Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Ho trovato l’Isola che non c’è UNA DISCUSSIONE TRA AMICI IN PIZZERIA E POI…
L’INIZIO DI UN CAMMINO Io non lo so cosa verrà fuori da questa chiacchierata, se una fiaba, l’inizio di romanzo, un biglietto da visita, un volantino, un foglio da gettare subito via. Chi vuol fare questo cammino di ricognizione, probabilmente assurdo, lo può intraprendere con me, però deve porsi al mio seguito, senza minimamente disturbare e proferire parola, neanche fiatare. Chi lo desidera può seguirmi, ma deve farmi sentire distaccato, liberato da tutto, circondato solamente dalla mia aria, dal mio vento, dalla mia curiosità; condotto solo dai miei stessi occ... (continua) Vincenzo Scuderi 26/08/2017 - 08:44 commenti 1 - Numero letture:941
I FIGLI DI NESSUNO (Dello stesso autore: Tratto dal libro “Filastrocche magiche e disincantate con dipinti e personaggi d’autore”. Ediz. Youcanprint self publishing. Settembre 2015)
Sentite adesso questa storia che forse potrà interessare qualcuno. Costoro non sono, per davvero quelli abbandonati. Niente affatto! Non mi riferisco a quelli privati, forse, della dignità. Vi voglio descrivere proprio costoro I figli che hanno rappresentato il meglio per un papà. E da vanto, vanteria e pregio sono stai ritenuti da quei padri, Vincenzo Scuderi 12/07/2017 - 08:28 commenti 1 - Numero letture:871
I - Vent'anni. Sono già passati 20 anni. Pensa un po’. Rabbrividisco a pensarci, pensare di aver raggiunto una tale consapevolezza di me, seppur relativa, soltanto negli ultimi 2 o 3 anni.(ed è stata la mia rovina.).
Quello che è stato di me prima dei 7,8 anni non lo ricordo, è ormai calato nel mito; quello che ho fatto nel mezzo era quello che si doveva fare a quell’età. Ora si inizia a scegliere e nel gioco non esistono più checkpoints da cui ricominciare quando si sbaglia. Non capita mai che, tornando in un posto in cui sono stato quando ero piccolo, esso mi appaia così com’era allora, mai. Era tutta un’altra cosa: quegli occhi mi permettevano di vedere ogni cosa come fantastica e unica, e non vedevo l’ora di scoprirla, di capire cosa c’era in fondo. Chissà dove li ho messi quegli occhi; non li trovo più. Troppe cose mi sembrano scontate e banali adesso, forse anche perché ne scorgo la cinica logica che v’è dietro. Poche cose mi sorprendono purtroppo, e a volte più grande è l’aspettativa p... (continua) Andrea Zampella 11/03/2018 - 19:05 commenti 0 - Numero letture:1081
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
I colori di un\\\'anima gentile colori... tanti colori.. piccoli... uniti.. con l'odore di una pioggia che sapeva solo lasciarci un po vuoti... e bagnati,ma in fine c'è quell'abbinamento di colori tutti insieme che sembrano riempirci dopo quel vuoto.. dopo quelle strade che hai passeggiato sotto la pioggia.. e poi cosa vedi? un sole che fa male agli occhi, ma che non riesci a smettere di guardare, vorresti essere un falco forte cosi forte da riuscire ad affrontare quel sole.
Affianco a quel sole quei piccoli colori.. che aiutano a farti capire che la vita può sempre sorprenderti anche dopo la pioggia c'è qualcosa... anche dopo la morte c'è una nuova vita, anche dopo la cenere si rinasce come una fenice... che brucia le proprio ceneri a costo di tornare in vita, di tornare dal mondo che è riuscito ad offrirci cose brutte, belle, bei sorrisi, sguardi inaspettati, baci caldi come la sabbia del deserto e contatti screpolati come labbra non curate.. fanno male quelle labbra, ma non dobbiamo mai aver paura di curarle, di... (continua) Giuseppe Frontino 08/06/2015 - 13:17 commenti 0 - Numero letture:1134
I cortili I cortili
Quando passo davanti ad un vecchio palazzo entro per scoprire un mondo dimenticato, non lontano, ma sconosciuto alle nuove generazioni. Mi immagino bambina a giocare ai quattro cantoni oppure ‘ uno ,due, tre… stella. I maschietti sporchi sudati, e spesso con le ginocchia sbucciate, giocare con un pallone, il più delle volte mezzo sgonfio. Alzo lo sguardo e mi assale la visione di davanzali colmi di vasi di gerani o di basilico. Come una musica lontana risento le voci delle mamme che si sgolavano per chiamare i figli per il pranzo o per i compiti. Era vita semplice, ma vera. L’amico/a la vedevi tutti i giorni e ne condividevi la presenza,i sogni e le emozioni . C’era uno scambio di passeggiate, di libri e a volte anche di vestiti. Oggi su internet cosa si scambiano? Foto ? Messaggi, che alla prima occasione cancelleranno per liberare la memoria del telefonino? Fra qualche anno sfoglieranno album vuoti e diari rimasti in cartoleria. E cosa lasceranno a ch... (continua) santa scardino 21/11/2023 - 19:02 commenti 15 - Numero letture:1631
I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati la mattina L’uomo con sul dito una coccinella della poesia a tema di marzo si lascia scivolare sulle gambe. Ora dorme. La testa ricurva in avanti, nella sfumatura intensa di un’alba che gli pesa sulle spalle.
Il coleottero a piccoli passi torna tra gli alberi sulla tappezzeria. Fino ad ora non era stato molto fortunato. Era uscito di casa per trovare una foglia dove lasciarsi amare da un raggio di sole, non se ne era accorto nessuno. Aveva altre domande, diverse da quelle dell’uomo. Le fronde mormoravano di una coccinella come lei, solo più vorace, dalla livrea arancione e gialla nel grande bosco lontano che aveva tutta l’intenzione di governare da dove lo sguardo può arrivare… fino a capire quanta sia stata la fortuna di esserci. Un’altalena dondolava da sola, si sentiva smarrita. Degli abeti secolari non restava niente, se non il ricordo disegnato nel cielo dai petali dei piccoli fiori. I saggi gufi, le vecchie querce continuavano a morire. Restavano loro, i fiori. Giovani fari capaci di c... (continua) Mirko D. Mastro 23/03/2020 - 06:09 commenti 4 - Numero letture:702
I GATTI DEL QUARTIERE In un piccolo quartiere periferico di un paesino dell’entroterra campano, confinante con la Puglia e col Molise, vivevano alcune famiglie che, amanti dei gatti, ne avevano numerosi davanti alle proprie abitazioni, in quanto li accudivano dandogli da mangiare.
La presenza di quei gatti era motivo di discussione con altre famiglie dello stesso rione, che, infastidite da quei pelosetti, dopo aver messo delle esche avvelenate, ne causarono la morte di tutti. Alcune famiglie rimasero rattristate per l’accaduto, altre ne esultarono. Accadde che durante il periodo estivo, alcune famiglie, proprio quelle che avevano avvelenato i gatti, si ritrovarono davanti alle loro abitazioni, serpenti, topi, lucertole, e altri animaletti non graditi. Rimpiangendo i gatti avvelenati e preoccupati dalla presenza dei nuovi arrivati, molti si attivarono per procurarsi dei gatti, palesando così al vicinato di essere ben disposti a tenerli nel quartiere e persino davanti alle proprie abitazioni. Carmine De Masi 14/05/2022 - 13:02 commenti 6 - Numero letture:432
I gesti eclatanti non salvano le relazioni. I gesti eclatanti non salvano le relazioni tra due persone.
Cercherò di esprimermi meglio. I gesti eclatanti possono salvare una relazione da un precipizio, ma non riescono a mantenere salda una relazione a lungo. Le crisi, inutile prenderci in giro, colpiscono tutti: dalle coppie unitesi da poco, fino a quelle che ormai di inverni e primavere ne hanno visti così tanti da averne perso il conto. In queste crisi può dunque capitare che qualcosa venga meno: dalla semplice attrazione fisica, fino a quella armonia nel parlare e nell’ascoltare l’altro. E allora via coi litigi; con le parole forti; i silenzi; le urla; i giorni passati senza sentirsi. Si ha quindi una relazione destinata a precipitare e schiantarsi a terra da un’altezza così elevata che lo schianto distruggerebbe definitivamente quella relazione. Per risolvere queste situazioni di forti tensioni, si giunge quindi al gesto eclatante, come un ultimo e disperato tentativo per salvare la relazione: un viaggio; un gesto sempr... (continua) Andrea Motta 28/09/2017 - 21:51 commenti 2 - Numero letture:993
I gesti eclatanti non salvano le relazioni: un breve racconto. Quel giorno Stephane arrivò puntuale all’appuntamento a casa del signor Jacques De Bois: le 18:00 esatte.
Non era solito arrivare in orario agli appuntamenti: generalmente tardava volutamente concedendosi il cosiddetto quarto d’ora accademico; altre volte, invece, era semplicemente ritardatario. Ultimamente, tuttavia, stava riuscendo sempre più spesso ad essere più puntuale. Suonò al citofono due volte velocemente, come per essere certo che il segnale elettrico fosse arrivato e il citofono all’interno della casa di Jacques De Bois suonasse. Fuori pioveva piuttosto forte, ma per fortuna Stephane riuscì a non bagnarsi troppo grazie all’ombrello. Attese qualche secondo. -Sì?- chiese una voce umana dal suono metallico reso tale dal citofono. -Sono, Stephane, monsieur De Bois- rispose Stephane. -Ah, sì- fece di ricambio Jacques e aprì. Stephane entrò nel condominio e dopo aver chiuso l’ombrello e averlo scotolato per far cadere l’acqua che vi era ancora impregnata, salì al secondo... (continua) Andrea Motta 10/10/2017 - 18:10 commenti 2 - Numero letture:1163
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