Privo di righi (poesia prosastica)
Se faccio poesia sto seduto a scrivere
in due posti, allo scrittoio mio e dove sei tu.
in due posti, allo scrittoio mio e dove sei tu.
Il poeta gioca con le ombre che la penna lascia
sul muro, e pensa alla sua musa
di là dallo scorcio di cielo da una delle finestre.
E si lascia andare alle sue elucubrazioni…
Quel vuoto dalle dimensioni esatte della
distanza in cui staccano gli allunghi
delle lettere discendenti del rigo superiore
e ascendenti del rigo inferiore
che son vicini, ma non si toccano.
La sente fatalmente irraggiungibile, come lo sono
tra loro i grafemi che lo guardano dalla
pagina in quei sottili spazi di solitudine che prova.

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Commenti
Molto bella Mirko, a volte si cerca invano quella musa ispiratrice e ci pare essere così lontano da lei come i righi che sono paralleli e non si incontrano mai... E la solitudine lascia l'amaro in bocca.Condivisa





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Quando si dice:" Per capire ciò che penso devi leggere tra le righe". Mirko, lo hai realizzato in poesia prosastica, sempre poesia è, e che poesia, bella davvero! Buon anno di tutto cuore! 



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Bravo come sempre, facile immedesimarsi in questi versi. Buon Anno nuovo. 



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Devo dire che per capirlo veramente si deve leggere parecchie volte...ma poi è bello scoprire questo accostamento tra la scrittura e una figura ispiratrice...in definitiva la scrittura, l'amore e la bellezza sono sempre un pò irragiungibili! bravo Mirkp


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Un autore, in questo caso io, penso debba avere l'onestà di riconoscere quando un testo "non arriva"... e fare qualcosa.
Buon anno a voi tutti
Buon anno a voi tutti


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Bella Mario, grazie per la simpatia. La spiegazione è qui per tutti 



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Mi chiamo Righi ma non comprendo i tuoi righi 



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Esser dentro i miei pensieri credo sia complicato, cara amica
Qui il poeta ripensa alla sua musa e la sente fatalmente irraggiungibile, come lo sono le lettere del rigo superiore per quelle del rigo inferiore. Lo spazio tra quelle lettere è la solitudine che prova il poeta.
A qualcuno non piacerà che abbia spiegato una poesia, ma a volte mi piace parafrasare me stesso. Grazie

Qui il poeta ripensa alla sua musa e la sente fatalmente irraggiungibile, come lo sono le lettere del rigo superiore per quelle del rigo inferiore. Lo spazio tra quelle lettere è la solitudine che prova il poeta.
A qualcuno non piacerà che abbia spiegato una poesia, ma a volte mi piace parafrasare me stesso. Grazie



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Leggo e rileggo ma non riesco a comprendere il senso nel testo di quel vuoto tra gli allunghi delle lettere discendenti e ascendenti! Forse bisognerebbe essere dentro i tuoi pensieri.




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