RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L’Angelo dei Santi Requiem…


All' Alba di ogni Era...
Nel tempo immemore che fu'...
Creato dal Onnipotente, io mi ritrovai...
Un Angelo accompagnatore, mi confessò che per voi sarei stato...
Anche se poi raramente...
Mi avreste infine, Pregato...

Con un unico singolo scopo...
Nel Regno dei Cieli...
Io venni annunciato...
Per poter accompagnare voi, nell' altro Regno...
Io, Fui nominato...

A voi anime, ancor viventi...
Dico solo, non perdetevi fra oscuri venti...
Un corpo ancor avete...
Legato ad un anima...
Ancor lo vedete...
Ma ricordate, che l 'eternità non possedete...
E che finir la vostra vita, un giorno Vedrete...

Sappiate, che il tempo e il fato, non perdonano, neppur chi è amato...
Da Anima Pia, Santo o Neonato...

Non lasciatevi adulare dai Sette capitali...
Perché in fine ai Quattro Immortali...
Sarete in eterno costretti ad esser leali...
Volenti o Nolenti...
Alla vostra eterna dannazione, legati sarete...
Ne col sangue, ne con i denti...
Voi questo nodo, sciogliere mai ... (continua)


MARCO BOCANELLI 17/10/2022 - 20:41
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L’ASTUZIA DI ANTONIO


Un uomo andò dal dottore, il quale, dopo averlo visitato, gli consigliò vivamente di stare lontano dai bar. Antonio (Tonn’ per gli amici), che era bonariamente astuto, prese alla lettera le parole del medico, per cui anziché entrare nei bar, pensò di farsi servire le sue birre direttamente nella piazza del paese, attigui ai suoi abituali locali.
Un giorno, un amico nel vederlo spesso bere, seduto comodamente sulle panchine del centro, incuriosito, gli chiese: “perché bevi le birre in piazza?” e Tonn’ prontamente: “ perché il medico mi ha vietato di entrare nel bar!”.

Morale: l’astuzia dei semplici fa molto più danno di una pinta di birra.... (continua)


Carmine De Masi 24/09/2021 - 16:20
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L’ESILE ALBERO


Era un frizzante sabato mattina di fine ottobre. La giornata si presentava bella e piacevole, con un cielo azzurro tenue attraversato da bianche nubi che giocavano a rincorrersi.I tiepidi raggi del sole, accompagnavano un’aria fresca e pulita che dava sollievo allo spirito. Stavo scendendo con la macchina in direzione Teolo, dopo un’appagante escursione sul Monte Grande. Negli occhi avevo ancora impresse le fiammeggianti tonalità di un incantevole autunno che vestiva di suggestiva bellezza una natura che per tutto l’itinerario non smise di regalarmi momenti di autentica emozione.Continuando a scendere piacevolmente lungo i tornanti che mi riportavano a Villa, intravidi, tra due caseggiati, uno scorcio di paesaggio che attirò la mia attenzione.Fu un attimo, un flash, un’immagine appena sfiorata con lo sguardo, ma tanto bastò perché decidessi di fermarmi: il mio desiderio era quello ... (continua)

Massimo Guercini 31/07/2014 - 15:43
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L’importanza del contatto fisico (anche) nella quotidianità


Che si parli della pubblicità, dello spettacolo, dello sport, della moda, della salute o altro, il corpo sembra oggi il protagonista principale di una nuova commedia umana. «L’anima è morta, viva il corpo!», proclamano in tanti, illudendosi spesso che basti l’apparire ad esprimere il nostro essere più profondo. Ma che rapporto c’è tra l’immagine ideale (e idealizzata) del corpo e il nostro corpo reale? Come si reagisce quando entriamo veramente in contatto con gli altri?

Sono sempre più numerosi gli studi e le ricerche che mostrano che il contatto fisico è sempre più raro.
Nonostante le relazioni si moltiplichino – siamo tutti sempre connessi, attenti al numero di follower e ai “mi piace” sui nostri post o sulle nostre foto, chattiamo, conversiamo, ci scambiamo video – quando si tratta poi di passare dal virtuale al reale, entriamo in uno stato di agitazione e ansia. Siamo talmente tanto abituati ad essere in contatto con le altre persone attraverso la barriera dello schermo o dell... (continua)


Gaetano Chiofalo 16/12/2019 - 21:34
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L’uomo del faro.


Per raggiungere la fine del faro c’era da percorrere tutta una lunga scala a chiocciole, talmente vecchia che alcuni gradoni non esistono più, sostituiti dal nulla, che potevi osservare i gradoni sottostanti.
E poi c'era la fine del faro, con il guardiano dentro.
Il guardiano del faro era rimasto in trappola:

"non riesco più ad uscire da qui. E’ una situazione straziante, non ho più legna secca per accendere un fuoco la notte, come farò a cucinare i pesci che di giorno catturo con una lenza dalla sommità di questo posto? Usavo molliche di pane come esca, ma è finito anche quello. L’ultima mollica era diventata talmente dura che ho spaccato il dente ad un sarago. Devo uscire di qui, ma non ci riesco.
Nella sala di controllo ho forzato l’armadietto ed ho trovato qualche bottiglia d’acqua e alcune scatolette di tonno, posso sopravvivere ancora.
Mi manca il fuoco, che tutto scalda, che scalda il cuore ed allontana le tenebre del passato, dei miei ricordi, che le pillole della t... (continua)


Bruno Gais 19/01/2018 - 22:15
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L’uomo e il mare…


L’uomo era vecchio, se ne stava seduto su uno scoglio, con la testa china, chissà quali pensieri passavano per la sua testa!
Guardavo da lontano la sua sagoma quasi trasparente, sottile, come lo sono a volte i vecchi che sono stati per tanto tempo sotto il sole, sul mare la pelle!
La sua presenza era rassicurante per me, non sapevo bene perché!
Il suo stare lì, ogni sera, quando il sole scendeva e nel mare si immergeva, specchiando il cielo di un dolce rosato, mi faceva stare bene, trasmetteva pace e tanta saggezza!
Ancora non sapevo niente di lui, non osavo avvicinarmi per non disturbare il suo silenzio, mentre guardava a volte il mare, altre con la testa china piegato in due, come può esserlo solo qualcuno che nasconde i pensieri.

Cosi, quasi ogni giorno mi recavo in quell'angolo a respirare la sua presenza benefica, quasi come il mare, che come lui amavo tanto!
Lui non si accorgeva mai di me, almeno ero convinta di questo!

Quel giorno arrivai trafelata a causa di un ... (continua)


Margherita Pisano 29/06/2016 - 18:33
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Ma mi faccia il piacere...


Stasera ho voluto accontentare mia moglie mi sono seduto accanto a lei sprofondando sul divano. Guardando le immagini della tele le chiedo: scusa cara cos’è?
E lei: uno splendido programma ,un reality, caro.
Uno spettacolo reale dove attori famosi e gente comune devono provare a vivere e a vincere affrontando mille difficoltà. Sono seminudi ,privi di ogni comodità e soprattutto per sopravvivere devono procurarsi il cibo.
Naturalmente il migliore ,colui che resisterà fino all'ultimo sarà premiato con una consistente somma di danaro .
La guardo perplesso e appena mandano la pubblicità nell’attesa cambio canale .
Trasmettono un documentario sull'Africa.
Guardo mia moglie e le dico: vedi quei ragazzini neri ,si quelli tutta pancia ossa e occhi
quelli combattano appena nati per vivere, non hanno vestiario sono nudi, non hanno comodità ,non la conoscono, non hanno cibo e naturalmente credo non perché siano i migliori ma probabilmente soltanto i meno sfortunati domani diventeranno... (continua)

andrea sergi 25/07/2019 - 11:01
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Madre


60. Madre.
Attraversai tutta la città con il cuore in gola mentre cercavo l’indirizzo scritto a penna su di un foglio di carta. Prima strade di cemento, poi un parco pieno di bambini. Sull'orlo del cancello d’ingresso fermo osservavo, di fronte, la nuova casa di mia madre. Nessun muscolo osava muoversi, i respiri silenziosi sussurravano i battiti del cuore.
In quel momento una donna aprì la porta ed uscì. Era bellissima e felice. Emanava una luce che non ricordavo le apparteneva nemmeno quando suonava il pianoforte. Emanava il profumo di colori delicati e lucenti, il calore della coperta che consumiamo per nasconderci dal freddo. Era lì ed io qui, sull'uscio di un parco pieno di bambini che giocavano e si rincorrevano. Ed il bambino dentro di me urlò:
“Mamma”
E la donna si voltò, verso il parco, per un attimo sfiorò i miei occhi. Poi un bambino sfiorò la mia gamba uscendo dal parco e la raggiunse. Lei strinse il suo capo al petto e lo portò dentro casa. Per un attimo, un solo momen... (continua)

Bruno Gais 28/04/2017 - 14:42
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