D’allorquando Iddio tutto creò d’un fiato
è risaputo che la vita umana
per dono l’ha data Madre Natura
e ideata l’avrebbe perfettamente
che difetto dovrebbe essere assente.
Constato, invece, ahimè, amareggiato
che il dono è bel dono sì ma osteggiato
e che non è in toto, indi, compiuto
ch’appare albero spoglio e mal pasciuto.
Qual dono essere può la vita umana
se nasce gente storpia e senza mani?
Se gente muore di stenti e carestia,
in guerre, pestilenze e malattie?
Se tanto definirsi è essere dono
mi si risponda: cosa c’è di buono?
è risaputo che la vita umana
per dono l’ha data Madre Natura
e ideata l’avrebbe perfettamente
che difetto dovrebbe essere assente.
Constato, invece, ahimè, amareggiato
che il dono è bel dono sì ma osteggiato
e che non è in toto, indi, compiuto
ch’appare albero spoglio e mal pasciuto.
Qual dono essere può la vita umana
se nasce gente storpia e senza mani?
Se gente muore di stenti e carestia,
in guerre, pestilenze e malattie?
Se tanto definirsi è essere dono
mi si risponda: cosa c’è di buono?
Forse di buono è che, poi, all’altro Mondo  
invece d’essere anche essere immondo
sarà  elevata  a dignità  di  Santo
per non avere in terra avuto  vanto.
Poesia scritta il 19/05/2012 - 22:15Da nello maruca 
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