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INCIPIT (un personaggio entra in azione)

Le istruzioni sono:

Prosegui la narrazione partendo da questo incipit: "Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine."



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My God, please help me

Una tristezza indefinita la prese, una sorta di malinconia che per alcuni lunghissimi istanti la rese cieca e sorda, togliendole le forze ed il respiro. Appoggiò la fronte sul vetro freddo e chiuse gli occhi. Il vapore formatosi sulla finestra esaltò l’aroma del caffè. Guardò la tazza che racchiudeva fra le mani e le lacrime si sciolsero nel liquido denso.
Si scosse quindi da quello smarrimento improvviso, mandò giù il caffè in un sorso, si infilò la mantella scura sul vestito morbido, si passò la borsa a tracolla e, con il cappuccio calato sulla testa per ripararsi dalla pioggia, si diresse agile alla fermata dell’autobus come tutte le mattine.


l’autobus delle sette arriva con qualche minuto di ritardo,ma non importa, perché oggi è un giorno speciale! può tornare a sorridere, dopo due lunghi mesi… ha tra le mani l'esito negativo dell'ultima visita. “6/7/2016”
Lungo il tragitto Aurora pensa a come può cambiare la vita di una persona… solo due mesi prima, la sua vita era appesa ad un filo, sola, mentre da ieri, le sue lacrime sono di gioia. Tutto e iniziato una mattina di due mesi
fa: “8/5/2016” mentre faceva la doccia,notò qualcosa di strano intorno al suo capezzolo... aveva dei contorni indefiniti, si tocco il seno palpandolo e avverti la presenza di un nodo duro, indolore, la cosa non la preoccupo più di tanto. Ma poco dopo aver fatto la doccia, mentre cenava... il pensiero di quel nodo duro cominciò ad essere un chiodo fisso! prese il suo tablet e comincio a cercare nel web le risposte.


Quello che appariva ai suoi occhi era impressionante! Mise a confronto l’immagine del web con il suo seno, non cera dubbi… prese il telefono e chiamo il suo medico per fissare un appuntamento. Il medico le disse di stare tranquilla, che l'indomani mattina l'avrebbe visitata.
Ma come faceva a stare tranquilla dopo quello che aveva visto! Letto nel web! la paura, la strinse in un silenzio... non riusciva a coordinare i propri pensieri. Si rannicchiò come un bimbo che ha paura... stringe a se il cuscino dicendo: perché a me! Perché? Ormai stanca, sfinita, si addormenta.


Come ogni mattina alle sei la sveglia gli dice di alzarsi, ma Aurora e troppo stanca, solo quando la sveglia raggiunge il massimo del suono riesce a sentirla. l'appuntamento con il medico e alle dieci, ma ormai sveglia, si alza e va direttamente nel bagno, e si mette di fronte allo specchio: è fissa il suo seno... poi comincia a palparlo… mentre il suo viso e una maschera di dolore… pensa che la vita e ingiusta con lei… che a vent'anni uno dovrebbe pensare a fare progetti per stare insieme alla persona che si ama, o raggiungere altre mete.


Comunque alle dieci in punto Aurora e in ambulatorio, il medico la fa accomodare e comincia a fare alcune domande, mentre Aurora si toglie il reggiseno. l’espressione del medico si fa seria, si mette i guanti in latice e comincia a palpare il seno dicendo: ti fa male?
No! dice Aurora.


Ok, ce bisogno che prenotiamo una biopsia… per essere sicuri, ci fornirà una diagnosi corretta, comunque non preoccuparti, adesso chiamo un mio collega in ospedale, lui è molto bravo, ti preparo la prenotazione e una lettera che darai direttamente a lui. Ora vai a casa tua, ti prepari per la permanenza in ospedale, tanto qualche giorno ci vuole per fare tutti gli esami.


Già nel pomeriggio Aurora e in ospedale pronta ad affrontare le sue paure. Nella stanza con lei ce una ragazza e una vecchietta che gli tirano su un po il morale, la incoraggiano dicendo che gli esami che farà sono di routine, poi il prof. Nuzzi, è molto bravo.


Dopo tre giorni finiti tutti gli accertamenti, arriva nella stanza di Aurora! Nuzzi, con tutta l'equipe medico. Nuzzi prende la cartella di Aurora e dice: abbiamo esaminato affondo il tuo caso, riteniamo che la cosa più giusta da fare sarebbe la tumorectomia, un intervento che permette di togliere il tumore conservando il seno. Questo è possibile solo quando il tumore è ancora piccolo, come nel tuo caso. Ora dipende da te, tra due giorni facciamo l'intervento, nel frattempo... cerca di restare calma, sei in buone mani.
Aurora ringrazia i medici tutti... trattenendo le lacrime.


La notte prima dell'intervento Aurora prega Dio con le lacrime: “mio Dio, ti prego, ascolta mentre apro il cuore a te. La mia ansia, le mie paure sono troppe dentro me, sono carichi pesanti! Ti prego! aiutami a fasciare il mio cuore, so che mi aiuterai ad alzarmi… ti prego fammi vedere i colori di una nuova alba, senza più lacrime di dolore. Tu hai gemiti inespressi del mio cuore dai voce… ti prego aiutami”.


L'indomani Aurora affronta l’intervento con serenità. Dopo, al suo risveglio ad attenderla cera sua madre… Aurora ancora stordita non vedeva, ma sentiva una mano che stringeva la sua. era tanto che non parlava con lei. Quando si è ripresa del tutto: ha abbracciato sua madre dicendo: “grazie mamma, è bello vederti… non mi importa del passato, tutti sbagliamo… nel mio cuore ho pregato pensando a questo momento... come sarebbe stata la mia reazione! Ora, lo so. Il mio odio verso di te! Era solo rabbia... perdonami per tutte le volte che ti ho maltrattata”.


“Figlia mia, come dici tu: tutti abbiamo sbagliato, io, forse di più perché come madre dovevo capirti, specialmente quando avevi bisogno di me! So che non potrò mai recuperare il tempo perso… ma, se tu vuoi! possiamo provarci, se sei d'accordo”.


L'abbraccio commosso di Aurora… aiuta la mamma ad aprirsi.
Dopo trenta giorni di convalescenza Aurora va in ospedale per un controllo, il medico con piacere gli dice che è pulita, che non ce traccia del tumore, ma, di ripetere il controllo tra trenta giorni. Puntuale dopo trenta giorni rifa il controllo, stesso risultato… negativo. “6/7/2016” ma se da una parte e contenta! Dall'altra la rende triste… sua madre...




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Scrittura creativa scritta il 24/07/2016 - 20:14
Da donato mineccia
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Commenti


Un racconto toccante. Non è facile calarsi, come tu hai fatto, nelle sofferenze narrate... che nella vita aleggiano un po' su tutti, e forse solo chi le vive in prima persona può comprendere davvero. Il mio apprezzamento

Francesco Gentile 26/07/2016 - 10:44

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