesso ha solo un sogno da realizzare.
Sostenere gli esami di quinto anno all'istituto magistrale.
Vuole fare la maestra, ama i bambini, anzi li adora...
Ma Salvatore non ne vuol proprio sapere, è duro.
Sei solo una femmina gli ripete sempre e fino all'ossessione.
Tu devi solo cucinare, lavorare in casa, crescere il bambino e allargare le cosce quando mi va...
Rosaria continua a piangere in silenzio lacrime amare e non si da pace.
Deve pur affrontare il problema una volta per tutte, ma non si decide, la paura è tanta.
Ogni notte di nascosto scrive un bigliettino e lo mette sotto il cuscino.
"Nel sogno o Signore, nel sogno vienimi a prendere o mio Dio."
Questo c'era scritto nel fogliett... (continua)

Giovanni Santino Gurrieri 14/04/2016 - 19:52
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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il settimo sogno

Un settembre strano, nell'aria un caldo strano, ogni pioggia un diluvio, ogni vento un uragano, ogni notte un sogno strano. Umberto aveva un presentimento strano, tanto strano che portava con se a letto uno dei suoi gatti come se fosse il suo angelo custode.Umberto solo così riusciva a prendere sonno nonostante le imprecazioni della moglie contro quel gattone accovacciato, ogni mattina in quel settembre era un risveglio strano, i suoi sogni, i suoi sogni a volte erano lucidi, tanto lucidi da sembrargli vissuti. Umberto comincio' una notte ad avere paura, si svegliava spesso e rifrullava nella sua mente per la sesta volta in quelle notti il solito sogno, un luogo uguale, grandi alberi uguali, una strada vuota con un grande edificio illuminato a giorno, uno strano schiamazzo di una civetta impaurita desto' Umberto nella fievole luce del mattino, il caffè' della santa moglie con le dolci parole riuscirono a dargli un po di coraggio per affrontare la giornata nel suo lavoro. Una sera Umb... (continua)

umberto cavallini 25/04/2016 - 22:03
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