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Per un amico

LUI: Mi son svegliato seduto, non pensavo potesse accadere, in una fredda giornata di Aprile.
Succedono sempre ad altri, certe cose. Le pale che muovono l’aria sopra la mia testa, che agitano la mia immobilità non sono qui per me, continuavo a ripetermi
Li vedevo muoversi, in ginocchio urlare, ma queste cose capitano ad altri, non certo alle 10 di un freddo venerdi mattino, di un freddo Aprile
Ho aperto gli occhi, seduto, con delle gambe nuove, ed una mano sulla spalla, l’amica paura non mi avrebbe mai abbandonato, ho pensato
Non fanno per me, certe cose. Ne ho sentito parlare, e forse qualcuno si è scusato, quando concentrandosi cercava di parlarmi, con la bava alla bocca, e la fatica nello sguardo
Non sono io quello, non lo sono mai stato, mai lo sarò
L’onda è dentro, e devasta tutto, trema la mia sicurezza: la cosa assurda è che sono io che faccio coraggio agli altri, mentendo che sto bene, mettendoli a proprio agio, levandogli il fardello della responsabilità, rendendo la loro impotenza un punto di partenza, per dormire pure sogni tranquilli
Dormite quindi e non preoccupatevi. Queste cose, di solito capitano ad altri


IO: Mio caro amico, son seduto di fronte a te, e non riesco a tenermi dentro il tuo fiume, la tua voglia di vivere, di esserci oggi, e domani ancora, e ancora
La vita capita ad altri, noi umili sopravviviamo, ci corichiamo pregando che il domani almeno non sia peggio dell’oggi
Mio caro amico, s’impara sempre tardi la lezione, ed ora, seduto, non voglio perdermi l’attimo, in cui apprendo cosa davvero conta, cosa resta e cosa devi lasciarti dietro.
Ti guardo negli occhi e annego nella tua onda, ma solo per un istante. Stasera tornerò a casa, e dormirò.. di solito queste cose capitano ad altri. Vorrei poter restare sveglio, tenere sempre in vita la memoria e la mente. Avrò paura delle fredde giornate d’Aprile, di una sedia e dei venerdì. Avrò paura di molto altro, anche se di solito, queste cose, capitano ad altri




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Opera scritta il 07/04/2015 - 16:01
Da emanuele gentili
Letta n.1153 volte.
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Commenti


Ben descritto l'abituale rifiuto di una realtà che all'improvviso può sempre essere molto diversa da come Noi vogliamo immaginarla...
Una buona giornata, Emanuele! Comunque sarà.
Vera

Vera Lezzi 08/04/2015 - 09:48

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