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La Settima Arte

Quella volta che stavano per cambiarmi la vita era un giorno dell'aprile del 1971, alle scuole Puccini che avevamo incignato l'anno prima.
Vennero a metà mattinata un paio di persone che volevano vedere gli alunni delle prime classi delle elementari. C'era in programma di fare, sulla RAI, lo sceneggiato "Pinocchio" di Comencini che sarebbe andato in onda di lì ad un annetto. Entrarono in classe e ci osservarono attentamente.
Tra tutti i bambini della scuola ne scelsero alcuni trai quali io. Qualche giorno dopo vennero anche a casa ma non so perchè poi non se ne fece di nulla. A dire il vero di questo episodio mi ricordavo molto vagamente tanto da ritenere che mi fossi immaginato molto di tutta la vicenda; un vago ricordo sfumato ai bordi.


La conferma che si trattasse di un fatto reale è venuta da mio fratello e poi da... un collega di lavoro che stamani mattina si ricordava dell'episodio avvenuto nella scuola dove sua madre faceva la bidella e che anche lui frequentava.
"Eravate stati selezionati in tre... ma il Gioia era più adatto..."


Una carriera stroncata sul nascere anche da lui, la mia stagione di attore conclusasi con una falsa partenza.




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Opera scritta il 28/04/2021 - 11:43
Da Glauco Ballantini
Letta n.752 volte.
Voto:
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Commenti


Grazie Giuseppe del lungo commento. Il Gioia non fu preso, era solo l'opinione del collega di lavoro presente ai fatti del tempo che preferiva il Gioia. L'ironia è poi che nessuno fu preso, ovviamente il posto era uno solo ed andò ad un bambino di Pisa. Andrea Balestri.

Glauco Ballantini 09/05/2021 - 07:26

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Il tutto si incalana in maniera misurata tra i tessuti introspettivi che loro volta si collegano a varie sensazioni e naturalmente all'atmosfera del contesto.
Significativa la frase --- immaginato molto di tutta la vicenda; un vago ricordo sfumato ai bordi. ---
Ahi, ahi, nel mio caso forse potevo essere un grande portiere... ma non c'è nessuno chi mi possa dare conferma.
Bravo Glauco, un "corto" piaciutissimo!!!

Giuseppe Scilipoti 08/05/2021 - 15:40

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Ma poi il Gioia è diventato un attore bambino prodigio?
Ad ogni modo, con questa pubblicazione dimostri sicura versatilità scrittoria, per di più con il dono della sintesi sei riuscito a tratteggiare un ricordo rendendolo vivido e partecipato, tra l'altro ho avvertito quello che nel mondo del cinema viene chiamato "voice over", per di più nel prendere in esame la riga finale riscontro una sottesa autoironia.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 08/05/2021 - 15:39

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Glauco, innanzitutto le mie congratulazioni, con questo raccontino sei stato designato in qualità di Autore del Mese di Aprile.
Sai, essendo un amante della Settima Arte, ed avendo come desiderio segreto quello di fare l'attore (ed anche il regista e lo sceneggiatore) hai la mia più piena solidarietà.
Mamma mia! Con Comencini (uno dei pochi registi italiani che mi piace veramente) in quel "71" sarebbe stato come un un terno al lotto se venivi scelto al posto del Gioia.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 08/05/2021 - 15:38

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Bella storia...ti ci vedo bene come pinocchio...o meglio, quando eri bambino, bellino e con quel viso scanzonato...ciao Glauco.

Giacomo C. Collins 28/04/2021 - 19:31

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