Un vecchio disegno
Facendo un po' ordine nelle mie cose, mi sono ritrovata fra le mani un vecchio disegno, fatto su cartoncino con colori acrilici. Questo mio disegno (tra l'altro imperfetto e per certi versi artisticamente "sgraziato"), risale agli anni in cui si lottava per affermare i diritti delle donne. In quel periodo ci furono importanti conquiste, tra cui l'introduzione di una legge per il divorzio (1970) e di una legge che regolamentava l'aborto (1978.) È un vecchio disegno, ma è tutt'ora l'emblema di una situazione femminile immutata.
La mano enorme nel disegno, simboleggia il desiderio di fermare le orde di barbari: uomini (se così si possono definire) che continuano a demolire le certezze delle donne, saccheggiandole dei loro diritti.
Non intendo modificarlo, lo lascio così com'è...con tutte le sue imperfezioni. Da esso traspaiono tutte le debolezze e i dubbi dei tempi che furono e dei tempi che purtroppo ancora corrono. Trasuda di conquiste bramate, inesaudite ed è pregno di delusioni e sconfitte subite. Da allora purtroppo, ben poco è cambiato. Le donne sono ancora vittime di discriminanti retaggi culturali. Nel sottobosco "urbano", nella sicurezza delle case, all'ombra di sguardi sociali inesistenti, è un continuo pullulare di belve inferocite che brandiscono coltelli e infliggono colpi su corpi già martoriati da violenze e abusi quotidiani. Sono ancora tanti gli uomini che si arrogano il diritto di decidere in vece delle donne. Tutt'oggi, le donne continuano a subire violenze e nonostante mostrino mani grandi ed unghie ben affilate, vengono inseguite da cacciatori assetati di sangue: continuano ad essere braccate, perseguitate e uccise. Ma nulla le fermerà, le donne seguiteranno a combattere e non si stancheranno mai di dire "no." "NO" alla violenza, "no" alla sopraffazione, "no" all'inganno, "no" agli abusi e ai soprusi, "no" ai troppi "si" estorti e strappati con azioni coercitive e violente. "No" per tutte le volte che avrebbero voluto gridare "no", ma hanno detto "sì."
La mano enorme nel disegno, simboleggia il desiderio di fermare le orde di barbari: uomini (se così si possono definire) che continuano a demolire le certezze delle donne, saccheggiandole dei loro diritti.
Non intendo modificarlo, lo lascio così com'è...con tutte le sue imperfezioni. Da esso traspaiono tutte le debolezze e i dubbi dei tempi che furono e dei tempi che purtroppo ancora corrono. Trasuda di conquiste bramate, inesaudite ed è pregno di delusioni e sconfitte subite. Da allora purtroppo, ben poco è cambiato. Le donne sono ancora vittime di discriminanti retaggi culturali. Nel sottobosco "urbano", nella sicurezza delle case, all'ombra di sguardi sociali inesistenti, è un continuo pullulare di belve inferocite che brandiscono coltelli e infliggono colpi su corpi già martoriati da violenze e abusi quotidiani. Sono ancora tanti gli uomini che si arrogano il diritto di decidere in vece delle donne. Tutt'oggi, le donne continuano a subire violenze e nonostante mostrino mani grandi ed unghie ben affilate, vengono inseguite da cacciatori assetati di sangue: continuano ad essere braccate, perseguitate e uccise. Ma nulla le fermerà, le donne seguiteranno a combattere e non si stancheranno mai di dire "no." "NO" alla violenza, "no" alla sopraffazione, "no" all'inganno, "no" agli abusi e ai soprusi, "no" ai troppi "si" estorti e strappati con azioni coercitive e violente. "No" per tutte le volte che avrebbero voluto gridare "no", ma hanno detto "sì."
Opera scritta il 12/05/2021 - 08:49
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Commenti
Importante e più che mai attuale il tema trattato con una scrittura chiara e puntuale. Concordo con le riflessioni proposte e mi auguro che ai molti uomini che già hanno aderito a questa battaglia se ne aggiungano altri. Brava Giovanna
Anna Maria Foglia 13/05/2021 - 21:36
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Bello, condivido il pensiero di fondo e il buon stile narrativo. Considera che io sono un ex sessantottino, come potrei non
condividere questo tuo brano? Ciao Giovanna.
condividere questo tuo brano? Ciao Giovanna.
Giacomo C. Collins 12/05/2021 - 20:00
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