RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
LE PATURNIE DEL GREEN La saga del green è iniziata nei lontani anni ottanta del secolo scorso, quando dal parlamento europeo iniziarono a sfornare leggi “lunari”, dalle “quote latte” che hanno distrutto il tessuto economico basato sull’iniziativa individuale, poi con la chiusura di zuccherifici importanti perché le bietole dovevano essere coltivate all’estero e non in Italia, per non parlare del divieto di tagliare alberi nell’alveo dei fiumi (stiamo vedendone le conseguenze ora con catastrofiche alluvioni ….).
Ciliegina sulla torta le leggi sulla misura delle cozze, sulla curvatura dei cetrioli, sul il diametro dei piselli e il divieto di accendere le stufe a legna, per rovinare completamente l’economia. E ora l’obbligo di acquistare auto elettriche senza che ci siano colonnine di ricarica (si vedono già auto bloccate in mezzo alla strada per mancanza di energia, con l’intervento obbligatorio del carro attrezzi (così si crea lavoro … )!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lettera ad Adriano Lettera ad Adriano
Caro Adriano, Grazie infinite di tutto Adriano.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Loro continuavano Aprivo gli occhi.
Erano le tre passate. Ero a letto da circa tre ore, ero stanco, volevo dormire. I miei pensieri non smettevano di tormentarmi. Mi perseguitavano, non mi mollavano. Li pregavo di andarsene, provavo a spiegare loro che al mio risveglio mi aspettava una giornata lunga e impegnativa, che avrei avuto tempo da dedicar loro la notte successiva, ma niente. Inarrestabili loro continuavano. Scorrevano nella mia mente come un fiume in piena. Si materializzavano come ombre nel soffitto, allungandosi e contraendosi ad ogni mio respiro. Non c'era modo di arrestarli. Ero quasi sicuro che il mio corpo, la mia mente fossero cose completamente staccate dai miei pensieri. La mia testa implorava pietà. La giornata era stata lunga ed ero stanco. Niente. Loro continuavano. Pensavo che mi odiassero, non farmi dormire, come volessero punirmi di qualcosa. Vagavano dal futuro incerto che mi aspettava, ai miei ricordi del passato che sinceramente pensavo di aver dimenticato, di ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Luci di posizione Arrivare in Provenza fu cedere alla bellezza
t’osservavo guidare con calma in autostrada i tuoi occhi verdi riflettevano il tramonto dai saliscendi delle colline su di me ampie sensazioni di respiri trattenuti. Serbavo in grembo colombaie e lucernari correvano rapidamente piccole gioie che mai ti dissi, grandeur da bambina. Tornai che ero donna.... (continua) ![]() ![]() ![]()
L\'idea Era la pioggia a battere sui vetri,
illusoria e beffarda si gongolava tra idee e pensieri, convinta di poter raggiungere un fine. Ma il sole nascosto si affacciò tra le nuvole, asciugando le gocce sui vetri e regalando nuove prospettive di sensi. Idee e tormenti, lasciarono il posto al tepore nel cuore, e quel sole interiore prese spazio di nuovo, per sconfiggere l'illusione di una goccia di pioggia, portata dal vento! La poesia inizia a vivere quando viene letta. Margherita P.@... (continua) ![]() ![]() ![]()
mila pezzi È un buco dentro allo stomaco, quando i figli sono quel riflesso un po' sbiadito sulle lenti, l'amore di un padre.
Il suono sordo del vento tra gli echi che ha la mente, tra le fronde. Sembrava dir così il puzzle sulle quadrelle del cucinotto. Lui cercava di completare l'angolo al sole, tra la pipa e il fumo dei sogni andati, con i frammenti di vita rimasti.
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Moto Zen (1) La giustizia é una lancia scintillante,
ma non riporterà il fiore della fiducia, dissolta Le virtù vestono tessuti pregevoli, ma quando ti noto, non oso disturbare il tuo incantevole sguardo La pace é l'ambizione suprema alla violenza, eppure il "tuo" odio nei miei confronti, non supera la "mia" reciproca indifferenza... (continua) ![]() ![]() ![]()
Nel grano C’erano i campi di grano dove vivevi tu. Quel grano del colore dell'armonica che papà tuo suonava per te e la mamma.
La tu' mamma chiudeva gli occhi e sorrideva, e i suoi pensieri e i sogni come note affollavano le ance. Babbo smetteva solo un attimo di suonare per guardarti e prender fiato. Poi lo sguardo andava dove aspetta il grano, con la bocca al vetro appannato di respiri. Lei sospirava, e richiudeva gli occhi… e lui tornava a suonare. Oggi guarda ancora da quella finestra e vedici il grano, un’impronta nel fiato sul vetro di anima e vibrazioni da un'armonica.
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Nel paradiso delle piccole cose Comunicare non è solo parlare
se parlare vuol dire non ascoltare il cuore dell'altro Amare è capire, andare oltre le parole senza fermarsi Un essere sensibile, con qualche problema che sa e sente, si accorge se quello che si dice è per il suo bene o inutile, che porta solo conflitti nel paradiso delle piccole cose semplici create dal nulla ma profonde, che riempiono il cuore di felicità Le differenze vanno condivise in modo equo e bisogna conoscersi veramente prima di fare un passo falso, insieme o da soli, se l'altro è privo di comprensione... (continua) ![]() ![]() ![]()
Nell'orto in primavera La mamma lavora nell’orto;
la terra appena dissodata, sotto l’abile rastrello si sfarina, per poi accogliere sementi qua o delicate piantine, appena uscite dal vivaio di là. La laboriosa fatica si trasforma ora in attesa fidente e attenzionata nello strappare erbacce e allontanare le limacce. Arriverà poi l’acqua ad irrigare, sino a che, finalmente si potrà raccogliere. L’orto segue le stagioni, le verdure si avvicendano, la cura non viene mai meno, ma alfin si viene ripagati.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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