Con una nota di malinconia,
finalmente, capisco:
quel che è stato non torna più.
Ed è come un momento epifanico,
un fulmine in piena notte,
l'intuizione di un tempo lineare.
finalmente, capisco:
quel che è stato non torna più.
Ed è come un momento epifanico,
un fulmine in piena notte,
l'intuizione di un tempo lineare.
Ci siamo sussurrati amore eterno
in notti di cielo stellato,
la luna testimone.
Ma quale essenza? Quale meta?
Oh Signore, tu sapevi... perché unire le nostre vie
per poi separarle?
Suonano le campane del mezzogiorno
in lontananza
e scuotono il mio torpore
in un istante infinito.
Nel mio cuore si desta l'autunno.
Poesia scritta il 03/08/2020 - 12:21Da Lucia Frore
Letta n.1011 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Questa poesia rappresenta benissimo il momento drammatico della presa di coscienza della fine di un amore, in cui si erano riposti sogni ed aspettative.
Complimenti e grazie
Complimenti e grazie

Afrodite T
05/08/2020 - 10:38 --------------------------------------
A volte stentiamo a capire perchè certe cose accadono, il risentimento è maggiore quando c'è in giuoco il sentimento, l'amore......Bello il quadro descrittivo ove si colloga questa bella poesia, ciao Lucia.


Francesco Scolaro
04/08/2020 - 09:08 --------------------------------------
Poesia significativa e ben fatta.
Ernesto D’Onise
03/08/2020 - 20:40 --------------------------------------
Quando si è innamorati l’amore sembra eterno:in realtà molte volte finisce. Questa bella poesia esprime efficacemente il momento in cui drammaticamente ci si rende conto che è finita per davvero. 

Anna Maria Foglia
03/08/2020 - 20:37 --------------------------------------
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