Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Non era domenica Gualtiero Ponti era un pensionato modello.
Usciva la mattina presto a comperare il giornale, l’edicola era proprio sotto casa. Distinto e garbato si fermava al bar “Splendor” per un caffè e un cornetto con la marmellata alle arance rosse, che solo in quel locale caotico trovava. Poi passava dal fornaio all’angolo, per tre panini di grano duro con lievito madre, in modo che prima delle dieci fosse già di ritorno a casa. Appartamento 2c del condominio di via Bixio 14. Tutto qua, così si esauriva la sua giornata. Poi un sussulto improvviso, ovviamente inaspettato, lo colse impreparato. Fu una mattina qualsiasi, in un giorno della settimana, ma non domenica, perché il fornaio era chiuso e in un mese non troppo caldo né troppo freddo. Cristina lo lasciò. Quella mattina riempì una valigia, la sua Samsonite Magnum rosa, lo salutò con serenità, a Gualtiero sembrò affetto, chiuse la porta dietro di sé e svanì. Gli era rimasto in gola solo un “ma…”, fermo davanti la porta con le ciabatte... (continua) Moreno Maurutto 15/12/2021 - 16:14 commenti 4 - Numero letture:410
ONDATA DI PIENA Giorgio accartocciò l’ennesima lattina di birra vuota e la gettò con noncuranza nel lavello, già stracolmo di piatti e stoviglie.
Si concentrò sul televisore che, dal primo pomeriggio, stava sputando il bollettino meteorologico come fosse una sentenza di un tribunale. Il video mostrava le immagini del traliccio di ferro e asfalto che scavalcava il grande fiume, poco più a valle. Era un balcone pieno di gente, un palco sullo spettacolo terribile del mostro che si era risvegliato, mentre gli inviati, dislocati in zone diverse, sottolineavano con profonda enfasi quale sarebbe stato lo scenario previsto per le prossime ore: “…si prevede che la piena scavalcherà l’ultimo argine intorno alla una e trenta di questa notte…tutti i residenti delle zone interessate saranno coadiuvati dalla Protezione Civile a…”. Il fatto è che lui lo scenario lo conosceva benissimo, anche senza bollettino meteorologico. Giorgio era nato e cresciuto lì e aveva imparato, nel tempo, a capire i capricci del fiume... (continua) Paolo Guastone 20/07/2020 - 12:55 commenti 3 - Numero letture:639
Prima che sorga l'alba Prima che sorga l’alba
Se nasci in un posto lurido come il mio; un quartiere di anonimi, informi palazzoni dove d’estate cuoci e d’inverno geli. Senza neanche un campetto spelacchiato dove giocare a pallone. Un miscuglio di cemento, rifiuti conferiti in discarica una volta ogni morte di vescovo e isole di asfalto dentro oceani di buche. Dove se vuoi vedere un bel po’ di verde non ti rimane che guardare nelle tasche dei residenti. Dove la disoccupazione regna sovrana e l’arte di arrangiarsi viene praticata nelle sue forme più abbiette. Dove sei costretto a giocare a pallone in mezzo alla strada, insieme a quelli che hanno il doppio dei tuoi anni… che se poi, per caso o per bravura, un giorno ti riesce un tunnel ti becchi, come minimo, pure uno sganassone. Perché mica te lo puoi permettere di prendere per il culo chi è nato quando ancora tu eri solo un’ipotesi di marmocchio nelle palle di tuo padre. Se nasci qua da noi, dicevo, hai due possibilità: o meni, o ti fai menare. Ce ne sareb... (continua) vecchio scarpone 23/08/2018 - 18:37 commenti 6 - Numero letture:869
Reprobi Angelus 10.12 Caput decem
L’ottava stanza- La fame è lo schizzo di una signora perbene
Quando il corteo d’accompagnamento del defunto e le sue esequie alla sepoltura arrivò davanti alla locanda Della Cannella si fermò il tempo di un applauso, come per zittire la paura della morte. Benedetta piangeva lacrime dense come caligine. Un passo dietro a lei Lobella, per non incomodare. Gli occhi preoccupati per l’amica, e gonfi. Più lontano Adamantina. Mirko D. Mastro 11/05/2022 - 21:34 commenti 10 - Numero letture:371
Reprobi Angelus 11.12 Caput undecimum
La sesta stanza- L’unica cosa che gli angeli ci invidiano
Mirko D. Mastro 14/05/2022 - 05:40 commenti 18 - Numero letture:426
Reprobi Angelus 12.12 Caput undecimum
La settima stanza- In cerchio le foglie d’autunno Condivido le giornate oramai da degli anni con un’ernia cervicale che mi tarpa le ali, un dolore lancinante come se qualcosa si lacerasse tra il collo e la schiena. Mirko D. Mastro 18/05/2022 - 05:46 commenti 9 - Numero letture:393
Reprobi Angelus 5.12 Caput quinque
Le dieci stanze Nonna mi raccontava che la pioggia sono le lacrime degli angeli. “Aliquam tempor ante…” Avevano da poco lasciato il Palazzo sull’Acqua, ammutolite e incredule. Lobella desiderava solo le braccia di Eadweard, del buon vino e le chiacchiere tra amici al crepitio del fuoco. Mirko D. Mastro 25/04/2022 - 19:51 commenti 5 - Numero letture:347
Reprobi Angelus 6.12 Capitulum sextum
La seconda stanza- L’occhio dell’avido è profondo come l’inferno Come vi dicevo c’è sempre dell’altro, che ora sono pronto a svelarvi. Mirko D. Mastro 29/04/2022 - 19:59 commenti 4 - Numero letture:341
Reprobi Angelus 7.12 Septimum capitulum
La terza stanza- Sogno l’onnipotenza della scrittura, e poi scrivo il mio sogno Tra le persiane accostate, il temporale stanotte ha qualcosa di sinistro. E’ come se nell’intervallo tra un tuono e l’altro, il riverbero sulle pareti mormorasse ‘Nel quadro fuori dalla finestra… osserva l’idea della verità per mezzo del falso’. Forse non è che nella mia penna… <Che ti è successo, forestiero!? Credo tu abbia corso più di quanto il tuo angelo custode possa volare…> un uomo in livrea, nell’onnipotenza frivola di aver stroncato un volo. <Sembri stordito come questa farfalla…> mostrandogli soltanto quel po’ di colore che resta sulle dita <…una facile preda. Mi chiamo Dyaus e sono il custode d... (continua) Mirko D. Mastro 01/05/2022 - 20:06 commenti 12 - Numero letture:394
Reprobi Angelus 8.12 Capitulum octavum
La quarta stanza- Mangime per il proprio ego Mi svegliò il sottile profumo lento dei bucaneve alla finestra che cercavano di fermare sui petali il fiato dell’aria fresca del mattino. Sulla pagina strappata sotto il gomito una frase mai scritta…sogno di scrivere e poi scrivo il mio sogno. La mia calligrafia. Christopher non capiva se a svegliarlo da quello strano sogno fosse stato il soffio del vento tra i salici o il ticchettio del suo Roger Smith. Davanti a lui il cigno si lasciava curare dalle mani tozze di Mirko D. Mastro 05/05/2022 - 21:23 commenti 7 - Numero letture:353
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