RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

La bellezza del gesto


La bellezza del gesto

“Ancora un tornante… seguito da un tratto rettilineo… poi una curva e, finalmente, un po’ di discesa”, pensava, ansimando, tenendo lo sguardo fisso sulla ruota posteriore della bicicletta che lo precedeva.
“Ce l’ho fatta! Ora devo cercare di recuperare le forze prima dell’ultimo strappo… questa volta non ti mollerò, e in cima ti aprirò il mio cuore”, rifletteva una volta raggiunto il breve falsopiano che, tendendo a scendere lievemente, gli permise, rimanendo costantemente nella scia di chi lo precedeva, di arrestare la pedalata e rilassare le gambe.
Fu un sollievo assai breve. Poco più di un chilometro e iniziò l’ultima serie di tornanti che conducevano al Passo.
Affascinato, stringendo i denti per non staccarsi, ammirava la pedalata leggera di Laura che saliva il nastro d’asfalto in forte pendenza senza sforzo apparente, alzandosi sui pedali ad intervalli regolari: gli sembrava di vederla danzare insieme alla bicicletta durante quei tratti in fuori sella.... (continua)


vecchio scarpone 30/11/2018 - 16:22
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LA CASA DEL SEGRETO


LA CASA DEL SEGRETO

Era in balia degli eventi atmosferici e a causa dei materiali di cui era composta, pietre, assi di legno e sabbia, non riusciva ad opporre una grande resistenza alle forze della natura. Ora esposta agli attacchi del vento, che spesso soffiava impetuoso da nord e da sud, ora esposta alle forti piogge che, improvvise e violente si abbattevano lungo la costa e sullo sperone roccioso su cui era stata edificata molti anni prima, ora esposta alla forza dell’acqua del mare che, quando si ingrossava e si agitava, non conosceva ostacoli e spinta dalla pressione della corrente, invadeva coste e spiagge, trasportando e depositando alghe, sassi e sabbia, si infiltrava inarrestabile tra gli scogli corrodendone le forme e creandone nuove, come un artista capriccioso e a volte riusciva a lambire gli scogli più alti. L’aria colma di iodio e sale contribuiva al suo deterioramento e il ferro diventava ruggine e il colore sbiadiva fino a scomparire.
Era una casa, solitaria ... (continua)


Patrizia Lo Bue 07/10/2021 - 13:34
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La colazione (prosa poetica)


È appena mattino, il sole filtra
tra le ciglia che odorano di acqua
di rose, mi rannicchio per godermi
gli ultimi momenti di pace prima
d’iniziare la battaglia dei:
Dove sta?, È pronto? Questo non
mi piace!.
Allungo il braccio sul cuscino
accanto per sentire il suo contatto,
ma è vuoto, apro gli occhi un po' delusa,
ma poi li richiudo subito.
Non abbiamo mai tempo per noi,
sempre stanchi ed impegnati.
Penso, che avrebbe potuto almeno salutarmi
prima di uscire. Intanto la mente corre
ai primi tempi del nostro matrimonio,
quando eravamo ancora soli.
Trascorrevamo le serate a chiacchierare,
oppure con gli amici o ancora meglio
quando trasformavamo la nostra camera
nel regno della fantasia.
Poi ho sentito lo scroscio dell'acqua
nella doccia ed ho capito che non era
affatto uscito, che era ancora lì,
con l'odore del bagno schiuma
che dalle narici mi arrivava fino
ai sensi, più pungente che mai.
Oh! Se aprisse quella porta,
con la cintura dell'accappatoio
... (continua)

santa scardino 17/06/2022 - 18:15
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LA COLLINA DAI FRAMMENTI DI VOCI SEPOLTE


Opera non ancora approvata!

Mirko Faes 08/11/2016 - 14:26
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La Consapevolezza


Abbiamo appurato, che il cambiamento è alla base della nostra crescita e che si avvale delle conoscenze e delle informazioni, che abbiamo appreso prima dai nostri genitori, nonni, da tutta la famiglia, poi dalla scuola, dal sistema e da tutto l’ambiente circostante, ma se non vengono sperimentate su noi stessi, sono fine a se stessi. Possiamo essere tra gli uomini più colti del pianeta e non mettiamo in pratica ciò che abbiamo acquisito, non otterremo la consapevolezza. La consapevolezza ci permette di comprendere tutto ciò che abbiamo appreso non è oro colato e va verificato su noi stessi e non per convincimento del sentito dire. Non è detto, che statisticamente un qualcosa vada bene al 99% delle persone, debba andare bene anche per noi; poi la statistica non è quell’illusione, che afferma che se io mangio una mela e tu ne mangi nove, statisticamente ne abbiamo mangiate 5 a testa? Certamente tu toglierai il medico di torno, mentre io sarò un suo assistito (cliente) a vita. “Sai hai ra... (continua)

Savino Spina 29/04/2018 - 12:26
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La cura


Una sera d’estate come tante. Federico passeggia distrattamente per le vie del paese in festa. Il cibo che calamita l’attenzione, i palloncini lanciati in ogni direzione e la gente: tanta gente. Sorridente, cordiale. Federico fatica a farsi catturare dall’atmosfera conciliante, dalla brezza gioiosa: uno straniero a casa sua. Prova a mescolare la melanconia con la straripante energia del posto. È in attesa che una macchina gli consenta di attraversare quando, inaspettatamente, lo investe un profumo a cui non può resistere: proprio alle sue spalle. Si volta: una donna. Federico ha un sussulto. Le labbra si sfiorano. Un bacio lungo cinquant’anni.... (continua)

gabriele marcon 21/07/2016 - 18:30
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la descrizione di un sogno ad occhi aperti


Lei.. lei era bellissima...
Non saprei descriverla come merita.....
Non credo sia nemmeno possibile in realtà...
Aveva degli occhi grandi.. di un colore profondo...
era castana, riccia..
con un fisico minuto, che guardandola, ho preso le misure... riempirebbe perfettamente un mio abbraccio...

Si capiva dal suo sguardo che era spigliata.. allegra, capace di regalarti la felicità con un sorriso..
e in tutto questo era divinamente femminile...

Il suo viso... Dio il suo viso... lineamenti semplici e precisi.. come quando fai un disegno bellissimo senza mai fare cancellature...
Era candida... dolcemente ingenua... eppure riusciva a mettermi una soggezione incredibile... al punto tale..
che non potevo fare altro che guardarla andare....

Ed ora giuro.... già mi pento di non averle chiesto almeno il nome...
la cerco con lo sguardo.. ogni volta che torno li... su quel vagone del treno delle 18:17 che mi riporta tutti i giorni a casa..
Prima o poi tornerà... spero..

A.A... (continua)


Andrea Meis 21/09/2014 - 18:15
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La diversa percezione del tempo (parte 1 di 2)


La diversa percezione del tempo

Giorni, mesi, anni… no, non è affatto vero che il tempo scorre sempre uguale; provate a fare mente locale: i ricordi del malo tempo son molto più numerosi e persistenti di quelli, sempre e comunque troppo brevi, del felice tempo.
Della mia lunga vita che attende d’esser brandita dalla fine del mio tempo, ho ricordi di anni infelici, lunghi come lustri; appena mitigati da un unico scampolo di anno felice, breve e fragile come lo può essere l’attimo d’un afflato d’amore nel mezzo di una tragedia che sconvolse il mondo.

Nascere in un paesello incastonato dentro una solitaria e stretta valle, da cui anelavo scappare, fu una fortuna durante quel tempo infame: le squadriglie che andavano a bombardare le città passavano alte sopra i tetti, sfiorando le cime dei monti, senza degnarsi di sprecare una sola bomba su un obbiettivo di nessun interesse strategico.
Questo, unito al fatto che il borgo fosse raggiungibile solo da uno stretto e scosceso valico, po... (continua)


vecchio scarpone 15/06/2016 - 16:59
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La diversa percezione del tempo (parte 2 di 2)


Ogni giorno attendevo impaziente, accanto al focolare, che mia madre mi consegnasse il fagotto con il pranzo da portare in canonica; per rivedere e risentire almeno un: “Ciao.”, dalla voce che mi aveva rapito l’anima.
“Resta a pranzo con noi, ti va?”, quando don Oliviero me lo propose, avrei voluto urlare un: sì, che risuonasse per l’intera valle… avrei voluto, ma mi limitai a rispondere con un timido: “Se non disturbo.”.
“Ma quale disturbo, sarà un piacere.”, fece don Oliviero scostando la sedia: “Accomodati dai, tu e Rudolf siete giovani ne avrete d’argomenti da spartire.”.
“Ne son certo!”, esclamò Rudolf togliendomi dall’imbarazzo.
E da quel giorno pranzammo sempre assieme: io, Rudolf e don Oliviero che restava ad ascoltarci, intervenendo ogniqualvolta ci fosse da immettere sulla giusta via l’argomento di conversazione.
Quando si parlava d’arte, di poesia e di architettura, argomenti in cui Rudolf era ferratissimo, lo stavo ad ascoltare rapita, senza quasi mai interloquire; cos... (continua)

vecchio scarpone 16/06/2016 - 17:06
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