Chiudere gli occhi e vedere lontano. Oltre i muri e i vetri. Oltre il freddo e il buio. I pensieri stampati sulla punta delle dita, il loro potere alle prese con gli occhi. Quegli stessi che bruciano per lo sforzo.
Voglio aprire il mio petto per farli uscire, in libertà. Vederli volare nella stanza e sognare di riacchiapparli come farfalle alla rinfusa dentro un retino fatto di luce delle stelle e delle loro ombre.
Se un giorno ne troverai uno che mi è sfuggito, ti prego, prendilo. Coccolalo come non hai fatto con me. Se lo merita. Devi sapere che mi ha salvato, non uno di quei salvataggi del tipo bagnino vede bagnate, piuttosto sembrava un’animale ferito portato a casa da bimba dolce.
Sappi che lui lo ha fatto con me. Siamo cresciuti insieme. È stato la mia compagnia insieme ai suoi fratelli. Riposava delicatamente sulle mie spalle mentre piangevo. Era con me nei momenti più tristi. Ma ha anche condiviso le mie gioie. So di averlo assillato con idee stravaganti, e alle volte anche un pochino folli.
Se per caso dovessi avere la fortuna di avvistarne uno, sta attento. Controlla che non sia contagioso. Sicuramente è molto allettante. O forse tanto curioso da volerne sapere di più. Lo dico per il tuo bene. Non farti coinvolgere. Ma trattalo bene, altrimenti si vendicherà.
Lo conosco, d’altra parte era mio figlio.
Se lo amerai come non hai amato me, allora, soltanto allora avrà compiuto il suo dovere ed io potrò riposare in pace, sapendo di aver messo la mia firma tra le stelle della notte.
Voglio aprire il mio petto per farli uscire, in libertà. Vederli volare nella stanza e sognare di riacchiapparli come farfalle alla rinfusa dentro un retino fatto di luce delle stelle e delle loro ombre.
Se un giorno ne troverai uno che mi è sfuggito, ti prego, prendilo. Coccolalo come non hai fatto con me. Se lo merita. Devi sapere che mi ha salvato, non uno di quei salvataggi del tipo bagnino vede bagnate, piuttosto sembrava un’animale ferito portato a casa da bimba dolce.
Sappi che lui lo ha fatto con me. Siamo cresciuti insieme. È stato la mia compagnia insieme ai suoi fratelli. Riposava delicatamente sulle mie spalle mentre piangevo. Era con me nei momenti più tristi. Ma ha anche condiviso le mie gioie. So di averlo assillato con idee stravaganti, e alle volte anche un pochino folli.
Se per caso dovessi avere la fortuna di avvistarne uno, sta attento. Controlla che non sia contagioso. Sicuramente è molto allettante. O forse tanto curioso da volerne sapere di più. Lo dico per il tuo bene. Non farti coinvolgere. Ma trattalo bene, altrimenti si vendicherà.
Lo conosco, d’altra parte era mio figlio.
Se lo amerai come non hai amato me, allora, soltanto allora avrà compiuto il suo dovere ed io potrò riposare in pace, sapendo di aver messo la mia firma tra le stelle della notte.
Racconto scritto il 06/05/2015 - 11:11
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