INCIPIT PER UN RACCONTO GIALLO
Le istruzioni sono:
Da questo incipit, in cui il medico Mari viene chiamato al telefono perchè è successo qualcosa, scrivi un racconto giallo: "II telefono suonò poco prima della mezzanotte. Il dottor Davide Mari e sua moglie Claudia stavano dormendo. Aveva cominciato a soffiare un vento teso, freddo, piovigginava. La donna dormiva sdraiata sul fianco sinistro. Ci vollero tre squilli prima che aprisse gli occhi. Suo marito russava." (l'inizio deve essere ricopiato)
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Il Baule
"II telefono suonò poco prima della mezzanotte. Il dottor Davide Mari e sua moglie Claudia stavano dormendo. Aveva cominciato a soffiare un vento teso, freddo, piovigginava. La donna dormiva sdraiata sul fianco sinistro. Ci vollero tre squilli prima che aprisse gli occhi. Suo marito russava." Rispose al telefono e dall’altro capo della cornetta una voce sussurra: “ Guarda fuori e controlla cosa sta accadendo”? E' notte fonda, la donna ha gli occhi arrossati e sta sudando freddo, vede il suo vicino di casa che in piena notte esce furtivo dall'uscita di servizio della sua abitazione trasportando un misterioso baule. Al mattino racconta al marito l’episodio: “ero davanti alla finestra, a piedi nudi, avevo freddo”. Gli stipiti incorniciavano la misteriosa azione. Ho già visto quel baule? Forse sì, ma non ricordo dove. Ha una croce per ogni lato, una croce minuziosamente intagliata nell'ebano che costituisce il forziere. Non ne intravedo i minimi dettagli. La luce della luna non è sufficiente. Intanto l'uomo ha attraversato metà del suo giardino, si è fermato e controlla di non avere nessuno alle spalle, fa per proseguire, ma poi alza lo sguardo verso di me, mi vede, ma non sembra sorpreso. Gli angoli della sua bocca si alzano. Ora sto osservando un ghigno atroce, e poi buio; il vicino afferra il baule e prosegue verso il cancello. Esce e scompare nel buio della notte.
“Tutto bene”? le dice il dottor Mari.
"Non proprio..." balbetta la signora Claudia in risposta.
Il marito le chiede: “Che cosa vuoi fare”
Cosa voglio fare? Non me lo sono ancora chiesta. E ora non ho una risposta. "Non ne ho la minima idea" dico quindi.
"Indaghiamo, no?" il marito e aggiunse: "Potrebbe esserci qualcosa di pericoloso in quel baule"?
La donna alzò le spalle ed esce, rispondendo al marito: ”ti aspetto fuori e non farmi attendere molto”?
Non sa perchè, ma improvvisamente le viene in mente il ghigno malvagio dell'uomo che abita nella casa accanto alla sua. Si ferma. Fatica a respirare. L'ha visto di nuovo. Non sta rivivendo un ricordo. E' a pochi metri da lei. La osserva. Non ha la stessa espressione di ieri notte, anzi. Sembra molto più turbato. Si avvicina. Claudia si irrigidisce; vorrebbe scappare, urlare o semplicemente proseguire indifferente, ma non riesce a muoversi. La rassicura solo il fatto che lui sembra più teso di lei. Quindi ritrova coraggio. Ora è di fronte a lei, restano in silenzio per qualche secondo. Non sta zitto per mancanza di convinzione: la sta studiando. Questo potrebbe andare a suo svantaggio, non può concederglielo. Deve dire qualcosa, ma non sa cosa? Qualunque cosa, pur di alleggerire il macigno del suo sguardo impenetrabile.
“Cosa c'è nel baule”? Pessimo errore! Magari non l’aveva riconosciuta, magari voleva solo intimidirla. Di sicuro parlandogli del baule gli ha tolto ogni dubbio. Accidenti alla sua boccaccia! Sorride. Adesso sembra tranquillo: tiene morbidamente le mani in tasca, risponde: "C'è tutto me stesso". Bella risposta. Ben calcolata per la domanda che le aveva fatto. Ma non ne rimangono molte altre in testa.
L’uomo aggiunse"Purtroppo me l'hanno portato via. E' terribile. Puoi immaginare come ti sentiresti al mio posto?"
"Vuota, suppongo" rispose la signora Claudia.
Poco dopo il marito le sorride, mentre salgono sul Suv Mercedes di colore grigio metallizzato.
"Alla buon'ora!", esclama.
“Scusami. Dove facciamo colazione”?
"Si è aperto un localino al centro e dicono, che facciano cappuccini, brioche, spremuta e torte da far leccare i baffi ."
"Perfetto”! La colazione è stata squisita.
"Novità”? chiede il dottor Davide Mari.
"Si" risponde laconica Claudia.
"Beh, non sembri proprio entusiasta!" commenta il marito.
Infatti. Mi hanno molto turbata le parole del vicino. Prima ruba un baule da casa sua e poi denuncia il furto? Magari è un oggetto assicurato e lui vuole truffare la compagnia d'assicurazioni. Ma a che scopo? E' una persona agiata, non avrebbe bisogno di altri soldi. Che idea balorda! Il colloquio con quell'uomo ti ha traumatizzata. Ne parlo con i miei amici, che forse avanzeranno considerazioni più razionali.
"Mi ha fermata fuori casa" cominciò Claudia.
"Il signor Rodolfo?" chiede il marito.
"Sì, e siccome non diceva nulla gli ho chiesto cosa ci fosse nel baule. Lui ha risposto ; tutto me stesso e che glielo avevano rubato".
"Ma non hai detto che ieri sera stava furtivamente uscendo di casa trasportandolo" ribatte l’uomo.
"Sì, ma stando a quello che mi ha detto oggi... forse ho sognato..." Sono più confusa di prima.
"Non è possibile! Perchè sarebbe venuto da te, allora?" controbatte ancora una volta l’uomo.
"Beh, ma non ha senso comunque! Prima ruba un baule e poi si smaschera da solo".
Rumore sordo, come un tonfo. E un grido. Non quelli modello film; horror, laceranti, strazianti, disperati. No, questo esprime e trasmette rabbia, delusione.
La notte corrono alla finestra, appena in tempo per vedere un'auto allontanarsi sfrecciando dalla casa del loro vicino.
Per terra, nel giardino accanto al loro, un uomo. Si precipitano fuori, dimenticando che sono scalzi e in pigiama. L'uomo per terra nel brolo è il signor Rodolfo o quello che sembra: l'ambiguo tizio del baule, quello che le ha malignamente sorriso, mentre rubava il suo mobile, quello che le ha confessato che il misterioso forziere è molto importante per lui. E ora è qui, quasi morto, probabilmente caduto dalla finestra.
"Chi è stato?" chiedono d'istinto.
"Lui... dice che sono uguale a lui... ma non è vero..." balbetta l'uomo.
Solo ora noto che è calvo, abbastanza alto, corporatura esile, occhi neri come la notte e labbra esangui e sottili. Poi continua: "Un neo dietro l'orecchio... Recuperate il baule... Salvate mia moglie...".
"Un neo dietro all'orecchio?" chiede confuso Davide Mari.
"Sì, l'ho notato mentre mi buttava giù... L'orecchio destro... Io non sono come lui".
"Claudia? Chiama la polizia..." dice Davide alla moglie.
"Trovate il baule! Salvate mia moglie!" continua l'uomo.
"Sua moglie?" chiedono in coro.
Ma lui non risponde più. E' morto.
"Claudia, chiama la polizia" ripete Davide.
La donna tentenna e alla fine chiama la polizia e subito dopo sale nello studio per cercare informazioni dettagliate sui vicini nelle carte condominiali. Attinto il fatto che il vicino si chiamava Rodolfo Rossi. Era sposato con Alessia Rossi, la creatrice del baule. Era morta un giorno in cui il marito era andato a pesca con suo nonno. Era in casa da sola, lavorava ad una nuova scultura. Qualcuno era entrato e l'aveva uccisa a colpi di scalpello. Rodolfo aveva fatto incriminare suo fratello per l'omicidio della moglie, costringendolo così a scontare una pena di quindici anni.
"Se sua moglie è morta" dice Davide Mari "Perchè ci ha chiesto di salvarla?"
"Trovate il forziere! Salvate mia moglie”! cita la moglie.
"Veramente ha detto: trovate il baule" puntualizza il marito.
"Sono sinonimi, è la stessa cosa!" taglia corto Claudia.
Sinonimi. La stessa cosa. "Sua moglie è morta, vero”?, chiese il marito.
"Sì, ormai l'abbiamo appurato" risponde Claudia.
"Allora il baule può essere l'unico ricordo che lui aveva di lei!" Deducono.
"Può darsi, ma con ciò?" chiede il nonno chiamato da Claudia, finora rimasto in silenzio.
"Nonno? Puoi portarci al commissariato di polizia? Ci lavoravi, hai buone conoscenze, no”?
"Beh, sì, in effetti... Ma perchè" Chiede il nonno.
"Credo di aver capito qualcosa...".
"Ah, aspetta! La polizia ha chiamato poco fa, avvisandoci che hanno arrestato il fratello della vittima. È uscito da poco di prigione, l'hanno fermato per interrogarlo, ma dovranno rilasciarlo entro mezzanotte per mancanza di prove. Tu hai dedotto qualcosa di interessante?" Mi chiede il nonno.
"Sì. Fidati di me. Andiamo".
Il nonno li carica sulla sua station wagon che utilizzano per andare in montagna. Quando arrivano in commissariato, ad accoglierli c'è un poliziotto che saluta confidenzialmente il nonno, il quale gli dice:
"Ciao, Oscar, è ancora qui il sospettato, vero?
Beh, mia nipote e suo marito vorrebbero vederlo. Ha capito qualcosa..."
"Va bene, entrate" dice Oscar, conducendoli in quella che dovrebbe essere la sala degli interrogatori.
Entrando, rimangono a bocca aperta:
"Erano gemelli!"
"Sì" conferma Oscar entrando dietro di noi "Vieni pure, Claudia".
Si fa avanti, sostenuta dagli sguardi incoraggianti del marito.
Poi cominciò: "Ieri sera, lei ha rubato un baule dalla casa di suo fratello Rodolfo. L'ho vista io. Quindi non neghi, per favore. Quell'oggetto valeva molto per il suo gemello. Rappresentava sua moglie, da quando lei è morta. Da quando lei l'ha uccisa. Perchè l'ha fatto, a proposito”?
"Lui..." comincia il sospettato "Non se la meritava. Amava l'arte di Alessia, non Alessia. Quando lei è morta, lui era triste perchè non avrebbe più potuto creare meraviglie per lui. Così ha cominciato a distruggerle tutte. Quando è arrivato all'ultima, il baule, si è pentito ed ha smesso. E' vero, gliel'ho rubato, ma non l'ho ucciso io..." Tentò lui.
"Ne è sicuro? Beh, in effetti non ci sono testimoni, però, prima di morire" e qui m'interrompo, andando ad accertarmi di una cosa di cui sono già sicura "Rodolfo ha detto che chi l'ha gettato dalla finestra aveva un neo dietro l'orecchio destro" a questo punto sorrido "Come lei". Se volessimo, potremmo controllare a casa sua e troveremmo il baule, ma non ce n'è bisogno, vero? Inoltre, lei ha ucciso sua cognata, e per respingere i sensi di colpa, diceva a suo fratello che eravate stati crudeli allo stesso modo. Ma Rodolfo mi ha fatto notare questa differenza e l'ha incastrata".
“Tutto bene”? le dice il dottor Mari.
"Non proprio..." balbetta la signora Claudia in risposta.
Il marito le chiede: “Che cosa vuoi fare”
Cosa voglio fare? Non me lo sono ancora chiesta. E ora non ho una risposta. "Non ne ho la minima idea" dico quindi.
"Indaghiamo, no?" il marito e aggiunse: "Potrebbe esserci qualcosa di pericoloso in quel baule"?
La donna alzò le spalle ed esce, rispondendo al marito: ”ti aspetto fuori e non farmi attendere molto”?
Non sa perchè, ma improvvisamente le viene in mente il ghigno malvagio dell'uomo che abita nella casa accanto alla sua. Si ferma. Fatica a respirare. L'ha visto di nuovo. Non sta rivivendo un ricordo. E' a pochi metri da lei. La osserva. Non ha la stessa espressione di ieri notte, anzi. Sembra molto più turbato. Si avvicina. Claudia si irrigidisce; vorrebbe scappare, urlare o semplicemente proseguire indifferente, ma non riesce a muoversi. La rassicura solo il fatto che lui sembra più teso di lei. Quindi ritrova coraggio. Ora è di fronte a lei, restano in silenzio per qualche secondo. Non sta zitto per mancanza di convinzione: la sta studiando. Questo potrebbe andare a suo svantaggio, non può concederglielo. Deve dire qualcosa, ma non sa cosa? Qualunque cosa, pur di alleggerire il macigno del suo sguardo impenetrabile.
“Cosa c'è nel baule”? Pessimo errore! Magari non l’aveva riconosciuta, magari voleva solo intimidirla. Di sicuro parlandogli del baule gli ha tolto ogni dubbio. Accidenti alla sua boccaccia! Sorride. Adesso sembra tranquillo: tiene morbidamente le mani in tasca, risponde: "C'è tutto me stesso". Bella risposta. Ben calcolata per la domanda che le aveva fatto. Ma non ne rimangono molte altre in testa.
L’uomo aggiunse"Purtroppo me l'hanno portato via. E' terribile. Puoi immaginare come ti sentiresti al mio posto?"
"Vuota, suppongo" rispose la signora Claudia.
Poco dopo il marito le sorride, mentre salgono sul Suv Mercedes di colore grigio metallizzato.
"Alla buon'ora!", esclama.
“Scusami. Dove facciamo colazione”?
"Si è aperto un localino al centro e dicono, che facciano cappuccini, brioche, spremuta e torte da far leccare i baffi ."
"Perfetto”! La colazione è stata squisita.
"Novità”? chiede il dottor Davide Mari.
"Si" risponde laconica Claudia.
"Beh, non sembri proprio entusiasta!" commenta il marito.
Infatti. Mi hanno molto turbata le parole del vicino. Prima ruba un baule da casa sua e poi denuncia il furto? Magari è un oggetto assicurato e lui vuole truffare la compagnia d'assicurazioni. Ma a che scopo? E' una persona agiata, non avrebbe bisogno di altri soldi. Che idea balorda! Il colloquio con quell'uomo ti ha traumatizzata. Ne parlo con i miei amici, che forse avanzeranno considerazioni più razionali.
"Mi ha fermata fuori casa" cominciò Claudia.
"Il signor Rodolfo?" chiede il marito.
"Sì, e siccome non diceva nulla gli ho chiesto cosa ci fosse nel baule. Lui ha risposto ; tutto me stesso e che glielo avevano rubato".
"Ma non hai detto che ieri sera stava furtivamente uscendo di casa trasportandolo" ribatte l’uomo.
"Sì, ma stando a quello che mi ha detto oggi... forse ho sognato..." Sono più confusa di prima.
"Non è possibile! Perchè sarebbe venuto da te, allora?" controbatte ancora una volta l’uomo.
"Beh, ma non ha senso comunque! Prima ruba un baule e poi si smaschera da solo".
Rumore sordo, come un tonfo. E un grido. Non quelli modello film; horror, laceranti, strazianti, disperati. No, questo esprime e trasmette rabbia, delusione.
La notte corrono alla finestra, appena in tempo per vedere un'auto allontanarsi sfrecciando dalla casa del loro vicino.
Per terra, nel giardino accanto al loro, un uomo. Si precipitano fuori, dimenticando che sono scalzi e in pigiama. L'uomo per terra nel brolo è il signor Rodolfo o quello che sembra: l'ambiguo tizio del baule, quello che le ha malignamente sorriso, mentre rubava il suo mobile, quello che le ha confessato che il misterioso forziere è molto importante per lui. E ora è qui, quasi morto, probabilmente caduto dalla finestra.
"Chi è stato?" chiedono d'istinto.
"Lui... dice che sono uguale a lui... ma non è vero..." balbetta l'uomo.
Solo ora noto che è calvo, abbastanza alto, corporatura esile, occhi neri come la notte e labbra esangui e sottili. Poi continua: "Un neo dietro l'orecchio... Recuperate il baule... Salvate mia moglie...".
"Un neo dietro all'orecchio?" chiede confuso Davide Mari.
"Sì, l'ho notato mentre mi buttava giù... L'orecchio destro... Io non sono come lui".
"Claudia? Chiama la polizia..." dice Davide alla moglie.
"Trovate il baule! Salvate mia moglie!" continua l'uomo.
"Sua moglie?" chiedono in coro.
Ma lui non risponde più. E' morto.
"Claudia, chiama la polizia" ripete Davide.
La donna tentenna e alla fine chiama la polizia e subito dopo sale nello studio per cercare informazioni dettagliate sui vicini nelle carte condominiali. Attinto il fatto che il vicino si chiamava Rodolfo Rossi. Era sposato con Alessia Rossi, la creatrice del baule. Era morta un giorno in cui il marito era andato a pesca con suo nonno. Era in casa da sola, lavorava ad una nuova scultura. Qualcuno era entrato e l'aveva uccisa a colpi di scalpello. Rodolfo aveva fatto incriminare suo fratello per l'omicidio della moglie, costringendolo così a scontare una pena di quindici anni.
"Se sua moglie è morta" dice Davide Mari "Perchè ci ha chiesto di salvarla?"
"Trovate il forziere! Salvate mia moglie”! cita la moglie.
"Veramente ha detto: trovate il baule" puntualizza il marito.
"Sono sinonimi, è la stessa cosa!" taglia corto Claudia.
Sinonimi. La stessa cosa. "Sua moglie è morta, vero”?, chiese il marito.
"Sì, ormai l'abbiamo appurato" risponde Claudia.
"Allora il baule può essere l'unico ricordo che lui aveva di lei!" Deducono.
"Può darsi, ma con ciò?" chiede il nonno chiamato da Claudia, finora rimasto in silenzio.
"Nonno? Puoi portarci al commissariato di polizia? Ci lavoravi, hai buone conoscenze, no”?
"Beh, sì, in effetti... Ma perchè" Chiede il nonno.
"Credo di aver capito qualcosa...".
"Ah, aspetta! La polizia ha chiamato poco fa, avvisandoci che hanno arrestato il fratello della vittima. È uscito da poco di prigione, l'hanno fermato per interrogarlo, ma dovranno rilasciarlo entro mezzanotte per mancanza di prove. Tu hai dedotto qualcosa di interessante?" Mi chiede il nonno.
"Sì. Fidati di me. Andiamo".
Il nonno li carica sulla sua station wagon che utilizzano per andare in montagna. Quando arrivano in commissariato, ad accoglierli c'è un poliziotto che saluta confidenzialmente il nonno, il quale gli dice:
"Ciao, Oscar, è ancora qui il sospettato, vero?
Beh, mia nipote e suo marito vorrebbero vederlo. Ha capito qualcosa..."
"Va bene, entrate" dice Oscar, conducendoli in quella che dovrebbe essere la sala degli interrogatori.
Entrando, rimangono a bocca aperta:
"Erano gemelli!"
"Sì" conferma Oscar entrando dietro di noi "Vieni pure, Claudia".
Si fa avanti, sostenuta dagli sguardi incoraggianti del marito.
Poi cominciò: "Ieri sera, lei ha rubato un baule dalla casa di suo fratello Rodolfo. L'ho vista io. Quindi non neghi, per favore. Quell'oggetto valeva molto per il suo gemello. Rappresentava sua moglie, da quando lei è morta. Da quando lei l'ha uccisa. Perchè l'ha fatto, a proposito”?
"Lui..." comincia il sospettato "Non se la meritava. Amava l'arte di Alessia, non Alessia. Quando lei è morta, lui era triste perchè non avrebbe più potuto creare meraviglie per lui. Così ha cominciato a distruggerle tutte. Quando è arrivato all'ultima, il baule, si è pentito ed ha smesso. E' vero, gliel'ho rubato, ma non l'ho ucciso io..." Tentò lui.
"Ne è sicuro? Beh, in effetti non ci sono testimoni, però, prima di morire" e qui m'interrompo, andando ad accertarmi di una cosa di cui sono già sicura "Rodolfo ha detto che chi l'ha gettato dalla finestra aveva un neo dietro l'orecchio destro" a questo punto sorrido "Come lei". Se volessimo, potremmo controllare a casa sua e troveremmo il baule, ma non ce n'è bisogno, vero? Inoltre, lei ha ucciso sua cognata, e per respingere i sensi di colpa, diceva a suo fratello che eravate stati crudeli allo stesso modo. Ma Rodolfo mi ha fatto notare questa differenza e l'ha incastrata".
Scrittura creativa scritta il 12/03/2018 - 15:45
Da Savino Spina
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
un racconto che mi ha incuriosito per la trama che univa mistero, indagini, un po’ di suspense. Insomma, un mix di fattori che rientrano perfettamente nei miei gusti. In positivo però la lettura si è rivelata un pò diversa dalle mie aspettative lasciandomi quel gusto retrò.
Pica Giulia 13/03/2018 - 01:45
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