Aspettando il bus
tra sole e luna,
nella convessità
dello spazio tempo,
statico ortostatico mi muovo relativo
e percepisco il senso
del Divino
e di esserne partecipante e vivo
contestualmente vecchio, adulto
e già bambino;
tra sole e luna,
nella convessità
dello spazio tempo,
statico ortostatico mi muovo relativo
e percepisco il senso
del Divino
e di esserne partecipante e vivo
contestualmente vecchio, adulto
e già bambino;
aspettando il bus
nell'ascisse ed ordinate
del crono metro
di ordinanze pre determinate,
non so più dov'è il davanti
e dov'è il dietro;
aspettando il bus
nel cosmico contesto
del metro crono,
ora che a salirvi già m'appresto,
non mi ricordo più
di ricordarmi che ci sono;
e in viaggio sulle strade
di questo mio pianeta
così caro,
il bus mi trasporta
e sogno
perchè consapevole ed ignaro
di non avere meta,
né discesa, né salita,
né bisogno a tutti i costi
della vita,
iconoclastico stilita.
Poesia scritta il 12/03/2014 - 17:54
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