Punti di vista in città
Non li sopporto. Non sopporto proprio la gente.
Mi fermo ad un semaforo rosso , l'ennesimo di questa lunghissima mattinata e mi guardo allo specchietto osservando le numerose rughe sul mio viso, pensando a quanto ancora dovrò fare questa vita, a quanto ancora dovrò aspettare la mia tanto agognata pensione. Mentre il pensiero si discosta un attimo dalla strada, un ragazzo di fianco a me mi suona con il suo motorino sgangherato. Il verde è scattato. "Quanta fretta" penso tra me e me "avrai neanche 20 anni e già senti il peso della città addosso, alla mia età cosa farai?" Ingrano la prima senza sforzare sull'acceleratore e parto con calma esitando un secondo perchè mi accorgo con la coda dell'occhio che il giovanotto a fianco a me mi sta tagliando la strada e mi supera a destra come un razzo.
"Incosciente".
Nonostante questo piccolo episodio supero l'incrocio e proseguo per il viale trovando ancora sulla mia strada il semaforo rosso e quel giovane motociclista. Cerco di mettermi il più lontano possibile da lui ma vi è una sola corsia e mi trovo dunque di nuovo alla sua sinistra. Il ragazzo volta lo sguardo verso di me e di scatto torna a fissare il semaforo che in quel momento diventa verde. Esitiamo entrambi a partire ma la moto del ragazzo ha sicuramente più ripresa di me e parte veloce , sfiorandomi nuovamente il muso della mia Panda.
"Questi giovani d'oggi.. imprudenti e pure spavaldi" penso tra me mentre ingrano la seconda.
Qualche minuto dopo mi ritrovo nella stessa situazione. Questa volta cerco di non esitare in modo da non ripetere la precedente scena, lasciando la prima marcia ingranata e tenendo il piede ben fermo sulla frizione, e al verde parto subito come se dovessi fare una gara. All'improvviso sento una botta e voltandomi verso il lato passeggero vedo il ragazzo praticamente attaccato alla mia macchina.
"Mi è venuto addosso!"
Non sto tanto a guardare dove sia finito il ragazzo e accosto subito la macchina vicino al marciapiede, scendendo allarmato per la carrozzeria. Dietro di me si ferma il giovane , togliendosi il casco con fare minaccioso.
Il ragazzo sarà alto un metro e ottanta, biondino con poca barba sul mento. Può essere mio figlio insomma.
"Ragazzino ! Ma non ti sei accorto che è la seconda volta che mi tagliavi la strada?"
Inizio ad agitarmi anche perchè guardando la portiera vedo che il graffio sulla carrozzeria è abbastanza profondo e mi ci vorrà più di 500 euro per farlo mettere a posto. Il ragazzo non dice una parola, sembra quasi intontito.
Mi volto per fargli vedere bene il danno ma quando mi rigiro verso di lui lo vedo salire sulla sua moto e sfrecciare veloce per il viale lasciandomi di sasso.
Non potevo crederci, oltre al danno la beffa. "Ora oltre al notevole ritardo a lavoro , dovrò anche spendere più di 500 euro per colpa di quel deficiente!"
"Cose da matti!">
< Sono le 9 del mattino e il mio fottutissimo motorino non ne vuole sapere di partire. Sono 10 minuti che continuo a pestare su questa maledetta pedalina per farlo accendere. E menomale che mio padre me l'ha comprato nuovo ! Si, Nuovo
un paio di palle! è già stata una vittoria farmelo comprare però a sto punto potevano fare uno sforzo in più e prendermi qualcosa di più decente! Come al solito inoltre sono in ritardo per andare a scuola, a quest'ora sarei già dovuto
essere in classe per il compito di matematica. Metto in moto e parto cercando di stare in equilibrio, è da pochi giorni che guido per la città e trovo ancora diversi problemi alla guida, ma questo naturalmente ai miei non l'ho ancora detto, se no chissà quante paranoie si fanno. Prendo Via della Liberazione che nonostante sia molto trafficata è anche tutta dritta e non dovrei aver problemi ad arrivare prima che inizi il compito.
Mi metto sulla destra in modo da non dar troppo fastidio alle altre macchine e vado tranquillo per la strada, sentendo l'aria fresca filtrare dal casco e il sole riscaldarmi il viso attraverso la visiera.
Sto viaggiando spensierato quando mi accorgo all'ultimo che il prossimo semaforo è rosso e ho una macchina ferma davanti a me. Per evitare una gran frenata mi metto alla sua destra ma mi accorgo che non ho molto spazio per ripartire perchè dopo il semaforo inizia subito la corsia del tram. "Be aspetto che scatti il verde".
Ma una volta passato il rosso la Panda di fianco a me non accenna a partire. Gli suono per farlo svegliare e parto subito almeno non me lo ritrovo al prossimo semaforo.
"Sarà sicuramente un vecchio rincoglionito".
Proseguo il mio tragitto fissando l'ora sopra il contachilometri del cruscotto e mi accorgo di dovermi fermare ancora al semaforo. Poco dopo ecco che rispunta la Panda bianca. Penso tra me e me che forse gli ho tagliato la strada prima, quindi mi vergogno un pò a girarmi e guardare chi c'è alla guida. Provo di scatto e vedo un uomo che mi guarda.
"Cavolo, cosa vorrà ora?"
Mi prende un pò d'ansia e appena scatta il verde decido di partire a manetta in modo da sembrare abbastanza disinvolto, come se non mi fossi accorto di nulla. Continuo ancora senza guardarmi indietro e vedo che il prossimo semaforo sta diventando di nuovo rosso.
"Ma che palle però!!"
Mi fermo e come in precedenza mi si accosta di nuovo la panda vicino. "Questo di sicuro si vuole attaccare!"
Per evitare casini mi preparo alla partenza con la mano sull'acceleratore e un piede già sulla pedaliera e appena scatta il verde parto quasi impennando. Ma non mi accorgo che la panda ha fatto la stessa cosa ed inevitalbilmente mi ritrovo con la parte sinistra del manubrio sulla sua portiera.
"Oh Cazzo! Questa non ci voleva!"
Accosto subito ancora frastornato, cercando di realizzare l'accaduto. Dalla Panda scende un uomo, alto e robusto, un pò vecchiotto si, ma con l'aria di uno che non si fa tanti problemi a spaccarti la faccia per un graffietto sulla fiancata. Lui mi urla contro, io preso dal panico penso all'unica cosa possibile. Scappo !
"Se chiamavo mio padre per sta cosa mi beccavo tante di quelle botte pure da lui e addio motorino!"
Penso tra me e me mentre guardo il vecchio signore guardarmi andar via immobile sul ciglio della strada.
"Cosa credeva? Che mi sarei fermato a farmi prendere a schiaffi? Cose da matti!" >
< Sono le nove del mattino e come ogni giorno sto portando la mia piccola Lucy al parco per farle fare i suoi bisogni.
Avrei dormito ancora un pò oggi, l'effetto delle medicine ieri sera mi ha dato davvero una bella botta ! Magari dormo ancora un pò quando torno a casa. Mentre cammino per il marciapiede osservo il solito via vai infinito sulla Via della Liberazione. Tutte quelle macchine in coda, il rumore del clacson che suona all'impazzata. Quanto vorrei essermi trasferita in campagna da mia figlia. Ma ormai sembra che la mia vecchiaia dovrò passarla in mezzo a questa giungla di cemento. "Avessi qualche anno di meno!"
Continuo a passeggiare pensando ad una bella cascina in mezzo alla campagna quando la mia attenzione viene attirata da una scena singolare sulla strada. Un motorino ha appena urtato una macchina bianca e si sono fermati vicino al battistrada. Un altro incidente. Quanti ne vedo ogni mattina passando per questo marciapiede, è un pò come se la gente non capisse che la fretta non ti porta da nessuna parte. Meglio andare piano e arrivare a destinazione senza incontrare problemi. Mi fermo con la mia cagnolina che cerca un posto intimo per fare i suoi bisogni.
"Aspetta Lucy, adesso andiamo al parco"
Vedo un uomo sulla cinquantina che sbraita contro un ragazzino. Mi avvicino un pò al battistrada per vedere meglio, quando succedono queste cose non me le lascio di certo sfuggire. Una povera pensionata come me non ha molte attività da fare durante la giornata, almeno mi passa il tempo. Ad un certo punto mi accorgo che quando l'uomo si distrae , il giovane risale sul suo motorino e scappa. "No cavolo, volevo vedere ancora un pò di movimento! "
L'uomo rimane immobile vicino alla sua macchina e dopo aver imprecato ancora un pò risale sul suo veicolo e riparte nella fitta giungla mondana.
"Che peccato. Quando ho la fortuna di vedere qualcosa per intrattenermi un attimo lo spettacolo finisce subito.
Cose da matti!" >
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Descrizione accurata, efficace.
Il mio augurio di una BUONA GIORNATA.
Vera