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Il più grande idiota vivente

Tu dici dopo, sempre dopo
e io vorrei che fosse già oggi
e che fosse anche ieri,
e pure ieri l'altro, e il mese scorso,
e che fosse pure domani,
e il mese seguente, e l'anno prossimo
Che vantaggio trarremo mai
dal rilegarci in un tempo che non ci appartiene
non lo sa nessuno dei due,
così a me non resta che delegare
le responsabilità a un domani
che non diviene mai oggi,
e altrettanto farai tu;
è' un futuro, il nostro, fatto di memoria
sempre in potenza e mai in atto,
ed è labile - lo è sempre più, all'addensarsi
del tuo temporeggiare, e del mio-
abile l'intreccio,
degno del plauso dell' intero ecumene,
Prometti di venire se saprò aspettarti
io ti aspetterò soltanto se verrai
e qui anche: congratulazioni
all'ingegno, all'asimmetria,
davvero, le più sincere congratulazioni,
poi, di fatto, siamo e restiamo digiuni,
tu giri e rigiri come un fiato grave
in cerchio, e intorno, e a largo...
insomma, te ne stai a sommare gli zeri,
tanto al primo bisogno, puntuale,
mi precipiterai dentro,
io be', non mi distinguo certo per acume
aspetto ancora di essere insignito
del premio che mi spetta:
Il più grande idiota vivente.


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Poesia scritta il 01/12/2019 - 21:11
Da Matih Bobek
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