INCIPIT
Le istruzioni sono:
Da questo incipit scrivi un racconto breve:
Una sera, nella hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: ”La conosco da sempre”.
Una sera, nella hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: ”La conosco da sempre”.
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L'INCONTRO
Una sera, nella hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: "La conosco da sempre".
Eravamo in un importante hotel di Roma; ero arrivato da poco. Il tempo di sistemare il bagaglio in camera e quindi, affamato, stavo dirigendomi verso il ristorante. Avevo in testa mille pensieri poiché il giorno dopo dovevo incontrare la delegazione di un'azienda cinese per discutere di un importante progetto di collaborazione, essenziale per la sopravvivenza della mia società.
Il primo istinto fu di chiedergli di non disturbarmi oltre ma qualcosa in lui, che al momento non riuscii a ben definire, mi colpì. Doveva avere più o meno la mia stessa età, non era particolarmente elegante ma aveva dei modi gentili ed un sorriso rassicurante perciò, facendo forza sul mio carattere, gli risposi: "Scusi ma incontro tanta gente, dove ci siamo conosciuti? Mi perdoni vuole ripetermi il suo nome perché ero immerso nei miei pensieri e non l'ho afferrato bene".
"Mi chiamo Karl Schutzengel" disse, con un lieve accento straniero, sempre sorridendo. "Non ho detto che lei mi conosce ma che io la conosco da sempre".
Questa precisazione mi infastidì, pensai che fosse il solito scocciatore che mi aveva riconosciuto, considerato che sono una persona nota e feci per andarmene.
"Aspetti, parliamo ancora un po', non sia scortese non se ne pentirà" mi disse. Continuò quindi fornendomi un elenco di dati che mi riguardavano per dimostrarmi che sapeva molto di me ma, sempre più scontroso, gli risposi che quanto mi diceva potevano saperlo tutti; bastava entrare in internet o leggere qualche articolo di giornale dove si parlava di me.
Mi fissò e capii cosa mi aveva colpito di lui, gli occhi luminosi, di un tenue azzurro ed il sorriso sereno.
"So anche che in questi ultimi tempi non va molto d'accordo con sua moglie, che ciò la preoccupa e rattrista anche se lei non vuole ammetterlo; che suo figlio le crea problemi e difficoltà perché, invece di collaborare con lei ha una vita sregolata e non vuole assolutamente assumersi le proprie responsabilità".
Fece anche altre affermazioni che mi riguardavano personalmente ed intimamente ma preferirei non entrare nel merito.
Mi resi conto che quanto andava dicendo non poteva averlo saputo dai giornali e cominciai a chiedermi come poteva conoscermi così nel profondo.
Pensai che avesse intenzione di ricattarmi e nel tentativo di indurlo a scoprirsi, cambiai atteggiamento. "Perché non cena con me, saremo più a nostro agio e poi, considerato che conosce di me più cose di mio fratello, abbandoniamo ogni formalità e diamoci del tu" gli proposi.
Con tono leggermente ironico affermò: "Non vorrei abusare della tua pazienza ma sapevo che mi avresti invitato ed accetto la tua proposta". " E' un'opportunità che non mi capita spesso" continuò poi, con fare un po' misterioso ed ambiguo abbassando la voce.
Ci dirigemmo verso il ristorante; non era particolarmente affollato ma chiesi un tavolo d'angolo, appartato e dopo aver ordinato gli domandai come avesse ottenuto le informazioni riservate su di me ma rispose che al momento non poteva dirmelo; chi gli aveva affidato l'incarico di parlarmi non l'aveva autorizzato.
Mangiammo in silenzio; solo verso la fine della cena riprese a parlare chiedendomi all'improvviso: "Tu domani devi incontrarti con un gruppo di cinesi, non è vero?". Avuta la mia risposta affermativa proseguì: "Stai attento, dietro queste persone si nasconde la mafia cinese. Fingi di valutare le loro proposte o trova qualche altro accorgimento per non offendere la loro suscettibilità ma non accettarle. Se tu lo facessi ti legheresti mani e piedi e dopo qualche tempo perderesti il controllo della tua azienda".
Domandai a Karl chi l'aveva informato dell'incontro che avevamo organizzato con la massima riservatezza.
"Operi per conto di qualche società concorrente? Lavori per qualche impresa che si occupa di spionaggio industriale? gli chiesi con tono duro.
Lui continuava a guardarmi ed a sorridermi e rispose: "In questo momento sto curando solo i tuoi interessi non i miei o quello di qualcun altro. Fidati ed ascoltami. Nient'altro ti posso dire ma considera che, se non fosse stato importante, non ti avrei disturbato".
Ero profondamente turbato, mi sentivo offeso nel mio orgoglio d'imprenditore, un estraneo mi diceva cosa dovevo fare ed era la prima volta nella mia vita. Lo ringraziai comunque dicendo, per confonderlo e non dargli alcun vantaggio che avrei valutato quale comportamento tenere e mi ritirai nella mia suite.
Durante la notte non riuscii a dormire, continuavo a non capire cosa mi nascondesse e la ragione di tanta reticenza. Sembrava che volesse da me un atto di fede. Era un comportamento incongruente, non ero sicuro se operasse a mio favore o contro di me. Avevo preparato tutto con cura ed ora tutte le mie certezze erano svanite.
Lo vidi il mattino dopo, sembrava un incontro casuale ma sapevo che non era così. Mi disse solo. "So che non hai dormito e non ti fidi di me; buona fortuna".
All'inizio della riunione esposi il mio progetto ed i cinesi sembravano interessati ma quando parlai di garanzie a mio favore da includere nel contratto si irrigidirono diventando quasi ostili. Grazie all'allarme che aveva fatto scattare Karl capii che erano squali voraci in cerca della preda. La discussione proseguì per ore ma ormai ero sicuro di me stesso. Mi resi conto che Karl aveva avuto ragione, non erano interessati ad una collaborazione, volevano strapparmi il controllo dell'azienda. Non ci fu alcun accordo.
A fine giornata, mentre stavo per lasciare l'albergo, chiesi notizie del mio amico (ora tale lo consideravo) ma alla reception mi assicurarono che non era mai stato alloggiato nell'hotel.
Lo trovai all'aeroporto e sorpreso gli andai incontro dicendogli: "Ti ringrazio, con i tuoi avvertimenti mi hai fatto riflettere e mi hai salvato; ti sarò sempre debitore, sei un angelo".
Rispose: "SI UN ANGELO CUSTODE, sarò sempre con te" e se ne andò sorridendomi:
Eravamo in un importante hotel di Roma; ero arrivato da poco. Il tempo di sistemare il bagaglio in camera e quindi, affamato, stavo dirigendomi verso il ristorante. Avevo in testa mille pensieri poiché il giorno dopo dovevo incontrare la delegazione di un'azienda cinese per discutere di un importante progetto di collaborazione, essenziale per la sopravvivenza della mia società.
Il primo istinto fu di chiedergli di non disturbarmi oltre ma qualcosa in lui, che al momento non riuscii a ben definire, mi colpì. Doveva avere più o meno la mia stessa età, non era particolarmente elegante ma aveva dei modi gentili ed un sorriso rassicurante perciò, facendo forza sul mio carattere, gli risposi: "Scusi ma incontro tanta gente, dove ci siamo conosciuti? Mi perdoni vuole ripetermi il suo nome perché ero immerso nei miei pensieri e non l'ho afferrato bene".
"Mi chiamo Karl Schutzengel" disse, con un lieve accento straniero, sempre sorridendo. "Non ho detto che lei mi conosce ma che io la conosco da sempre".
Questa precisazione mi infastidì, pensai che fosse il solito scocciatore che mi aveva riconosciuto, considerato che sono una persona nota e feci per andarmene.
"Aspetti, parliamo ancora un po', non sia scortese non se ne pentirà" mi disse. Continuò quindi fornendomi un elenco di dati che mi riguardavano per dimostrarmi che sapeva molto di me ma, sempre più scontroso, gli risposi che quanto mi diceva potevano saperlo tutti; bastava entrare in internet o leggere qualche articolo di giornale dove si parlava di me.
Mi fissò e capii cosa mi aveva colpito di lui, gli occhi luminosi, di un tenue azzurro ed il sorriso sereno.
"So anche che in questi ultimi tempi non va molto d'accordo con sua moglie, che ciò la preoccupa e rattrista anche se lei non vuole ammetterlo; che suo figlio le crea problemi e difficoltà perché, invece di collaborare con lei ha una vita sregolata e non vuole assolutamente assumersi le proprie responsabilità".
Fece anche altre affermazioni che mi riguardavano personalmente ed intimamente ma preferirei non entrare nel merito.
Mi resi conto che quanto andava dicendo non poteva averlo saputo dai giornali e cominciai a chiedermi come poteva conoscermi così nel profondo.
Pensai che avesse intenzione di ricattarmi e nel tentativo di indurlo a scoprirsi, cambiai atteggiamento. "Perché non cena con me, saremo più a nostro agio e poi, considerato che conosce di me più cose di mio fratello, abbandoniamo ogni formalità e diamoci del tu" gli proposi.
Con tono leggermente ironico affermò: "Non vorrei abusare della tua pazienza ma sapevo che mi avresti invitato ed accetto la tua proposta". " E' un'opportunità che non mi capita spesso" continuò poi, con fare un po' misterioso ed ambiguo abbassando la voce.
Ci dirigemmo verso il ristorante; non era particolarmente affollato ma chiesi un tavolo d'angolo, appartato e dopo aver ordinato gli domandai come avesse ottenuto le informazioni riservate su di me ma rispose che al momento non poteva dirmelo; chi gli aveva affidato l'incarico di parlarmi non l'aveva autorizzato.
Mangiammo in silenzio; solo verso la fine della cena riprese a parlare chiedendomi all'improvviso: "Tu domani devi incontrarti con un gruppo di cinesi, non è vero?". Avuta la mia risposta affermativa proseguì: "Stai attento, dietro queste persone si nasconde la mafia cinese. Fingi di valutare le loro proposte o trova qualche altro accorgimento per non offendere la loro suscettibilità ma non accettarle. Se tu lo facessi ti legheresti mani e piedi e dopo qualche tempo perderesti il controllo della tua azienda".
Domandai a Karl chi l'aveva informato dell'incontro che avevamo organizzato con la massima riservatezza.
"Operi per conto di qualche società concorrente? Lavori per qualche impresa che si occupa di spionaggio industriale? gli chiesi con tono duro.
Lui continuava a guardarmi ed a sorridermi e rispose: "In questo momento sto curando solo i tuoi interessi non i miei o quello di qualcun altro. Fidati ed ascoltami. Nient'altro ti posso dire ma considera che, se non fosse stato importante, non ti avrei disturbato".
Ero profondamente turbato, mi sentivo offeso nel mio orgoglio d'imprenditore, un estraneo mi diceva cosa dovevo fare ed era la prima volta nella mia vita. Lo ringraziai comunque dicendo, per confonderlo e non dargli alcun vantaggio che avrei valutato quale comportamento tenere e mi ritirai nella mia suite.
Durante la notte non riuscii a dormire, continuavo a non capire cosa mi nascondesse e la ragione di tanta reticenza. Sembrava che volesse da me un atto di fede. Era un comportamento incongruente, non ero sicuro se operasse a mio favore o contro di me. Avevo preparato tutto con cura ed ora tutte le mie certezze erano svanite.
Lo vidi il mattino dopo, sembrava un incontro casuale ma sapevo che non era così. Mi disse solo. "So che non hai dormito e non ti fidi di me; buona fortuna".
All'inizio della riunione esposi il mio progetto ed i cinesi sembravano interessati ma quando parlai di garanzie a mio favore da includere nel contratto si irrigidirono diventando quasi ostili. Grazie all'allarme che aveva fatto scattare Karl capii che erano squali voraci in cerca della preda. La discussione proseguì per ore ma ormai ero sicuro di me stesso. Mi resi conto che Karl aveva avuto ragione, non erano interessati ad una collaborazione, volevano strapparmi il controllo dell'azienda. Non ci fu alcun accordo.
A fine giornata, mentre stavo per lasciare l'albergo, chiesi notizie del mio amico (ora tale lo consideravo) ma alla reception mi assicurarono che non era mai stato alloggiato nell'hotel.
Lo trovai all'aeroporto e sorpreso gli andai incontro dicendogli: "Ti ringrazio, con i tuoi avvertimenti mi hai fatto riflettere e mi hai salvato; ti sarò sempre debitore, sei un angelo".
Rispose: "SI UN ANGELO CUSTODE, sarò sempre con te" e se ne andò sorridendomi:
Scrittura creativa scritta il 19/08/2014 - 19:20
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Commenti
Grazie per il tuo commento Vera. Sono andato subito a leggere il tuo racconto ed in effetti, come il mio, ha un fondo "mistico". Oltre agli occhi ed al sorriso io ho indicato anche riferimenti più espliciti di vario tipo. Uno ad esempio è costituito dal nome. Shutzengel in tedesco significa angelo custode che spero sia vicino a te ed a tutti noi che crediamo.
Gaetano Antonioli 20/08/2014 - 12:44
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Io l'avevo capito subito, sai, di chi si trattava, grazie alla tua pronta allusione ad occhi e sorriso...Però, -ora deluderò qualcuno, ma...- l'Angelo Custode io non me lo sento vicino. Altrimenti, sai quanti, continui scossoni dovrei avvertire, come succede quando ti arrivano improvvisi scapaccioni?..."Non sono questi i suoi metodi, tu dirai. Dovresti averlo ricavato dal mio racconto!" "Sì, ma la verità è che io lo confondo proprio, questo Angelo Custode, con l'ANIMA.
Si sa che le religioni sempre abbondano di simboli...per essere ascoltate da chi i dolci simboli ama più della esigente Fede.
Si sa che le religioni sempre abbondano di simboli...per essere ascoltate da chi i dolci simboli ama più della esigente Fede.
Vera Lezzi 20/08/2014 - 11:03
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