RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
||
Lista Racconti |
Cinema con vista Le sere d’estate al cinema di Antignano iniziavano alle 21.15 ma prima occorreva la preparazione. Solitamente le uscite serali seguivano la cena da nonna dove andavamo tutti, o solo noi bimbi. Poi passavano mamma e babbo a prenderci “al volo”. Nonno mangiava prima perché faceva la maschera: un modo come un altro per restare di lato al mondo dello spettacolo che tanto amava.
Alla conclusione del film la replica del primo tempo, per i ritardatari. O per chi voleva ottimizzare il prezzo del biglietto. I film come tutti, le vedevo in platea. Sedie scricchiolanti e scomode che facevano spesso il paio con le pellicole consumate dall’uso trattandosi, solitamente, di seconde se non terze visioni. Il cinema all'aperto consentiva una visione diversa dello spettacolo rispetto alla sala al chiuso. Il film si mischiava con l'ambiente attorno. Nella proiezione del “Dottor Zivago” per esempio, una serata fresca di settembre, divenne ideale per seguire, infreddoliti un film nel quale il freddo e l... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
![]() ![]() ![]()
Ciò che avevo di speciale Avevo 14 anni, un mese dopo ne avrei fatti 15.
Da poco tempo avevo dato il primo bacio, la prima volta ancora non era arrivata. Ero una ragazzina normalissima, frequentavo il primo anno del liceo classico, uscivo con le mie amiche, con le quali ci nascondevamo per fumare le prime sigarette. Dell'amore non sapevo nulla, nessuno me lo aveva insegnato-dimostrato, nemmeno i miei genitori che, quando ho compiuto sei anni, hanno deciso di separarsi. Luca aveva 17 anni quando è entrato nella mia vita. Non so cosa lo abbia spinto a cercarmi, ancora oggi me lo chiedo, non ero bella..vestivo male, mi truccavo altrettanto male, non ero nemmeno molto interessante. Se io fossi stata un maschio, non mi sarei mai interessato a me stessa a quell'età. Era maggio, un sabato pomeriggio di fine maggio quando ho visto Luca per la prima volta aspettarmi nel luogo in cui ci eravamo dati l'appuntamento. Scendevo da una discesa e lo vedevo in lontananza, aveva i piedi sopra un gradino e le mani in tasca,... (continua) ![]() ![]() ![]()
Circolo ricreativo culturale... Oggi vado a trovare mio cugino Salvo, sta male ha un tumore ai polmoni.
Adesso sta dormendo... Qualche giorno ancora, qualche ora chissà. Non so cosa dire... Mi siedo un po e l'osservo, me lo godo un altro pochino. Mi sovvien nel frattempo un ricordo caro del tempo andato: avevo terminato la scuola media con voti a piena sufficienza, come si dice: quando si è un'arca di scienza non c'è bisogno di impegnarsi tanto... Era il mese di giugno, un giugno afoso che stringeva la città vecchia di Ragusa come in una morsa di ferro caustico. Salvo aveva deciso di aprire nel quartiere Serra un circolo ricreativo culturale, ed io in quei giorni di vacanza lo aiutai a trasportare alcune cose. La casa era situata in un vicolo cieco di via S. Francesco, ed era una dimora gentilizia degli ultimi dell'ottocento. Tante scale che scendevano sin sotto il piano stradale, tante altre ne risalivano i piani sino al sottotetto di canali color ocra. Ogni stanza era addobbata da tavoli verdi, carte da ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
![]() ![]() ![]()
Clementina Aveva gli occhi come il cielo settembrino in una giornata di tramontana, gli stessi che aveva trasmesso ai quattro figli rimasti orfani prima del previsto; come ci fosse un tempo giusto per esserlo.
La sua specialità era la pasta ai formaggi; mi divertiva vedere i fili che si allungavano come prolungamento degli spaghetti. L’ho sempre vista molto anziana, con occhiali spessi quasi da uomo, senza vezzo. L’ultima cosa che ricordo di lei furono i calzettoni di lana, che faceva a noi nipoti, dai colori accesi: rosso, verde, giallo, blu, con un doppio rigo di colore diverso al bordo, in contrasto con la sua vita ormai scolorita nella casa di riposo.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Coccinella Piccoli passi, impronte del mio gattino sulla terrazza e poi trovo proprio lei, una coccinella!
Rossa, piccolina, con i suoi puntini neri, cammina piano piano. Ha tanti desideri da realizzare, un po' come Babbo Natale. Vorrei soffiarci sopra, per darle un po' di calore, fuori fa freddo. Immagino dolcemente tutte le persone che chiudono gli occhi e chiedono qualcosa. Lei sembra parlarmi, leggermi dentro. È così delicata da sfiorare, sembra un bambino appena nato. È tenera nella sua timidezza. Chissà che con la sua purezza possa portare del bene al mondo. Esprimo un desiderio di bene e pace, di sorrisi e amore. Bisogna fare sempre del bene, essere come una coccinella e volare, donando felicità!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
![]() ![]() ![]()
Come corse di salmoni Vorrei fare un viaggio, con te, senza quelle valigie così piene di tutto quello che potrebbe forse servirci. Per chiuderle dovrei stendermi sopra mentre tu serri la cerniera. Durante il viaggio potrebbero aprirsi e rovesciarsi sulla strada come un secchio di acqua oppure lasciar uscire dalla cerniera un sottile lembo di un indumento.
Prendo lo zaino, basta per me, basta per te. Lo porto io sulle spalle e starò dritta con il mento alto per guardare la strada da seguire, leggerò i cartelli che a volte traditori si nascondono dietro le fronde degli alberi. Canta tu che io ti vengo dietro, una canzone sguaiata, gridata “ non sono una signora...”, una filastrocca smielata e dispettosa mentre linguacce e smorfie si inseguono sui nostri abiti a fiori degli zii d'America. Soffia il vento sui nostri capelli, biondi e bruni si muovono in una danza, le onde del mare sono cavalloni dai quali ci facciamo disarcionare, tieni la bocca chiusa sott'acqua, non possiamo ridere perché l'acqua salata... (continua) ![]() ![]() ![]()
Come un sasso nello stagno Pensieri deliranti, in una lunga solitaria e noiosa domenica.
Mi domando "perché sono qui, come è successo….quale destino si sta compiendo?" Mi rispondo con un concetto che dentro di me è abbastanza chiaro ma non riesco mai completamente ad esprimere, e che più o meno recita "nessuna azione, di nessuno di noi, è fine a se stessa. Avrà ripercussioni piccole o grandi nel tempo, e non solo su di noi." Cioè ogni azione è come un sassolino gettato nello stagno che provoca cerchi concentrici via via più larghi. Ogni decisione, ogni scelta anche la più personale, e la meno "importante", avranno incalcolabili ripercussioni nel nostro e altrui destino. Cose importanti e cose banali. Un esempio per chiarire: in questo paesello della bassa, che non amo, che non avrei mai scelto, ci vivo perché mia figlia e l'allora suo fidanzato trovarono qui l'appartamento che costava meno. Scelta loro e basta sembrava. E invece eccomi qui, perché amo mia nipote e lei ha... (continua) ![]() ![]() ![]()
[ Pag.1 ][ Pag.2 ][ Pag.3 ][ Pag.4 ][ Pag.5 ][ Pag.6 ][ Pag.7 ][ Pag.8 ][ Pag.9 ][ Pag.10][ Pag.11 ][ Pag.12 ][ Pag.13 ][ Pag.14 ][ Pag.15 ][ Pag.16 ][ Pag.17 ][ Pag.18 ][ Pag.19 ][ Pag.20 ][ Pag.21 ][ Pag.22 ][ Pag.23 ][ Pag.24 ][ Pag.25 ][ Pag.26 ][ Pag.27 ][ Pag.28 ][ Pag.29 ][ Pag.30 ][ Pag.31 ][ Pag.32 ][ Pag.33 ][ Pag.34 ][ Pag.35 ][ Pag.36 ][ Pag.37 ][ Pag.38 ][ Pag.39 ][ Pag.40 ][ Pag.41 ][ Pag.42 ][ Pag.43 ][ Pag.44 ][ Pag.45 ][ Pag.46 ][ Pag.47 ][ Pag.48 ][ Pag.49 ][ Pag.50 ][ Pag.51 ][ Pag.52 ][ Pag.53 ][ Pag.54 ][ Pag.55 ][ Pag.56 ][ Pag.57 ][ Pag.58 ][ Pag.59 ][ Pag.60 ][ Pag.61 ][ Pag.62 ][ Pag.63 ][ Pag.64 ][ Pag.65 ][ Pag.66 ][ Pag.67 ][ Pag.68 ][ Pag.69 ][ Pag.70 ][ Pag.71 ][ Pag.72 ][ Pag.73 ]
|
||||||||||||||||||||||||||||||||