Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine."
Il giorno dell'ultima volta
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, s’infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine.
Era il giorno dell’ultima volta, l’ultima di tante mattine cominciate molti anni prima.
Sul bus si ricordò il suo primo, surreale giorno di lavoro, in un piccolo ufficio decentrato. Si era presentata in perfetto orario, anzi con qualche minuto di anticipo, ma al suo arrivo aveva trovato tutto sprangato. All’interno non c’era nessuno, gli uffici erano chiusi e dentro solo una signora a fare le pulizie.“Vengono dopo“ le disse. Poco dopo arrivò una collega neo assunta e con lei uscirono, per non disturbare il lavoro di pulizia.
Dopo una mezzora cominciò l’arrivo dei dipendenti e poi del responsabile, buon ultimo, che finalmente ufficializzò il suo ingresso al lavoro.
Oggi però entrava ufficialmente nella terza età, quella della liberazione dal lavoro, come avrebbe detto Marx, ma per lei, che di lavoro aveva vissuto, e solo di quello, era solo una condanna.
Oggi ci sarebbero stati i saluti, la festa e il regalo quasi come un giorno di compleanno con la pergamena ironica che le avrebbero consegnato i colleghi che avevano raccolto i soldi. Sapeva anche di due o tre che non ci sarebbero stati perché non si può essere amici di tutti e di qualcuno che aveva dato meno della quota stabilita, anche se oggi si sarebbe ingozzato come un’anatra a sue spese.
Tutto andò come si era immaginata l’ultima volta, nessun imprevisto a scuotere l’aria del copione classico che aveva visto tante volte, e poi il regalo di un biglietto per una crociera che avrebbe fatto da sola, forse.
“Ci penserò domani” – pensò.
La sera si mise alla tv a vedere un programma intelligente davanti ad un tè aromatico e bollente, e il sonno arrivò poco a poco…
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Oggi è l'anniversario della nascita di Modigliani...tipico Livornese...un grande. 5*
il racconto mi è piaciuto molto...5*****