M'innamora  questo lento frangersi  delle onde  sulle rocce rose,silenti ,stanche .
Ricadono le adamantine gocce nel ventre del mar .
Quivi si perde il pensier mio tra questo mormorio  .
Se ben ascolto ,odo la voce dell"infinito .
si perde  ogni fardello  ogni cruccio , perché ben mi nascondo  in voi vivide  acque  di perduti  giorni .
Il vento fa garrir  le bandiere  dei navigli ,
che due braccia di roccia difendon ,
dall'aperto subisso.
Rilucenti  raggi  riscaldan l aere  di gennaio ,
ed un brillamento  mi desta  m' avvolge 
tra spruzzi ,sentimento.
Biondo  gatto s' asside  a rimirar  questo  canto  mai saprò  cosa  batteva in petto !
Per mano due vecchiarelli  guardano di lungi ove il mar incontra  il cielo 
Voi che percorreste  la medesima  via
rimembrate  la dolce vita ,
d' amor e intento .
Ah che pace qual piacer ,
mi dava quella visione ,
che  mai avrei voluto un tramonto !
Falcia  in due  il pelago  come un aratro ,
l'eterno  monte  che vigile sta ad ogni 
mutamento .
Dal porto  un odor  misto a sale ,e reti   Vetuste  marcite al sole mi solletica le nari  ,fiere compagne delle lampare,  ,pregne  di dolore  quand'è che da correnti avverse eran divelte dalla riviera.
Una dolce brezza mattutina   che ricoglie ogni
sospiro  mi rallegra  mi sento anch io leggero  in questa  immensità  della marina.
Corrado cioci porto di san felice Circeo
Poesia scritta il 17/01/2020 - 09:35Voto:  |  su 1 votanti  | 
	

Ernesto D'Onise  
 17/01/2020 - 18:06 
                        


