OPERA

Le parole più belle
che la voce abbia detto
nella storia dell'uomo,
io le ho tutte
pensate,
dette,
esaurite
per te.
Anche questo vuoto hai lasciato.
La penna è piena di inchiostro,
da troppo tempo riposa..
senza più musa,
senza più una scusa per consumarsi.
Ed ora cosa resta?
Abisso deserto
in cui affogo in un'assiderante sofferenza
che mi logora nel profondo
dell'anima
alla quale tu eri riuscito a dar vita.
Sono in un limbo tappezzato da
immagini tue,
ricordi nostri,
sentimenti miei.
Che pena ingrata
cercare di andare avanti ma non riuscirci,
e star ferma ad osservare
la tua vita proseguire senza indugi.
È un continuo
consapevole
arrampicarsi sugli specchi.
È una continua illusione di credere
di poterne uscire.
È un "amarti"
che continuerà sempre
malgrado non sia riuscita ad arrivare a te
come solo tu
hai saputo fare con me.

Opera scritta il 18/12/2014 - 07:24

Da Rea .

Letta n.1163 volte.

Dolorosa, ma tremendamente bella. Ciaooo

Fabio Garbellini 18/12/2014 - 12:35

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E' UN AMARE SINCERO... PREGNO DI PUREZZA... UN VERSEGGIO ADORABILMENTE FORGIATO...

Rocco Michele LETTINI 18/12/2014 - 10:50

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