Quello degli addii in riviera
E quello delle imbarcazioni arrabattate,
Che si staccano in tutta fretta
Dallo scuro d'un monte;
Di esso ne conosco tutt'ora l'altura:
Un mero giaciglio per il riposo
Dei pastori e dei loro armenti addormentati.
Ciò che ricordo
È riposto fra le onde ritiratesi al primo sole,
Sulla sabbia voraginosa,
Dove giocose e ognuna con una sua cadenza
S'incunearono quelle mie raggrinzite dita
Di timido fanciullo.
Dal vecchio pontile,
Il vento notturno e il labbro morso dal suo impeto
Mi conversero l'occhio nell'unica direzione
Che un celere mercantile stava seguendo;
Pensai a quanto potesse essere ingombrante la luna
Sulle altre coste da qui fin troppo distanti.
Se ne andò via così l'estate dei girasoli:
Contandone in solitudine i petali,come se gli stessi,
Precedendo la notte,
Fossero nient'altro che dei semplici ricettacoli
Per l'ossessivo scandire del giorno.
Le prime nevi non tardarono ad arrivare,
E in nessun nuovo attracco m'imbattei al porto,
Nessun volto conosciuto
Nessuna voce che si disponesse al mio udire;
Nulla c'era e nulla comunque sarebbe restato....
Oh madre!
Mai più ti rividi al fianco mio,
Ridente e protettiva;
Ma come ogni bella cosa
Ti potei ergere vicino ad una qualunque stella,
Portatrice dei sogni lieti dell'oggi e del domani
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