RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
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Volare...o forse no! Vorrei averti qui per capire cosa non sia l'amore, vorrei perdermi ancora oggi nei tuoi occhi scuri, due pozze nere di desiderio che non ho mai accolto.
Vorrei perdermi ancora nelle nostre risate e chiederti cosa c'è mancato, io lo so, ma tu ancora no. Lo so che ci vuole un immenso coraggio per lanciarsi nel vuoto, ci vuole un enorme forza per fare quel salto senza ancoraggi per tornare indietro, senza funi per tornare sul ponte o per lo meno per evitare di sfracellarsi alla fine del burrone. Anche se quel volo non l'ho fatto perché sarebbe stato un massacro, io senza ali non ho mai avuto paura di volare, tu che lo fai tutti i giorni,vedi le nuvole ad un metro da te, lo sai che senza meccanismi di sicurezza ti puoi fare male... io mi sarei goduta la caduta e il viaggio. Tu hai scelto di vivere di timori e rimpianti, io ormai non più. Ciò non cambia che ogni volta che chiudo gli occhi e la mia stupida mente mi riporta all'istante preciso in qui ho incontrato quelle pozze scure, so per... (continua) piera sognante 22/01/2019 - 00:30 commenti 1 - Numero letture:1105
Volto e corpo scoperto Sai quante volte ho guardato fuori dalla finestra? Che fosse inverno, autunno, primavera o estate...Ma avevo sempre il petto scoperto. Sentivo il freddo invadermi, il caldo uccidermi...Ma ero sempre la, a guardare fuori dalla mia finestra la luna...Cercavo i tuoi occhi...Speravo di trovarti qui fuori...Esci se ci sei. A volte sento ancora il tuo odore e lo seguo...Ma dopo un po' lo perdo...C'è troppo vento qui affacciati alla finestra, troppe luci puntate su di me e su di te, destinate a spegnersi. E la verità é che ci siamo già spenti...siamo diventati semplici conoscenti, pazzesco quanto é facile passare da amore a odio in un solo istante, proprio come aprire la finestra a petto nudo con zero gradi...Brrrr senti che scossone mi hai dato... (continua)
filiberto Zan zan 08/03/2017 - 20:59 commenti 0 - Numero letture:1190
VORREI PORTARTI AL MARE. Vorrei portarti al mare.
Te lo ricordi? Giocavamo tra le onde nei pomeriggi assolati. C'erano molte persone, ma io vedevo solo te. Eri il Dio del mare per me. Non sapevo ancora che ne esistesse uno nell'immaginario collettivo e che vantasse secoli e secoli di storia. Ero ignara di tutto ciò che non riguardava noi, la nostra famiglia. Forse è presto per versare qualche lacrima, papà. Ho appena iniziato a scrivere, e mi pare di non poterne fare a meno. Sono stata tanto sola in questi ultimi anni. Quasi nessuno lo ha capito, anche se traspare dai miei gesti e dallo sguardo, la tua malattia. Sono forte, perchè me lo hai insegnato tu e me lo ricordi ogni giorno. Quando vedo un tuo sorriso, mi sento come di fronte ad un piccolo miracolo. Ogni volta che scherzi sulla mia sbadataggine o sul mio buffo modo di treagire quando mi sento ferita, vorrei ringraziarti, ma non mi escono le parole dalla bocca. Saper ridere e scharzare, non è cosa di tutti. In te, che sei immobilizzato e costretto a ... (continua) Lylas Lena 05/02/2018 - 12:21 commenti 3 - Numero letture:1505
Vorrei un amore Vorrei un amore piccolo:
un amore che occupasse una piccola parte del mio cuore. Vorrei un amore
Giovanna Balsamo 19/05/2025 - 18:13 commenti 0 - Numero letture:348
Vuoto (parte prima) Le parole. Quante sono le parole? Troppe! Infinite. Quelle che si dicono e si sarebbe potuto non dire. Quelle che si pensano e si vorrebbero tanto dire. Quelle che si tacciono, per la situazione, per l’orgoglio, per tutta una serie indiscriminata di motivi senza alcuna logica. Quelle che continuano a riempirti il cervello, occupandoti neurone su neurone fino a non lasciarti più spazio. Perché si dice che le parole siano evanescenti, tutto fumo e niente arrosto, volano labili tra le nostre vite senza un contorno, una sagoma, un corpo. In realtà credo che le parole abbiano sì un corpo, per quanto solo immaginario. Ogni parola ha la propria forma, scolpita sulla mente, liberata negli angusti spazi del ricordo. Una semplice parola come ciao, nulla di eccezionale, niente di blasfemo, prende forma dentro l’immaginario collettivo e viene plasmata da delle lettere, nero su bianco, nel nostro cervello. L’udito potrebbe farti pensare che le parole dette siano al vento, volatili indistinti che vi... (continua)
Boris Gant 29/04/2020 - 08:04 commenti 0 - Numero letture:908
Vuoto (parte seconda) Un bel locale e una band che suonava: questi erano stati gli ingredienti del caso. Fu il caso che mi fece sedere davanti al bancone delle birre. Ero uscito con degli amici a bere e ad ascoltare una brava cover band di cui non ricordo il nome. Forse fu proprio il caso a farmi sedere lì. E caso volle che due amiche, tu e non ricordo l’altra, vi sedeste proprio accanto. Tu ti sedesti al mio fianco. Avevo già bevuto due birre. Forse più. E la lingua era più sciolta, la timidezza scomparsa e una strana sensazione mi diceva che ci sarei riuscito.
Mi girai e ti vidi: stavi bevendo una birra e ti godevi lo musica insieme alla tua amica. Ti sottraevi al mio sguardo, tranne se colta di sorpresa. La sorpresa! Che magnifico espediente. Non potevo guardarti e sperare che anche tu iniziassi a guardarmi così, senza motivo. Dovevo scovare un espediente e quello fu il caso. Il caso volle che, nello stesso momento in cui ti girasti verso di me, io mi girai verso di te. E lì non potevi fare altro che so... (continua) Boris Gant 05/05/2020 - 10:06 commenti 0 - Numero letture:875
Walzer al sentore di menta Margherette non ne poteva piu' di quel cane guastafeste che le rovinava tutte le orchidee e allora prese il trench ciclamino e decise di lasciare le mura del piccolo appartamento parigino.
Attraversò i viali centrali pervasa dal profumo delle aiuole di menta tipico della stagione. La ragazza oltrepasso' Ponte Alessandro III guardando i placidi flutti della Senna sottostante fino ad approdare ad un vernissage a Place delphine. Marguerette si disse tra sé e sé che non c'era nulla di male ad entrare dentro. Oltrepasso' la soglia e fu subito catapultata tra la folla, di fronte a lei tavole di Van Gogh dalle pennellate decise e raffinate. Alle sue spalle invece quadri di Kandinski dai soggetti astratti e colori sfavillanti. Non so come un cameriere le mise in mano un calice con dentro un liquido giallognolo aspro e frizzantino. Indietreggio' due passi dai van Gogh e per sua sfortuna andò a urtare un altro visitatore innondandolo di vino. "Chiedo terribilmente scusa. Sono mortific... (continua) Marzia Versolatto 04/06/2022 - 09:53 commenti 0 - Numero letture:601
ZOE Ma cos’è questo rumore? Fatelo smettere per favore! Che accidenti succede? Perché questo frastuono assordante?! Attenta Zoe! Fermati! No, Zoe, non piangere, parlami!
Uno schianto infernale, oh Dio! frantumi dappertutto…La testa, il cervello, e poi…l’anima…e quella sua mano protesa a riprendere…ma a riprendere che cosa, Zoe? La sua anima? la sua lurida dignità?… Affacciato alla balaustra, Patrick urla tutto il suo sconcerto, il suo grido rimbomba lungo l’anima delle scale fin dentro la sua. La paura tremenda che lei non voglia più sentirlo si fa insopportabile. Ha il cuore in gola e il terrore che gli blocca il respiro. “Aspetta, Zoe!! Noo, nooo, Zoeee!? Il pavimento del pianerottolo è ghiaccio sotto i suoi piedi nudi. La sensazione di sprofondare in uno stato d’angoscia fatto di mediocrità e di meschinità lo assale ad ogni passo. È sempre così da quando Zoe non c’è più. Patrick spalanca gli occhi, ha l’affanno, è disorientato, infreddolito. È ancora uncinato a quel lembo d... (continua) Beatrice Castelli 03/05/2016 - 10:35 commenti 5 - Numero letture:1448
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