LA SORELLA LUCIA
Era una mattina d'estate, il sole splendeva alto nel cielo azzurro e l'aria era piena di profumi che riportavano alla mente ricordi lontani. Mi trovavo nel vecchio solaio di casa, un luogo che custodiva memorie preziose di tempi passati. Mentre rovistavo tra vecchie scatole e polverosi bauli, trovai uno scrigno di legno intarsiato. Con mani tremanti, aprii il coperchio e dentro vi trovai una raccolta di oggetti che mi riportarono indietro nel tempo.
Mi tornò alla mente l'infanzia, trascorsa accanto a Lucia, mia sorella unica e speciale. I nostri genitori, amorevoli e saggi, ci avevano cresciuto con un'educazione basata sull'amore e sul rispetto. Ricordo le giornate intense vissute insieme, tra risate e giochi, momenti che sembravano non finire mai.
Ma il tempo scorre, inesorabile, senza mai fermarsi. Ora, inseguo quei ricordi lontani, con la mente affollata di un passato indelebile. Ricordo le serate allegre e spensierate, passate a raccontarci storie sotto le stelle, e le giornate buie e interminabili, in cui ci tenevamo stretti l'un l'altro per farci coraggio. Ogni profumo, ogni odore di quel tempo è rimasto impresso in me, unico e inconfondibile, appartenente solo a noi.
Lucia è sempre stata una presenza costante nella mia vita, offrendo il suo aiuto in qualsiasi occasione. La sua presenza per me è sempre stata una fonte di gioia. Il suo modo di essere, così grazioso e semplice, era una bellezza che ammiravo profondamente. Il suo sorriso illuminava le mie giornate, e la sua genuinità era un balsamo per l'anima. La sua riservatezza, un segno di grande stima, e la sua capacità di capire i sentimenti altrui erano doni rari.
Ogni cosa che faceva era speciale. Mi sentivo fiero e fortunato di avere Lucia nella mia vita. Sapevo che sarebbe rimasta per sempre nel mio cuore, e con amore l'avrei portata con me in ogni momento della mia esistenza.
Mentre chiudevo lo scrigno, con un sorriso malinconico, sussurrai: "Ti voglio bene, Lucia". E sapevo che quel sentimento sarebbe rimasto immutato per sempre, come i ricordi racchiusi in quel piccolo scrigno di legno.
Mi tornò alla mente l'infanzia, trascorsa accanto a Lucia, mia sorella unica e speciale. I nostri genitori, amorevoli e saggi, ci avevano cresciuto con un'educazione basata sull'amore e sul rispetto. Ricordo le giornate intense vissute insieme, tra risate e giochi, momenti che sembravano non finire mai.
Ma il tempo scorre, inesorabile, senza mai fermarsi. Ora, inseguo quei ricordi lontani, con la mente affollata di un passato indelebile. Ricordo le serate allegre e spensierate, passate a raccontarci storie sotto le stelle, e le giornate buie e interminabili, in cui ci tenevamo stretti l'un l'altro per farci coraggio. Ogni profumo, ogni odore di quel tempo è rimasto impresso in me, unico e inconfondibile, appartenente solo a noi.
Lucia è sempre stata una presenza costante nella mia vita, offrendo il suo aiuto in qualsiasi occasione. La sua presenza per me è sempre stata una fonte di gioia. Il suo modo di essere, così grazioso e semplice, era una bellezza che ammiravo profondamente. Il suo sorriso illuminava le mie giornate, e la sua genuinità era un balsamo per l'anima. La sua riservatezza, un segno di grande stima, e la sua capacità di capire i sentimenti altrui erano doni rari.
Ogni cosa che faceva era speciale. Mi sentivo fiero e fortunato di avere Lucia nella mia vita. Sapevo che sarebbe rimasta per sempre nel mio cuore, e con amore l'avrei portata con me in ogni momento della mia esistenza.
Mentre chiudevo lo scrigno, con un sorriso malinconico, sussurrai: "Ti voglio bene, Lucia". E sapevo che quel sentimento sarebbe rimasto immutato per sempre, come i ricordi racchiusi in quel piccolo scrigno di legno.
Carmine De Masi, 20 luglio 2024
Racconto scritto il 31/07/2024 - 13:35
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