misericordia
sfiorava il pavimento e carezzandolo d'acqua, s’imbrattava si pece
tremava e spaurita chiedeva al vento da dove venisse
non si curava del freddo, non del suo aspetto
ma cadde e srotolando ciuffi di terra e sabbia
la pietra rovesciò
pesantemente, su occhi e ciglia
lacrime di sangue, brecciolino e cemento, venne giù la vita
ma lei, lei carezzava le acque in una preghiera antica
sognava placide giornate d’ascolto e memoria
e la stazione marittima di gente e di gioia, col sole in grembo
e quel treno...
troppo lento e mai in orario, no, per lei non c’era
ma una carrozza polverosa, giunse
viaggiava veloce contro il tempo infausto
non più passeggeri, ma cuori leggeri    
"e il ponte risalì i pilastri
e il mare ritirò le acque, l’abbraccio di un padre
la terra rievocò i sentieri, la pietra posò
e l’onde rovesciarono in un movimento sinuoso
lieve, la brezza
l’abito asciutto e chiaro di sole
e la carezza sua, sul cuore ormai spento
la gente, le risa, gli abbracci sinceri
La chiamavano…. misericordia"
NOTA: in ricordo delle vittime di terremoti e alluvioni, di ponti e ed esondazioni
Poesia scritta il 01/12/2019 - 17:10Voto:  |  su 6 votanti  | 
	
mare blu  
 07/12/2019 - 21:57 
  
santa scardino  
 06/12/2019 - 23:34 Bellissima Laisa e sì...dovuta...
un merito in più

Grazia Giuliani  
 02/12/2019 - 22:48 Grazie Laisa.
Mf
Michele Facchini  
 02/12/2019 - 22:19 
Antonio Girardi  
 02/12/2019 - 14:49 
Francesco Cau  
 02/12/2019 - 13:56 
Ernesto D'Onise  
 02/12/2019 - 09:40 
Francesco Pezzulla  
 01/12/2019 - 21:38 
MARIA ANGELA CAROSIA  
 01/12/2019 - 18:31 l’idea della verità per mezzo del falso. Ciò che si vede attraverso gli occhi degli uomini non è respirabile...
(Edgar Degas e V. Van Gogh)
Mirko D. Mastro(Poeta)  
 01/12/2019 - 18:19 "s'imbrattava di pece"
(secondo rigo)
e perdonatemi ancora le assenze
leggervi è sempre un'emozione
laisa azzurra  
 01/12/2019 - 17:31 
                        



