RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Perdere


Perdere è l’esperienza più bella che potessi fare, più di vincere...
Perdere ti permette di osservare i volti dei vincitori quando hanno raggiunto l’obiettivo, quando cala la maschera;
perdere ti permette di startene da solo,
perchè quando si perde ahimè ci si sente soli;
quando perdi ti accorgi che tra un'idea
e la sua realizzazione,
c’è la strada del compromesso e tu avevi imboccato quella della libertà.
Quando impari a perdere,
puoi veder passare il carro di vincitori e consolare chi resta sotto,
gli illusi, gli ingenui, i sognatori…
Godere la libertà di potersi schierare con gli sconfitti,
è la conquista
di chi confida in qualcosa di molto più nobile di una semplice vittoria...

#gaesheep... (continua)


Gaetano Pecoraro 11/06/2023 - 13:23
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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PERE LACHAISE


Al cimitero di Père Lachaise ho esorcizzato la morte. Incantevole e mistico luogo non solo perché ho potuto vedere e omaggiare le tombe di grandi artisti, quanto perché vi si respira aria di libertà, quella che si respira in tutta Parigi. E i corvi, appollaiati su molti alberi, uccelli che di solito sono forieri di malaugurio, davano al posto una veste di cortigiano rispetto; è come se fossero lì a custodire la memoria di quelle anime defunte, guardiani di un tempo che fu. Pareva si muovessero in silenzioso ossequio, quasi a non voler disturbare il sonno dei molti. Père Lachaise è una città forse più viva di una città dei vivi, dove ogni cosa appare diversa, eterna e immutevole, dove lo spirito aleggia incontrastato, dove tutto si confonde e dove un brivido ti scorre nelle membra. E’ più popolata della via principale di una qualsiasi metropoli, la gente cammina, si insinua nelle immense stradine, mappa alla mano non per paura di perdersi ma per non perdere nulla di ciò che è venuta ... (continua)

Maria Pia Perrotta 23/08/2016 - 17:19
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PERPETUI DANNATI TRADIMENTI....


Perpetui… Non lo sarete Mai!
Dannati… In Eterno!
Tradimenti… Quanto li Amate!


Camminando nel Mondo… Col Passare dei Millenni… Ovunque io vada...

Trovo solo Cadaveri Ruggenti...
Annidati nei loro Stessi Loculi Maledetti… Ignorano persino la loro stessa Condanna Eterna…
Troppo Corrotti, Fin oltre Modo o Maniera, per poterlo Ammettere…
Perfino nei loro stessi Confronti… N... (continua)


MARCO BOCANELLI 02/09/2022 - 01:06
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Pianti e sorrisi di un ventenne


Sono le 3.28 di sabato 30 marzo sono ancora sveglio e aspetto un sonno lontano che non arriverà e penso un po’ alla mia vita vissuta e al mio presente e mi chiedo:”ma ne vale realmente la pena?”. Sembra stana come domanda ma un filo logico è esistente in tutto ciò. Stravaccato sul letto,dopo una giornata vuota e spenta,ascolto una dolcissima melodia ‘che non c’entra nulla con la musica odierna,anzi nel momento mi sento anche vecchio,ma provoca in me una reazione rabbrividente. Codesta marcia si chiama Fantastica. Beh immagino che quasi nessuno la conosco,ma tuttavia provoca in me ricordi ,numerosi ricordi, che mi portano in un mondo mio,parallelo che purtroppo non esiste e non esisterà più. Ecco,mi riporta in un piccolo paese perso in se, perso su una collina,In provincia di Salerno . Lì il mio cuore giace insieme alla mia famiglia che purtroppo abbiamo dovuto lasciare 17 anni fa. Ecco proprio per questo scrivo queste righe perché quella “fantastica” porta a ricordarmi Mio nonno MICHEL... (continua)

Luca Fiore 30/03/2019 - 04:08
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PIAZZA GRANDE


Buongiorno, sono la Piazza. Piazza Grande, così mi chiamano gli uomini. Devo dire che, Piazza Grande, è un nome che mi sta molto bene; semplice, così come lo sono sempre stata io, e al tempo stesso importante. Sì, questo nome mi fa sentire importante, magari vi sembrerò un po' egocentrica, ma io sono il centro della città, il suo cuore pulsante; prima o poi tutte le persone con le loro molteplici attività passano di qui e io mi sento il centro dell'attenzione, il centro del mondo.
Voi forse non lo sapete, ma io sono molto vecchia e abito qui da sempre. Ora mi vedete con un aspetto giovanile, perché gli uomini ogni tanto mi rifanno il look, come si dice oggi; ma non sarebbe più semplice dire che mi hanno rinnovato? A proposito, proprio non capisco come mai, voi uomini, dobbiate americanizzare tutto con questi termini stranieri, quando avete l'Italiano che è una lingua così bella.
Dicevo che gli uomini ogni tanto mi rinnovano, ora ho un aspetto moderno, consono ai tempi correnti, ovv... (continua)

Stefano Chiarato 30/06/2015 - 20:11
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Piazzetta Gattamelata al civico 2.0


Dal long playng di Gatto Pardo nel giradischi…

Avrei dovuto capirlo fin da che giocavo gattoni guardando Supercar Gattiger, sapete la serie televisiva anime giapponese trasmessa negli anni ’80, insieme al nostro supergattone Neve.
Papà metteva la divisa giallo-grigia, come il costume da supereroe, e alle prime luci usciva con un bacio e il passo lieve… per non svegliare me e la mamma, gatton gattoni fino al gatto delle nevi.
Lo seguiva Neve con agilità gattesca fin nel vialetto per guardarlo andare via, poi rientrava dalla gattaiola.
Un fragore come di saracinesca ci svegliò un giorno: un trapestio, e da quel giorno non rientrò più.
Non sapemmo mai, ma il rigattiere giù all’angolo non mostrò più da allora in vetrina la sua preziosa mazzagatto.
Stavamo in alloggio da un ex berroviere finito in gattabuia, un bugigattolo, ma poi papà fu trasferito tra Gattinara e Gattico. E mi regalò gatto Mammone. Spaventoso, perché spelacchiato e monocolo, ma un gattino tanto dolce da render g... (continua)


Mirko D. Mastro 14/07/2024 - 08:04
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Piccola Atene


Leonardo Sciascia era solito passeggiare lungo il corso principale di Caltanissetta, soffermandosi a gustare la pasta di mandorle e i taralli all'interno del caffè Romano. Poco distante c'era la sede della casa editrice di Salvatore Sciascia, uno dei luoghi della cultura italiana del Novecento. Malgrado l'omonimia, il grande scrittore non era neanche lontanamente imparentato con l'editore, ma si son trovati a collaborare per puro caso. Nell'istituto magistrale frequentato da Leonardo Sciascia insegnava un altro grande della letteratura, Vitaliano Brancati.

Quel giorno il caso mi portò nei pressi del vecchio istituto magistrale, la chiesa era chiusa, i gradini consumati dal tempo. Caltanissetta era chiamata "la piccola Atene", i fantasmi dei grandi letterati che hanno fatto grande la mia piccola città, avrebbero voluto che questa terra non fosse collassata su se stessa, come è accaduto. Eppure, qualcosa rimane di quel ch'è stato. Lo sento e forse, probabilmente, lo sentira... (continua)


Vincent Corbo 05/05/2017 - 07:39
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