Inizio


Autori ed Opere


Ultime pubblicazioni

Linfa...
La speranza nel ...
Soffice...
Guscio di pace...
Balloon...
In una nuvola...
Il silenzio parla al...
Silenzi...
Agosto mugola (a tem...
I bronzi, di Riace...
Sapore di sale...
Io esisto...
Assenza Di Te...
Acquerello...
Bisogno di tener...
Il silenzio...
Due amori...
Rivierasco...
Sognanti scalatori...
C’è posta per te...
La notte dei desider...
Caro vuoto...
Canto...
Il prezzo che resta...
In divenire...
Rimpiangerai il tuo ...
Chi ama sa fare ...
Le pale del ventilat...
Telefono senza fili...
Una semplice opinion...
La vita è bella...
Ancorato allo chapit...
Divulgazione...
Dal mio giardino...
Non puoi ingannare ...
Il regno di Dio è un...
Mentre cipressi e ro...
Lungo le strade che ...
il mito di baleno e ...
Alla Madonna del Car...
Mi chiedi chi sono?...
Pensiero rivolto all...
... I gatti dimagri...
L'alba marina...
Altalena...
Le mie stagioni...
Tu solo tu...
Prima del temporale...
Le meraviglie della ...
Amaro amare...
Non dovrai cambiare ...
La donna del sorriso...
Amore Senza Rughe...
La Terrazza...
Manca qualcosa alla ...
È sempre un fiore...
Punesse...
È tardi...
Ero solo un bambino...
Intriso...
Ribellione...
Un angelo specia...
paper mulberry...
Quando non saprai ...
È sera lungo il vial...
Il sole all'alba...
Ch’io, dacché neanch...
La solitudine come c...
Come due bambini...
Correre scalzi...
Yin e Yang...
Allora come ora...
Stampelle invisibili...
Effige di carta...
Fuggir vorrei...
Sotto le bombe...
Un amore senza volto...
Parole non solo...
Suoni dall'aldilà...
É sempre con l'ele...
Filo di Catena...
Orme nel silenzio...
Vicendevolezza...
Pensiero...
Corpi senz\\\'anima...
Poco avanti...
La viola...
Begonia...
Emporio dei grafemi...
Occhi specchio ...
Sui tuoi passi...
Fluisce il tempo...
Internato...
Colori...
Sensazione...
Un mondo candido...
Barlume di luce...
Dear authors...
I colori della notte...
Reyhaneh...

Legenda
= Poesia
= Racconto
= Aforisma
= Scrittura Creativa


Siti Amici


martiniadriano.xoom.it lecasedeipoeti.blogspot.com

Il bianco roditore

Non era stata piena di sorprese, fino a quel momento, la vita di Nino. Figlio di una benestante famiglia dell’entroterra toscano, con terreni e proprietà immobiliari, che per emanciparsi dal suo essere figlio unico, si era trasferito in città, dopo aver vinto un concorso in una banca locale.
Avrebbe avuto, col tempo, la possibilità di avvicinarsi di nuovo al paese natale, ma non ne aveva fatto di nulla. D’altra parte la scelta di allontanarsi da casa non avrebbe avuto senso se alla prima occasione se ne fosse tornato al paese.


Per cosa? Voleva vivere in città, non al paesello, dove tornava spesso il fine settimana dai suoi.
Certo che poteva andare anche meglio la sua avventura, perché non aveva legato molto né con i colleghi e neanche fuori.
Si godeva la sua libertà che era però anche il suo limite. La sua misoginia aveva fatto il resto


La sola compagnia che sopportava era quella di un criceto bianco.
Bianco, sì. Perché erano stati sempre bianchi, per lui i criceti, per distinguerli meglio dai volgari topi, dai tarponi, di colore dal marrone al grigio scuro. Il colore era essenziale per allontanarli dalla loro famiglia di origine e renderli più accettabili.
E lui li aveva sempre avuti. Morto uno ne comprava un altro uguale, da tenere nel suo open space attrezzatissimo, dove si ritirava dopo il lavoro. Il nome per tutti lo stesso: Gigio.


Chissà cosa lo affascinava di quei piccoli animali e della loro vita, confinata nelle piccole gabbie. Costretti a mangiare solo semi di girasole da stivarsi nelle gote per nasconderli, per istinto, sotto un pezzo di stoffa in un angolo, oppure impegnati nell’attività frenetica di correre sulla ruota fissata alla gabbia: il loro minuscolo angolo di libertà condizionata, non rendendosi conto dell’imbroglio.


“Povero, Gigio”- disse un giorno Nino - “Mi dispiace vederti così illuso nel tuo correre, vorrei spiegarti!”
“Se almeno ci fosse un modo…”


Il piccolo animale allora, improvvisamente, gli rispose:
“Io ti capisco, Nino, e so anche perché mi tieni in questa gabbietta angusta.”
“Hai bisogno di vedere qualcuno in una condizione peggiore della tua, ma non siamo diversi.”
“Anche la tua è una gabbia, solo più grande; la TV e il computer sono i tuoi semi di girasole, e la cyclette e il tapis roulant, la tua ruota.”


“La differenza che c’è tra noi è che nella mia gabbia mi ci hai messo tu, nella tua ti sei messo da solo, povero Nino!”


Non parlò più, Gigio, dopo quella volta, e neanche Nino di quell’episodio, perché lo avrebbero preso anche per matto.




Share |


Opera scritta il 07/04/2015 - 23:22
Da Glauco Ballantini
Letta n.1472 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Saggio criceto Gigio,l'uomo si ingabbia con le sue stesse mani,racconto piaciuto,complimenti

genoveffa 2 frau 09/04/2015 - 08:30

--------------------------------------

Beh, c'è da riflettere: ci sono delle verità che non si possono negare. Piaciuta. Ciao...

Gio Vigi 08/04/2015 - 22:48

--------------------------------------


Inserisci il tuo commento

Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.



Area Privata
Nome :

Password :


Hai perso la password?