E' il burattino,
Eterno impacciato
Col suo capo chino.
Si prostra e si piega,
Interpreta drammi:
"La vita ridammi"
In lacrime prega.
Ascolta il suo mastro
Con viso assai matto,
Di braccia uno scatto
Previene il disastro.
Perché un sol triste
Di colpo impaurisce:
Se idee lui persiste
La gente colpisce,
Che pur sembra sciocca,
Perché solo dorme,
Ma se il pesce abbocca
Di lui segue l'orme.
Poi come farà
Il burattinaio,
Contro un centinaio
Terror lui avrá.
Per ripristinare
Lo ordine infranto
Lui senza rimpianto
Dovrà assassinare.
Svanito il problema
Il pubblico scorda
E per messa in scena,
Ad atto lo accorda.
Un nuovo carattere
Avrà il personaggio,
Che per alto ingaggio
Non può controbbattere.
E' inutile dare
A persone un sol fiore,
Se poi senza onore
Non voglion volare.
Perché tristo e solo
È chi vola nel cielo,
Come un barcaiolo
Su nubi di zelo.
Di nuvole un mare
Si affligge a solcare,
Per un po d'amore
Che brama il suo cuore.
Ma invece isolato,
Muta gioia in rancore,
Affliggendo il suo fiato
In un solo rumore:
Un urlo di rabbia
Lo scuote e percuote,
Come chi non abbia
Memorie remote
Di chi un tempo era
Allegro e felice,
Incosciente galera
Di un piccolo vice,
Sotto un Dio lucente,
Un burattinaio,
Che in parte era amante
Del suo triste guaio.

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