che l'uomo toccò terra
a quattro zampe fece
il primo passo
e pian piano si è eretto
a due a due
per raccoglier qualche
frutto dal basso.
E da allora cominciò
a gustare
i primi frutti dell'albero
in giardino
che pendevano e veniva
la voglia
di assaggiarli di primo
mattino.
Ma dopo il frutto
cominciò il sapere:
di potere qualche pollo
acchiappare
e con le penne crearsi
un cuscino
per la notte un po'
meglio riposare.
E dopo il riposo
uscirono i sogni
per cominciare
a costruir capanne
per ripararsi dal freddo
inverno
ed asciugare al di fuori
i panni.
E a passo a passo oggi
è arrivato
a scavare su cielo terra
e mare
e a riempire la terra
di rottami
e ogni giorno di nuovi
cellulari.
E' il passo e non si può
fermare!
è come il vento che arriva
e spezza,
per ciò alla sera si aspetta
il padre...
che bussa alla porta entra
e accarezza.
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// L'ULTIMO SQUILLO //
Poesia
di Aldo MESSINA.
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L'ultimo squillo 
che si è sentito
diceva: stiamo 
andando tutti a letto.
E da quel momento 
nessun ricorda:
chi è scappato 
dal portone aperto
e ha lasciato 
tutti alla deriva
in balia alle alte 
onde del mare,
mentre la nave 
sugli scogli sbatteva
e tutti al buio 
stavano a gridare:
aiuto! Aiuto! 
Adesso dove stiamo,
dove son le scialuppe
salvagente?!
Era la voce 
dei sopravvissuti
che ognun cercava 
il suo parente.
Mentre il Capitano 
se la squagliava
per paura 
di venire linciato,
la nave a poco 
a poco affondava
con morti e feriti 
in stiva buttati.
E quando giunsero 
i soccorritori
c'era sol poco 
da recuperare,
mentre una voce 
tornava a gridare:
oh Dio! Dio! 
Aiutaci a salvare.
E l'ultimo squillo 
che si sentì sordo
gridava:... 
Capitano torna a bordo!
.
***
Opera pubblicata
vietata
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Prop. li 25-01-2016. A.M.
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Poesia scritta il 19/03/2014 - 09:30Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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