produrre non convien ch’à scarna mente
chè da tal labirinto sarebbe insulso
districar mancando lo previdente.
Qui m’appropinquo a dir di galantuomo
sfrontato  qual  son’io ,senza  ritegno,
lungi   da   foggia   di   forzuto   uomo
così, d’Insigne che scrivo, non son degno.
Lo cor ch’è d’alto rango, in gentilezza,
spinge la mente reietta a darsi vanto
che bassa non è ma di mezzano razza;
scuotesi, indi , e al cor pretende conto.
Poscia la mente corre al prim’incontro,
rivive   i    primi attimi    e   al     ricordo
s’affaccia  del  viso al   sorriso   pronto,
alla    dolcezza    del    sincero   guardo.
Accline    alla    bisogna  ,   protettivo,
negazione    mai    proferisce    verbo
chè per altrui l’amor che porta è vivo;
nel dir  di  sentimento  nutre  riserbo.
Convive     le      tre     virtù    teologali:
la  Fede  ,  la    Speranza ,    la    Carità.
gli uomini , per lui, siamo tutti   uguali,
e  l’alma  ha  pregna di  magna bontà.
Poesia scritta il 16/04/2012 - 23:07Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
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