Risvegliata dal letargo
Portava il simbolo di credo
Ed era unico nel suo essere
Portava delle ferite,
avevano il sapore di essere state spogliate,
e riviste alla luce
L'anima piangeva quando contemplava la sua essenza percepita così lontana,
ma così vicino a lei
E come un albero così alto,
non raggiungibile con la mano
Il buon pensiero ci arrivava vicino,
e lo sfiorava
L'autoironia sorgeva,
E l'anima rideva,
crollando
Una piuma sfiorava il suo volto,
L'anima godeva
Il vento le accarezzava i capelli,
e lei si faceva coccolare
Viveva tra istinti di gioia e di nulla essenza
Attimi di pura profondità e buio
Capace solo di vedere la notte,
perchè lei era la luce
La stella vicino alle stelle
Ammirevole Fiaccola
Conduceva una vita a sua insaputa
in balia di emozioni,
divenivano onde mangiatorie della sua stessa pelle
Amava all'infinito
senza pretese,
Perchè il suo amore
era il suo rischio
Vivido nel suo essere
e nella sua autonomia
L'anima vagava senza meta
testarda, talvolta, nelle sue non scelte
Comprendeva la sua fatica nel perseguire
Ma combatteva
Fino a quando il suo sentiero diveniva la sua gioia,
Si lasciò condurre senza limiti
senza direzioni
perchè capì il suo vero Valore
Voto: | su 2 votanti |
Nessun commento è presente