RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Ossimoro d'amore


Lei, portava la sua vita sulle spalle,
era uno scalatore e quello era il suo zaino,
ne andava fiera,
come quei bambini che
dalle spalle del padri
si godono il mondo da un'altra prospettiva....
Lui, la sua vita era stata ancora più pesante,
se solo fosse riuscito a raccogliere le cose,
sparse qua e la,
ne avrebbe riempito due di zaini.
Lui, aveva imparato a convivere con quel disordine;
lei, l'odiava;
prigionieri di quest'ossimoro d'amore!

Gaetano Pecoraro... (continua)


Gaetano Pecoraro 04/08/2015 - 12:03
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Pagina d'amore


Mattina di lavoro, gli arnesi obbediscono a mani capaci, solito slalon tra pensieri e conti ad un tratto il telefono squilla. - Pronto, chi parla?- Massimo, sei tu?- Si, sono io. Sono Daniela, la parrucchiera-!
Brividi lungo le braccia si evidenziano nell'emozione di una voce cullata nel ricordo di un tempo passato che non ho mai dimenticato. Ancora morbida era l'età di una gioventù nel tempo che fu. In un lampo quel che poteva diventare e che non è stato è tornato alla ribalta. Troppo bella per me che non ho saputo ripararti dagli attacchi... Per me eri il sogno, per altri il bersaglio. Mentre ti parlo, ancora incredulo ti rivedo davanti a me, mentre i miei occhi speravano di incrociare i tuoi. Bellissima, eri il ritratto dell'amore. Mi bastava la tua vicinanza... e non capivo che la teoria non bastava. MORBIDA ERA L'ETA'! Non so misurare il grado dell'emozione che hai sprigionato quando ho sentito il TUO nome. Avrei voluto restare al telefono per ore,p... (continua)

Massimo Tovagli 03/01/2019 - 15:09
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Paralisi.


Sono state due anime in un unico corpo, hanno intrecciato le loro ossa, avvicinato i loro cuori in un abbraccio insolubile, eppure ora sono lì con il ricordo del passato che li insegue e l'atrocità del presente mano nella mano. Paralisi. Incapacità di accettare il distacco,ti senti sperduto, solo e non hai più la spinta per andare avanti. Come se tutto quello che facevi lo facevi per raccontarlo, per parlargli, per renderti affascinante ai suoi occhi. Ora ti sembra tutto inutile, tutto vuoto. I giorni passati ad aspettare di vederlo, a immaginare come sarebbe stato bello l'abbraccio bramato per mesi, immaginare e desiderare le sue braccia avvolte sul tuo corpo, tutto finito. Lo amavi più di ogni altra cosa, volevi che gli istanti felici con lui fossero eterni, interminabili e credevi che neanche la tempesta più terribile vi avrebbe scalfito, eppure è bastato un soffio per far crollare questo castello incantato di carta e poesia.... (continua)

chiara soloperto 23/02/2018 - 12:22
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Patente d'amore: attentE ai segnali!


Lina non si poteva dire bella ma avvenente sì; di corporatura minuta ed armonica, aveva un viso luminoso, roseo con il quale facevano bel contrasto i capelli neri e setosi. Gli occhi, scuri anch'essi, avevano una luce lievemente malinconica che suggeriva una predisposizione alla fragilità. Nonostante avesse appena diciassette anni Lina si curava molto; la pelle del viso sempre idratata, gli occhi sottolineati da una sottile riga di eyeliner, le ciglia infoltite e arcuate da mascara di ottima qualità, le unghie laccate con smalto trasparente, le gambe, le ascelle e le labbra rigorosamente depilate. La cura della sua persona era per lei un impegno e, contemporaneamente, un piacere quotidiano di cui non si privava mai.
Nella nostra classe, 2^ liceo classico, era molto ammirata sebbene ci fossero diverse ragazze più carine di lei, proprio perché la cura che aveva del suo aspetto fisico la rendeva, agli occhi dei maschi, più femminile ed attraente.
Parecchi, sia della nostra classe che ... (continua)

Aurelia Strada 03/10/2016 - 09:40
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Peccato


È un peccato, davvero un gran peccato...

perché un po’ per come siamo, un po’ per come eravamo e un po’ per come eravamo noi, avremmo potuto far storcere il naso persino agli Dei

perché per ciò che ci ha colpito quando “eravamo”, per ciò che abbiamo vissuto e “passato”, potevamo permetterci il lusso di sentirci immortali, grazie a una bella dose di forza e capacità di incassare i colpi...

perché per quanto ci tenevamo, ogni volta che singolarmente non si stava bene, eravamo sempre pronti a vestirci da clown o da dottori di felicità...

perché bene o male, certo non sempre, riuscivamo a prendere a calci il corretto e noioso via vai delle cose, scacciando via la monotonia...

perché forse era arrivato il momento per iniziare a mettere l’unghia dell’alluce nella mattonella del futuro...

perché potevamo superare tranquillamente anche questa, ma non ce l’abbiamo fatta, siamo crollati davanti a qualcosa che poteva anche non succedere e ci siamo riscoperti mortali...

perché... (continua)


Petrolio P 16/11/2017 - 10:21
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Pensiero di te rubato a un treno


Non saprei dove iniziare a scrivere. Sono su un treno come da solo, un libro ha deciso di smettere di cullarmi proprio adesso. Il vento si fa strada nello scomparto e fa rumore, il treno ondeggia per la sfortunata linea ceca.
Penso che come mi manchi ora è successo poche volte. Sapere che almeno per ora sei di nuovo mia, non riesco a credere a quello che sento. Mi esplode il cuore, ho un chiodo in gola e non riesco a dare espressione ai miei pensieri. Tutto quello che ho è solo voglia di piangere tra le tue braccia nude mentre sussurri ti amo. E piangendo chiederti di ripeterlo, e ripeterlo, e ripeterlo. Mi spingerò dentro il tuo ventre caldo mentre mi sazierò delle tue labbra e le tue parole di cuore. Non provero alcun dolore come se il mondo intero potesse scivolarci addosso, tu proverai solo desiderio che cresce come l'appagamento, e finisce solo quando io finisco, stremato sul tuo seno timido. Ti stringo piangendo perché tutta mia non basterebbe una vita intera per rifarlo ancora... (continua)

Luca Agosto 06/08/2017 - 02:37
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Pensiero notturno di un malinconico spettro


Nel letto.... Guardiamo il soffitto...
Io: questo maledetto tempo... Questo spazio... Mi lascia attaccato al tuo pensiero
Lei: Il tempo è solo un'inutile invenzione. Lo spazio? Cosa è lo spazio se non uno straccio di vuoto colmo di nero asfalto, grigio cemento e un'oscuro cielo?
Io: Se è questo ciò che pensi, vuol dire che è un male pensarti? Cosa è il pensiero se non una dolce riflessione?
Lei: Il pensiero porta ad un ricordo lontano, prigioniero del passato... Noi non riusciremo mai a liberarlo, siamo impotenti davanti a questa tirannia che ci circonda.
Io: Cosa spinge l'uomo, ebbene, al pensiero? Una idea. Un desiderio. Un sogno
Lei: L'idea, il desiderio, il sogno... Un dolce essere che affascina la mente umana e allo stesso tempo illude.... (continua)

Vincenzo Zagone 07/03/2017 - 15:26
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Per amore di una donna


“Santo cielo Rosalia, mettiti lo scialle, con questo vento ti ammalerai!” Esclamò Carmela.
“SI…si, ancora dopo tanti anni, non sai che è difficile farmi fare le cose che vogliono gli altri.” Risposi risentita.
Carmela faceva sempre la chioccia protettiva ed esigente, soprattutto da quando le mie condizioni di salute erano peggiorate. Sapevo di avere un nemico che mi stava divorando lentamente. Gli altri pensavano che non lo sapessi ed io glielo facevo credere. Non mi restava molto da vivere, ma ero decisa che avrei vissuto fino alla fine senza perdere la mia identità e godendo di ogni frazione del mio respiro. Sempre che la malattia me l’avrebbe concesso.
Come tutte le sere mi sedevo sulla terrazza di fronte al mare ed i ricordi affollavano la mente. Ripensavo a ciò che aveva cambiato per sempre la mia vita.
La sognavo tutte le notti, la sua pelle profumata d’agrumi e bella da stordire, fresca come una spremuta di limoni. Era semplicemente un sogno.
L’aspettavo tutti i giorni all... (continua)

Anna Rossi 26/12/2017 - 07:56
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