Indugio sul sacrato,
davanti la porta,
ove all’interno,
di peccato,
si è macchiato,
chi per suo tramite
dovea operare.
Un solo attimo, poi entro.
Convinta che la pochezza,
alberghi,
e si mascheri d’agnello,
in ogni dove.
Immergo le mani nell’acqua,
che santa,
lava dalle immonde azioni.
Mi genufletto, le mani giunte,
il capo chino.
Innanzi a chi,
di quella casa,
è il solo,
vero ospite,
innocente.
davanti la porta,
ove all’interno,
di peccato,
si è macchiato,
chi per suo tramite
dovea operare.
Un solo attimo, poi entro.
Convinta che la pochezza,
alberghi,
e si mascheri d’agnello,
in ogni dove.
Immergo le mani nell’acqua,
che santa,
lava dalle immonde azioni.
Mi genufletto, le mani giunte,
il capo chino.
Innanzi a chi,
di quella casa,
è il solo,
vero ospite,
innocente.
Opera scritta il 20/11/2012 - 20:14
Letta n.1276 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Poesia religiosamente ispirata e sentita. Suprema.
Gianmarco Dosselli 16/05/2013 - 15:14
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Vero purtroppo. Bella
P.s. Grazie del tuo commento alla mia poesia
P.s. Grazie del tuo commento alla mia poesia
Daniela Cavazzi 22/11/2012 - 13:16
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Bellissima..
Rosaria Bottigliero 21/11/2012 - 18:18
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