RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Linea azzurra Eri soltanto una linea azzurra la prima volta che ti incontrai. Entrasti nella mia vita facendo molto fracasso dentro, silente fuori.
Cavalcasti mandrie di pensieri galoppanti poi anestetizzati. Fuori di me, ero fuori di me, saresti diventato fuori da me, altro da me. Nella corsia anonima una suora anonima mi parlo', sottolineando di nero indelebile; farfugliai giustificazioni inutili che non convincevano neppure me. Sola.. così sola, non ti chiamai mai figlio. Poi mi addormentai di un sonno cosi profondo che per anni non riuscii a svegliarmi. Non un bacio mi svegliò ma l'incubo che non ti avrei stretto mai, negandoti la vita. Piccola linea azzurra, avevi un nome nel mio cuore. Se potessi rivolgere una preghiera al cielo ti vorrei regalare una mamma vera.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Livorno, 19.08.50 Ecco, eravamo arrivati alla fine, l'avevo accompagnata io per il suo ultimo viaggio.
Eravamo stati insieme per una decina di anni, tutti i momenti liberi li avevo condivisi con lei, piccolina ma ben fatta. E soprattutto tosta. Non le faceva paura niente. Le estati di quegli anni erano passate ancora meglio degli inverni: l'estate era la sua stagione, sempre al mare, scogli o rena. L'importante era andare da qualche parte. Poi, sempre più, “i piccoli malanni, sempre più numerosi più dolorosi col passar degli anni”, a minarne il fisico. Non mi rimase, dopo quell'ultimo momento, che una foto, insieme a degli amici, ed un breve filmato, dove si vedeva andare via e poi... solo il libretto di circolazione. La mia cinquecento.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lo specchio (2015-2018) Guardo me stesso allo specchio. Sembro un furetto domestico alla ricerca delle mie ipocondrie. Lo specchio guarda me nel suo distacco dalla realtà. Mi regala una freddezza schifosamente gelida. Smetto di respirare con il naso, e dalla bocca escono arcobaleni mai sbocciati. Rabbia amara. Io sono rosso massacro e ascolto le sue parole:
-Dicono che sia tutta questione d’esperienza- -Cosa intendi?- domando a quel riflesso maligno -Qualsiasi cosa- -E pensi sia davvero così?- -Non ne sono più tanto convinto. Altrimenti chi ha fatto di più dovrebbe essere il più bravo.- -In quale ambito?- -Qualsiasi ambito. Chi ha scritto di più, chi ha suonato di più, chi ha infornato di più, chi ha battuto di più il ferro. Chi ha sparato più stronzate. Chi ha pregato di più. Chi si è ostinato a fallire di più. Eppure poi emergono come stronzi caldi dal letto del fiume sempre i più mediocri- -Quindi?- -Un poeta americano scriveva: ”Grida, quando bruci”- -Allora lui aveva ragione?- -Ci è andato vic... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lo specchio della bisnonna Da bambino, ogniqualvolta andavo a trovare mia bisnonna materna, avvertivo un senso di angoscia, in quanto ritenevo che nella sua abitazione dimorassero strane presenze.
Ricordo ancora oggi la sua ombrosa camera da letto dall'arredamento in vecchio stile, tra cui un’antica toletta in mogano dal grande e terrificante specchio. Malgrado ciò, spesso mi prodigavo a specchiarmi e a fare le linguacce oppure ad imitare le mosse dei Power Rangers, i quali rappresentavano i miei idoli d'infanzia. Nel tardo pomeriggio di un giorno d'estate accadde un episodio degno di nota. «Se fissi a lungo lo specchio, potrai vedere un fantasma» mi disse la bisnonna, entrando di soppiatto nella camera da letto tanto da farmi trasalire. «Come c'è finito?» le chiesi intimorito. «Sai, siccome l'altra notte non mi lasciava dormire, dopo averlo sgridato, si è rifugiato lì dentro.» Uscii, correndo fuori da quella stanza e, con un'espressione spaventata, lo raccontai ai miei famigliari che in quel momento eran... (continua) ![]() ![]() ![]()
LOCKDOWN Si sa, purtroppo di questi tempi non si può fare tanto per divertirsi.
Qualche negozio aperto, distanziamento, mascherine, passeggiate. Solita routine! Voglio suggerire metodi alternativi per passare il tempo a casa, in sicurezza, senza casco da pilota. Serve solo un assistente socievole e buono come una fetta di prosciutto. Cosa possiamo fare, vi chiederete per ridurre lo stress? Iniziamo con una maschera al burro di karité per ammorbidire la pelle del viso. Non ce l' avete? Prendete il famoso burro nel frigo e scioglietelo delicatamente sul viso con movimenti circolari. E' naturale come il latte della mucca appena munta made in Italia. Volete poi farvi un bel stampo stile mummia? Prendete la carta igienica, iniziate a rotolare il malcapitato lasciando solo fuori occhi, naso, bocca per respirare come una golia alla menta intensa! Avete un po' di disordine in casa? Prendete l' aspirapolvere e iniziate a pulire briciole, capelli, polvere, mangiando di tanto in tanto pat... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Lucia e gli animali Lucia e gli animali
Nacque in un periodo nero per la sua famiglia, perché il padre aveva subito un fallimento e le possibilità finanziarie, sino a quel momento floride, si ridussero enormemente. ![]() ![]() ![]()
L\'alveo dimenticato C’è un piccolo fiume che nasce dallo spartiacque di una collina boscosa, sui rilievi dell’Appennino centro meridionale. “Reinello”, si chiama così il mio fiume.
Ora è solo un fiume dei ricordi, per quei tratti, dove appariva o si dileguava a seconda le stagioni, ma quando un fiume scompare… rimane pur sempre il suo alveo. Mi faceva un grande effetto, con l’avanzare dell’estate, vedere il letto del torrente mentre si prosciugava. Era come scoprire tutto un altro mondo. Non erano immagini statiche, come quelle di una fotografia, bensì la rappresentazione di un microcosmo in costante evoluzione. Da prima osservavo un rigagnolo, sempre più esiguo, che svaniva tra i ciottoli. Poi, dove c’era una cascatella, facevano bella mostra le rocce lisce e scavate, e in fondo restavano gli specchi d’acqua separati, talvolta profondi, che ospitano ancora la vita. Tutta quella vita brulicante, isolata, sembra quasi avere coscienza di se stessa e del proprio destino. Era istintivo calars... (continua) ![]() ![]() ![]()
L\'evasione Ei
Immoto rimase, nell'incessante corsa d'un mondo che non s'accorse del docile accasciarsi di gambe stanche dell'irruente serrarsi d'occhi diversi e lo sguardo altrove basso,l'abisso controvento ove il sole non sorse mai; Ove quel giorno, stanco m'accasciai; E seppi udire lancette correre e che docile quel vociare persone mai stanche di dirsi mai stanche, d'andare. Volli fermarmi e immobile, immota la terra sottomquelle gambe tremulanti, in mezzo alla mobilità d'un mondo ove il bujo più profondo è oscurato dalla luce d'una consuetudine, O sorgente una foce, ove la gente quando stanca può riposarsi e sotto lo sgorgar dell'acque quel viso stanco, con le lacrime sue sciaquarsi; Non seppi mai bene ove fu quella fonte, ed in che direzione andare. Seppi solo poi fermare un'assurdo giro immenso per le anime più scure, col blu,col cielo quell'azzuro denso e intenso e quante volte mi son perso aggrappato all'ali dell'uccello e alto in alto,vo... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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