Che dirti Siena
mentre raccogli nel pettine
il fitto dei vicoli e dei passi?
L'umido dei tuoi pertugi
gorgoglìo di Fontebranda
la trama delle lane
come un tempo.
E salgono i colpi di tamburo
nel cuore dell'aprile cortigiano
vociare di ragazzi già scomparsi
dietro la salita e al sottopasso.
Il loro scivolare sui gradini
Ed il vino sprecato tra le pietre.
Che fu della tua luna, Siena?
Alla gagliarda torre di rimando
così rosso il cotto dell'assito
al fiore del glicine incalzava
a farmi ricordare il suo respiro.
Poesia scritta il 04/03/2015 - 20:25
Letta n.1044 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Bellissima dedica per una bellissima città.
Dovresti riproporre la tua poesia su Venezia...
Benvenuta. Ciao Mariateresa!
Dovresti riproporre la tua poesia su Venezia...
Benvenuta. Ciao Mariateresa!
Paola Collura 05/03/2015 - 17:13
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Bellissima, Siena dà quel respiro che
ti trascina nel suo essere medievale,
ti prende e ti trasporta in atmosfere
governate dal sogno!
Versi incantevoli ed elegantissimi!
ti trascina nel suo essere medievale,
ti prende e ti trasporta in atmosfere
governate dal sogno!
Versi incantevoli ed elegantissimi!
Giancarlo Gravili 05/03/2015 - 13:25
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che dirti Siena? sovviene un inchino
giovanni bontempi 05/03/2015 - 07:30
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che dirti Siena? sovviene un inchino
giovanni bontempi 05/03/2015 - 07:30
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Lodevole dedica ad una delle più belle città d'Italia...e non solo! Ciaooo
Fabio Garbellini 05/03/2015 - 07:11
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Bei versi per una bellissima città.
Ciao Elisa
Ciao Elisa
elisa longhi 05/03/2015 - 05:14
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