Cagliari,07Novembre2012
Resa dei conti: fratellone! Alla fine siamo giunti a questo.
Ti scrivo questa lettera, perché è giunto il momento di darti una rinfrescatina alla memoria, ricordi?
Io sono tua sorella, oltre che tua allieva. Mi sono iscritta al tuo corso di nuoto, perché questa è sempre stata la mia grande passione.
Fin da piccola, come ben sai, ho praticato questa disciplina sportiva.
Ora, finalmente sono entrata a far parte dei cadetti: con la possibilità di continuare a cimentarmi in quello che più amo; a livello agonistico, e tu caro, si proprio tu, ti sei offerto di farmi da, allenatore.
Se non erro! Ci siamo impegnati reciprocamente: io ad essere un’ allieva diligente; tu, a dare il massimo spronandomi al miglioramento nella tecnica delle nuotate.
Di comune accordo questo doveva essere l’obbiettivo primario e comune.
Ok è vero! ad un certo punto del nostro percorso, sono stata io a mollare la presa, e per questo mi sono addossata tutta la colpa, più volte ti ho chiesto scusa.
Tu, se non come allenatore, come fratello maggiore avresti potuto anche capire.
Sono giovane, gli allenamenti massacranti.
Avevo bisogno di respirare: avevo il bisogno fisiologico di staccare la spina; di fare tutto ciò che fa una ragazza della mia età.
A sedici anni si ha voglia di stare con gli amici, di andare qualche volte a ballare.
A un certo punto, ero talmente esausta, che la mattina mi svegliavo con il terrore; che mi fossero cresciute le branchie, e tu, non hai fatto niente per venirmi in contro.
Comunque sono rinsavita, e ho fatto di tutto, e di più per farmi perdonare.
Ho ripreso ad allenarmi con più vigore e determinazione: non mi sono risparmiata.
Volevo riconquistare la tua stima, ma soprattutto mi mancava il mio adorato fratellone: sai bene quanto è sempre stato splendido il nostro rapporto; tu sei sempre stato il mio idolo, e io avrei voluto renderti orgoglioso di me.
Non puoi negare che i risultati si siano visti.
Anche se più volte, hai rifiutato di continuare a essere il mio allenatore, so, che non hai potuto non vedere i miglioramenti: soprattutto quando ho primeggiato nelle varie gare di prova, con le allieve della squadra.
Ho pregato anche mamma e papà affinché mettessero una buona parola, ma la tua cocciutaggine ti ha impedito di ascoltare anche loro, non hai saputo né voluto perdonarmi.
Ora sono stanca di elemosinare inutilmente le tue attenzioni. Che avrò fatto mai di così imperdonabile?
Hai proprio rotto! Ma chi credi di essere? Ho promesso a me stessa che con te, o senza di te, porterò avanti il mio progetto: perché chiamarlo nostro, a questo punto mi sembra veramente inutile.
Questo l’ho capito, anche grazie all’arrivo della tua nuova pupilla dei seniores.
Dal giorno del suo arrivo, ti sei estraniato. Hai chiuso definitivamente con me ogni sorta di dialogo, più non mi guardi, anzi, fai di tutto per evitarmi, e questo a mio parere: non è molto professionale; tanto meno fraterno.
Mi sento di dirti, che sei veramente meschino, ormai sono giunta alla conclusione che colpevolizzare me, sia soltanto una scusa per poterti dedicare a tempo pieno, a quella specie di oca: che ti starnazza intorno; tutto il giorno.
Stento a credere, che tu sia veramente mio fratello, ti sei completamente trasformato.
Non segui bene neanche le altre allieve, hai gli occhi da pesce lesso, e in piscina stai diventando motivo d’imbarazzo per tutti.
Ciò che più fa male, oltre al fatto che hai voltato le spalle a me, “tua sorella” è vedere, come il tuo infantile comportamento faccia soffrire i nostri genitori.
Senti … non voglio che tu sia carogna sino in fondo, così ti facilito il compito e ti dico, che da oggi non è necessario, tu faccia finta di non vedermi, perché d’ora in poi sarò io, a non voler avere niente a che fare con te. Non avevi più intenzione di allenarmi? Potevi dirlo, avrei capito.
Ciò che è veramente incomprensibile e che continuo a chiedermi, è: perché oltre all’allieva perdere anche una sorella? fra di noi sei tu l’adulto e a questo sicuramente saprai rispondere, solo che io non sarò più lì a sentire.
Da questo momento e per sempre, ti disconosco come fratello e mi considero figlia unica.
Tu:puoi benissimo andare al diavolo!
A mai più rivederci, Ilaria
Resa dei conti: fratellone! Alla fine siamo giunti a questo.
Ti scrivo questa lettera, perché è giunto il momento di darti una rinfrescatina alla memoria, ricordi?
Io sono tua sorella, oltre che tua allieva. Mi sono iscritta al tuo corso di nuoto, perché questa è sempre stata la mia grande passione.
Fin da piccola, come ben sai, ho praticato questa disciplina sportiva.
Ora, finalmente sono entrata a far parte dei cadetti: con la possibilità di continuare a cimentarmi in quello che più amo; a livello agonistico, e tu caro, si proprio tu, ti sei offerto di farmi da, allenatore.
Se non erro! Ci siamo impegnati reciprocamente: io ad essere un’ allieva diligente; tu, a dare il massimo spronandomi al miglioramento nella tecnica delle nuotate.
Di comune accordo questo doveva essere l’obbiettivo primario e comune.
Ok è vero! ad un certo punto del nostro percorso, sono stata io a mollare la presa, e per questo mi sono addossata tutta la colpa, più volte ti ho chiesto scusa.
Tu, se non come allenatore, come fratello maggiore avresti potuto anche capire.
Sono giovane, gli allenamenti massacranti.
Avevo bisogno di respirare: avevo il bisogno fisiologico di staccare la spina; di fare tutto ciò che fa una ragazza della mia età.
A sedici anni si ha voglia di stare con gli amici, di andare qualche volte a ballare.
A un certo punto, ero talmente esausta, che la mattina mi svegliavo con il terrore; che mi fossero cresciute le branchie, e tu, non hai fatto niente per venirmi in contro.
Comunque sono rinsavita, e ho fatto di tutto, e di più per farmi perdonare.
Ho ripreso ad allenarmi con più vigore e determinazione: non mi sono risparmiata.
Volevo riconquistare la tua stima, ma soprattutto mi mancava il mio adorato fratellone: sai bene quanto è sempre stato splendido il nostro rapporto; tu sei sempre stato il mio idolo, e io avrei voluto renderti orgoglioso di me.
Non puoi negare che i risultati si siano visti.
Anche se più volte, hai rifiutato di continuare a essere il mio allenatore, so, che non hai potuto non vedere i miglioramenti: soprattutto quando ho primeggiato nelle varie gare di prova, con le allieve della squadra.
Ho pregato anche mamma e papà affinché mettessero una buona parola, ma la tua cocciutaggine ti ha impedito di ascoltare anche loro, non hai saputo né voluto perdonarmi.
Ora sono stanca di elemosinare inutilmente le tue attenzioni. Che avrò fatto mai di così imperdonabile?
Hai proprio rotto! Ma chi credi di essere? Ho promesso a me stessa che con te, o senza di te, porterò avanti il mio progetto: perché chiamarlo nostro, a questo punto mi sembra veramente inutile.
Questo l’ho capito, anche grazie all’arrivo della tua nuova pupilla dei seniores.
Dal giorno del suo arrivo, ti sei estraniato. Hai chiuso definitivamente con me ogni sorta di dialogo, più non mi guardi, anzi, fai di tutto per evitarmi, e questo a mio parere: non è molto professionale; tanto meno fraterno.
Mi sento di dirti, che sei veramente meschino, ormai sono giunta alla conclusione che colpevolizzare me, sia soltanto una scusa per poterti dedicare a tempo pieno, a quella specie di oca: che ti starnazza intorno; tutto il giorno.
Stento a credere, che tu sia veramente mio fratello, ti sei completamente trasformato.
Non segui bene neanche le altre allieve, hai gli occhi da pesce lesso, e in piscina stai diventando motivo d’imbarazzo per tutti.
Ciò che più fa male, oltre al fatto che hai voltato le spalle a me, “tua sorella” è vedere, come il tuo infantile comportamento faccia soffrire i nostri genitori.
Senti … non voglio che tu sia carogna sino in fondo, così ti facilito il compito e ti dico, che da oggi non è necessario, tu faccia finta di non vedermi, perché d’ora in poi sarò io, a non voler avere niente a che fare con te. Non avevi più intenzione di allenarmi? Potevi dirlo, avrei capito.
Ciò che è veramente incomprensibile e che continuo a chiedermi, è: perché oltre all’allieva perdere anche una sorella? fra di noi sei tu l’adulto e a questo sicuramente saprai rispondere, solo che io non sarò più lì a sentire.
Da questo momento e per sempre, ti disconosco come fratello e mi considero figlia unica.
Tu:puoi benissimo andare al diavolo!
A mai più rivederci, Ilaria
Opera scritta il 08/11/2012 - 15:21
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