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E la baciai…

Mi parlava, mi guardava,
ma c’era il silenzio
che bussava alle
mie orecchie.
Mi avvicinai e la baciai,
dopo un istante amante
dell’eterno, la guardai …
“Alzati e spogliati”.
“Perché?”.
“Tu fallo”.
“Ma perché”.
“Fallo e basta, ti prego”.
Non volevo assaggiare
quel corpo con i
morsi del mio desiderio.
Volevo soltanto dissetare
la passione pulsante
dei miei occhi,
forte come una tempesta
che si abbatte sulla chiglia
di una nave solitaria.
Avevo soltanto voglia
di assaporare quella
pelle tremante di timidezza.
Si tolse i vestiti e
mi guardava quasi
con timore figlio
di un ignoto
danzante tra me e lei.
Il mio sguardo strisciava
sulla sua pelle come
un rettile che lambisce
con il ventre la terra.
Fotografai nelle
mie viscere battenti
quel momento di bramosia.
Osservavo le sue curve
come gli occhi
del vento guardano
il profilo di una nuvola
Mentre la sfiora.
Sentivo i battiti
del mio cuore come
le urla di un tamburo.
“Allora che ne pensi?”.
In quel momento,
la mia anima
sognante si destò.
La guardai come
non avevo mai fatto,
i miei occhi divennero
lucidi, riflettendo la
luce della sua anima.
“Penso, che ti amo”.
E la baciai …



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Opera scritta il 05/09/2014 - 12:46
Da Giuseppe Greco
Letta n.1079 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Letta con piacere.
Certo che tu ne hai di autocontrollo!
Un complimento ed un saluto.

Mario Bruno Ciancia 06/09/2014 - 12:01

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DOLCE L'AMORE con tutte le sue sfumature,un sentimento nobile suggellato dal bacio,piaciuta,complimenti per la dovizia dei particolari bravo GIUSEPPE

genoveffa 2 frau 06/09/2014 - 08:25

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