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In città

Quando per la prima volta entrai in città
tutta la gente mi si fece intorno, mi offrirono da bere.
Signore, quanto velocemente cambiarono solfa.
Quando per la prima volta entrai in città,


la gente mi portò in giro da una parte all’altra,
come si fa con un amico.
Sospetti oscuri, mormorii mi sopraffanno.
Ovunque io vada mi respingono.


come se il sangue sulle mie mani fosse palese a ogni cittadino.
Non c’è modo di tornare indietro.
C’è sempre un’altra città,
più giù lungo la strada.


E dalla mia finestra, oltre la ferrovia,
guardo gli ubriaconi intorno al fuoco,
e in quel bagliore i loro volti mi si rivolgono torvi.
Come vorrei che mi lasciassero stare.


Quando per la prima volta entrai in città,
i loro favori mi erano offerti.
Ora anche le porte delle prostitute sono chiuse per me.
Cerco lo specchio e cerco di vedere


perché la gente di questa città si è lavata le mani di me.
Non c’è modo di tornare indietro.
C’è sempre un’altra città,
più giù lungo la strada.




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Poesia scritta il 17/10/2017 - 12:42
Da Giulio Soro
Letta n.1137 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Sempre molto belle e riflessive le tue poesie.

antonio girardi 19/10/2017 - 10:30

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La tassa non cambia, anche cambiando città. Il tempo della conoscenza e la validità è sempre costretta al pagamento della stessa tassa. Grazie un saluto

Wilobi . 18/10/2017 - 22:41

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tutto il mondo è paese Giulio. la vera amicizia non si misura col metro...
molto apprezzata 5*

enio2 orsuni 18/10/2017 - 15:50

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GIULIO...Anche Ponzio Pilato si lavò le mani per non avere responsabilità, delegando ad altri onerosi doveri. Le città non sono diverse, ti troverai fra un milione di gente che hanno lo stesso cinismo di Pilato. (Qualcuno si salva, ma sono mosche bianche.)

mirella narducci 18/10/2017 - 13:33

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Drammaticamente vera... dopo una calorosa accoglienza, poi il pettegolezzo e l'ipocrisia del pregiudizio annientano soltanto!
Molto bella e profonda nel suo significato.

margherita pisano 18/10/2017 - 12:09

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Mi piace molto, riesci ad affondare nell'animo, come sempre.
Ciao

Grazia Giuliani 17/10/2017 - 19:45

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Certo non é bello accorgersi che intorno c'è tantalio ridiamo....Ci sono mille facce e mille maschere... Ti adulato, finché servi ai loro scopi, poi sono felici se cambi città.

Teresa Peluso 17/10/2017 - 18:57

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Succede spesso... all'inizio tutti gentili, cortesi e disponibili, poi , quando non fa più comodo, si cambia rotta e si fa tutto il contrario, anche senza motivo alcuno... Situazioni non belle da sperimentare ma , come dici, c'è sempre una nuova realtà a cui poter guardare e verso dove tendere, lasciandoci tutto alle spalle....
Apprezzati versi!

Alessia Torres 17/10/2017 - 17:50

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Molto piaciuta, complimenti Giulio 5*

Paolo Perrone 17/10/2017 - 15:11

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Come è bello immergersi in questa lettura che ti induce ad acuminare il pensiero, a cercare la trama e capirne il senso. Senso che a me mi conduce sulle strade lastricate d'infamia di questo mondo ove si viene inneggiati ed al contempo crocifissi, ove l'ipocrisia abbonda in ogni dove, ove neanche il Cristo ha potuto alcunchè. Tanto di cappello

Francesco Scolaro 17/10/2017 - 14:20

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Non esiste nulla di peggio che i pregiudizi o i giudizi affrettati, non esiste nulla di meglio che fuggire da chi, questo genere di esercizio, e solito compiere. Anche io cambio città, all’occorrenza, anche “Nazione”. Poche sono le stelle a disposizione, ma sono tutte tue.

Ken Hutchinson 17/10/2017 - 14:18

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Mi piace molto lo stile e questo modo così pacato di esprimere delle emozioni, immagino, forti.

Ernest Eden 17/10/2017 - 13:27

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