cancellavi la mestizia delle notti nere, nella piccola soffitta del cuore, dalla finestrella spalancata all' ombra di una luna lucente. ti chiamavo "genio amoroso, armonia soave, anima poetica!" e, ammantata di sorrisi, arrivavi.
dove sei amorevole compagna? Perché mi hai abbandonata all'inclemenza di questa amara stagione? L'arcipelago della mia generazione galleggia nel silenzio delle cose perdute e proprio adesso più che mai, la voglia di te mai si acquieta.
ma tu nulla mi dici.. più non ci sei a vegliare quell'ultimo sogno rimasto da fare e a curare la ferita di un antico dolore che non vuole sparire.
di te mi mancano le raffinate sensazioni, luminose contrade percorse nell'oscurità dai brividi delle mie emozioni. e quelle parole buone mi mancano, sparse sulla mia strada come petali di rose capaci di levigare le pietre più dure della mia rabbia e della mia impotenza.
dove sei amorevole compagna? sopra le tue carovane cariche di ori, gioielli e sete preziose l'ombra della mia anima beduina attraversava la savana metropolitana, nel wagon lit delle tue illusioni, senza sosta, al tam tam dei sensi danzava.
non avevo timori, nessuna autocommiserazione, non conoscevo il pianto, mi abbracciavo da sola, cullando il cuore tremante.
gocce di rugiada zampillavano nell'alveare dei pensieri fecondati da raggi di sole improvviso e dal mio ventre tu, irriverente, sollevavi le vesti mentre sulla punta dei piedi, io sfioravo immensi cieli fino a baciare le nuvole
nostre amorevoli compagne vestite d'azzurro.
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