Lettera a mio padre
Caro papà
Dopo tanti anni dalla tua scomparsa ancora ti vedo passeggiare per le strade della mia memoria. Mi appari mentre eri assorto nei tuoi pensieri, mentre eri attento a guardare i programmi che ti piacevano o quando ti luccicavano gli occhi parlando della mamma. Bello ancora ti rivedo nei tuoi immutati 69 kg, col gessato grigio per andare alla prima Comunione del nipotino. Penso anche alla tua facile propensione a lasciarti prendere dalla rabbia,ma eri anche e soprattutto una persona sensibile e generosa. Del tuo affetto non ho mai dubitato e di occasioni per dimostrarmelo ce ne sono state tante. Ricordi quella volta che nel tornare a casa dalla visita a tua sorella legasti il phon che lei mi aveva regalato sul sedile posteriore della Vespa? Ma sfortuna volle che si ruppe l’elastico e lo perdesti. Avevi in tasca pochi soldi, ma li spendesti tutti per comprarne uno nuovo affinché al tuo rientro non restassi delusa.
E quel carrozzino per le bambole comprato in Spagna introvabile in Italia che ti portasti sotto il braccio per tutto il viaggio, in occasione della mia terza Befana?
Ma il momento più bello per entrambi fu sicuramente quello in cui, fiero ed orgoglioso mi accompagnasti all’altare, mentre il più profondo fu quello in cui mi rivelasti tutto il tuo dolore per la perdita del tuo migliore amico: mio marito.
Tutto questo, e non è tutto ovviamente, è per dirti che dopo tanti anni di assenza sei riuscito ancora una volta a sorprendermi. Come? Alcuni giorni fa nel cercare la garanzia di un elettrodomestico ho trovato una scatola di scarpe, non sapendo cosa ci fosse, l’ho aperta e mi sono ritrovata tra le mani le lettere che tu e la mamma vi scrivevate nel lontano 1957/58. Una vera ed eccezionale sorpresa!
Mi hai regalato un’emozione indescrivibile trascorrendo due serate immersa nella loro lettura.
A mano a mano che passavo da una lettera a l’altra mi sono accorta che la tua figura e quella di mamma cedevano il posto a quella di due innamorati che amandosi soffrivano per la forzata lontananza. Eri un marinaio e come tale sempre lontano da casa. Ma la sensazione più significativa è stata quella che, attraverso il tuo modo dolce di nominarmi scoprivo un padre non più rigoroso e anche un po’ severo, quale mi apparivi, ma un ragazzo tenero e premuroso verso la sua bambina. Non ti dico grazie perché credo sia normale amare i propri figli, ma piuttosto ti chiedo perdono per non averti dimostrato abbastanza quanto ti amassi, per non averti coccolato quanto ne avevi bisogno, e per non aver capito che anche un padre possa essere un uomo desideroso di esplicite carezze.
Ovunque tu sia! Ciao papà.
Mi firmo così come mi citi nelle tue lettere :
La tua …inuccella.
Dopo tanti anni dalla tua scomparsa ancora ti vedo passeggiare per le strade della mia memoria. Mi appari mentre eri assorto nei tuoi pensieri, mentre eri attento a guardare i programmi che ti piacevano o quando ti luccicavano gli occhi parlando della mamma. Bello ancora ti rivedo nei tuoi immutati 69 kg, col gessato grigio per andare alla prima Comunione del nipotino. Penso anche alla tua facile propensione a lasciarti prendere dalla rabbia,ma eri anche e soprattutto una persona sensibile e generosa. Del tuo affetto non ho mai dubitato e di occasioni per dimostrarmelo ce ne sono state tante. Ricordi quella volta che nel tornare a casa dalla visita a tua sorella legasti il phon che lei mi aveva regalato sul sedile posteriore della Vespa? Ma sfortuna volle che si ruppe l’elastico e lo perdesti. Avevi in tasca pochi soldi, ma li spendesti tutti per comprarne uno nuovo affinché al tuo rientro non restassi delusa.
E quel carrozzino per le bambole comprato in Spagna introvabile in Italia che ti portasti sotto il braccio per tutto il viaggio, in occasione della mia terza Befana?
Ma il momento più bello per entrambi fu sicuramente quello in cui, fiero ed orgoglioso mi accompagnasti all’altare, mentre il più profondo fu quello in cui mi rivelasti tutto il tuo dolore per la perdita del tuo migliore amico: mio marito.
Tutto questo, e non è tutto ovviamente, è per dirti che dopo tanti anni di assenza sei riuscito ancora una volta a sorprendermi. Come? Alcuni giorni fa nel cercare la garanzia di un elettrodomestico ho trovato una scatola di scarpe, non sapendo cosa ci fosse, l’ho aperta e mi sono ritrovata tra le mani le lettere che tu e la mamma vi scrivevate nel lontano 1957/58. Una vera ed eccezionale sorpresa!
Mi hai regalato un’emozione indescrivibile trascorrendo due serate immersa nella loro lettura.
A mano a mano che passavo da una lettera a l’altra mi sono accorta che la tua figura e quella di mamma cedevano il posto a quella di due innamorati che amandosi soffrivano per la forzata lontananza. Eri un marinaio e come tale sempre lontano da casa. Ma la sensazione più significativa è stata quella che, attraverso il tuo modo dolce di nominarmi scoprivo un padre non più rigoroso e anche un po’ severo, quale mi apparivi, ma un ragazzo tenero e premuroso verso la sua bambina. Non ti dico grazie perché credo sia normale amare i propri figli, ma piuttosto ti chiedo perdono per non averti dimostrato abbastanza quanto ti amassi, per non averti coccolato quanto ne avevi bisogno, e per non aver capito che anche un padre possa essere un uomo desideroso di esplicite carezze.
Ovunque tu sia! Ciao papà.
Mi firmo così come mi citi nelle tue lettere :
La tua …inuccella.
Opera scritta il 11/04/2023 - 15:48
Letta n.380 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Molto bella ed emozionante. Bravissima 5*
Sabatino Santucci 16/05/2023 - 22:46
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Le parole che ogni padre vorrebbe sentiri dire. Espressione di amore gratitudine stima attenzione tenerezza rimpianto gioia di tempo condiviso. Bellissimo dolcissimo "attestato spirituale" affettivo e sinceramente spassionato e profondo alla figura che nella nostra vita è o almeno per alcuni sarebbe dovuto essere guida eroica e inaffondabile nelle tempeste e nelle scelte. E per te lo è stato, guida e faro. Un abbraccio !
bruno palumbo 14/04/2023 - 10:04
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Bella dolce ed emozionante, complimenti, ciao
Francesco Scolaro 12/04/2023 - 11:03
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I tuoi scritti son sempre emozionanti, è dolce leggerti così ogni volta!
Anna Cenni 12/04/2023 - 10:34
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Un pezzetto di vita ritrovata nei sentieri della memoria, racconto emozionante e coinvolgente.
Maria Luisa Bandiera 12/04/2023 - 07:39
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Marina Assanti 11/04/2023 - 23:58
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Dal profondo del cuore, grazie Marina.
santa scardino 11/04/2023 - 21:28
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Bella, dolce, intensa... colma di sentimento e ricordi impagabili per la loro preziosità Ti ho letta d'un fiato, Santa cara. Complimenti anche per la scrittura fluida e coinvolgente!
Marina Assanti 11/04/2023 - 21:15
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