OPERA

Son tornato all’improvviso, senza preavviso
Eppur sembrava tu sapessi del mio arrivo
Stendendo davanti a me un tappeto erboso
Con fiori colorati del tuo sottobosco
Un tappeto che sa di invito a sdraiarmi.

Tanti anni son passati vecchie querce e olmi
Cantando a squarciagola in quei giovani anni
O dopo la scuola a studiar alle vostre ombre
Quanti ricordi e quanti sonni all’ombreggiare
Sotto le folte fronde dei lecci e delle acacie.

Oggi vi trovo un po’ abbandonati al destino
Non c’è più quella forte mano del contadino
Ogni tanto vi faceva barba e capelli
Per sembrar in quella oasi di verde più belli
Ancor forti e ombreggianti amici mie lo siete.

Dimmi quercia, ancor la ghiandaia su te nidifica?
Tu olmo, la tortora, il colombo an fatto la covata?
Leccio, dov’è finita quella famigliola di scoiattoli?
Tu acacia del cardellino e merlo porti il nido pieno?
Quanti ricordi porto dentro di quel magnifico tempo.

Ora vado, tornerò presto, ancor parleremo del passato
Tornerò giuro alla vostra ombra passerò il giorno
Stendetemi ancora quell’erboso e fiorito tappeto
Quello sarà il vostro regalo di un mio gradito ritorno.

La Terra di per se stessa è uno spettacolo incantevole con le sue alte vette, i laghi ed i fiumi, le valli e le fertili pianure,e il mare.

La natura può allestire spettacoli straordinari.

Come questo tuo espresso con la gioia del tuo cuore, sei tu uno spettacolo
con le belle poesie che sempre ci regali. grazie caro.

Ohi ti voglio bene.
grazie di essere sempre presente.