RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Reprobi Angelus 9.12


Caput nonum
La quinta stanza- A cena con qualche rimorso, se pur non invitato

Dal suo posto vista ala, nei pochi centimetri per le gambe e di cielo scoperto Christopher rimuginava sugli ultimi giorni. Su quei luoghi singolari.
Tamburellava su una di quelle scatolette per il mal d’aria, quando iniziò a leggere per impazienza il foglietto illustrativo. Ed ecco l’idea. Un sorriso. <Contatterò la redazione di OS… chiederò i recapiti di Mastro. Gli offrirò di rappresentare i suoi interessi davanti a un piatto di strozzapreti e chessò, pollo alla diavola, e di assisterlo nella pubblicazione del manoscritto> i suoi pensieri si susseguivano come in una spirale impazzita <potrei proporgli… per Joanne l’aggiunta dell’iniziale della nonna paterna ha funzionato! Oppure di firmarsi con uno pseudonimo, qualcosa dal suono più dolce… Mirko credo sia di origine slava, magari qualcosa di francese>.
<<Signore, mi scusi se mi faccio gli affari suoi>> una giovane ragazza dal... (continua)


Mirko D. Mastro 07/05/2022 - 21:31
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Reprobi Angelus 1.12


Caput primum
Il cippo fuori Varsavia e la comparsa di Samaèl Propinquus

Con l’alba di un altro due di novembre una fitta coltre di nebbia investì il vetro anteriore dell’autoarticolato amaranto che percorreva la statale oramai da una buona mezz’ora, costretto alla deviazione da un incidente nel quale al ragazzotto alla guida parve fosse coinvolta sola una Volga nera. Forse un prete, o ciò che ne restava pace all’anima sua, alla guida.
Ma avrebbe giurato di aver visto una suora nel cartoccio del lato passeggero.
Allan17 amava il profumo di cannella e zenzero di Varsavia a quest’ora del mattino, ma anche per un omone giulivo di centottanta chili un sudario sul parabrezza era motivo per perdere il sorriso.
Procedeva quasi a passo d’uomo da un po’ con il finestrino abbassato che invitava l’aria pungente a schiaffeggiargli il viso così da rimanere sveglio, quando sul bordo della strada gli sembrò di scorgere una figura vermiglia. Pensò a un fantasma, e scoppiò in una risata sonora... (continua)


Mirko D. Mastro 13/04/2022 - 19:40
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Reprobi Angelus 2.12


Secundo capite
Samaèl Propinquus e il Palazzo sull’Acqua

Quel sogno ricorrente lo perseguitava quasi ogni notte, e l’ansia… per un ragazzotto che percorreva a piedi la statale con una fitta coltre di nebbia. Campi e solo campi di zenzero, il profumo di cannella e il cippo del chilometro 13.
In una postura innaturale, la testa incanutita tra le braccia pesava sulla ruota del vecchio trattore. Dopo mesi di silenzio non era più tempo di congetture, c’era la semina dello zenzero.
Ma oggi il portalettere si era spinto fin là. Il manicomio statale lo informava di avere in degenza tale Edgar… come poteva essere il suo ragazzo?! Avevano avuto divergenze sul lavoro dei campi, ma era un bravo figliolo. Giudizioso e instancabile. Sempre via con quel grosso camion.
Solo un po’ cocciuto… gli avrebbe comperato uno di quei nuovi trattori. Un FiatAgri forse…

Al di là del Parco Lazienki una Volga nera a fari spenti nella sera percorreva la statale poco trafficata. Alla guida sotto il cappel... (continua)


Mirko D. Mastro 15/04/2022 - 19:41
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Reprobi Angelus 3.12


Tertio capitulo
Samaèl forse vi guarda dormire

I giorni che seguirono furono confusi, indistinti. Un continuo andirivieni di auto e genti alla locanda Della Cannella per commemorare quella vecchia macchietta che del paese conosceva il decoro. E i segreti.
Benedetta, rovinata nella più scorata malinconia per il lutto e la passività del marito, desiderava solo muoversi di nuovo liberamente. Si sentiva egoista. Il marito passava le giornate in bottega ad evadere gli ordini. Diceva di essere gravato dal lavoro. E le notti nel capanno retrostante la locanda a far chissà che.
<Andrà meglio Benedetta, qualunque cosa ora tu faccia non lo farà stare meglio… Se abbandonassimo tutti l’idea di credere nel diavolo, forse le brave persone smetterebbero di morire> Lobella guardava nel cappuccino sperando di ritrovarci forse il sorriso dell’amica.
E cercando di togliersi dalla testa quei pensieri sulla presunta somiglianza tra il forestiero e l’impenetrabile uomo del dipinto.
<A ... (continua)


Mirko D. Mastro 17/04/2022 - 19:42
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Reprobi Angelus 4.12


Capitulum ultimum
Le ore si posano lente come fa la neve

In un tailleur corvino e occhiaie in tinta con i pensieri, Lobella in compagnia del suo chignon attendeva ansiosa l’amica. Color delle candele. I brividi crescevano semplici e discreti lungo il suo stelo esile. Cominciava a sentirsi come i bucaneve tra le dita affusolate della strega d’inverno. Ne percepiva i sospiri.
<<Sto per andare a palazzo con Eva Kant?>> Benedetta, non l’aveva vista arrivare <<Perdonami, quando sono nervosa dico cose sciocche… Possiamo andare>>.
<E tu che ci fai qui!?> visibilmente inquieta Lobella, alla figlia in tuta ginnica scura.
Con due occhioni sagaci, da sotto la cuffia -Vengo con voi…-. <Niente affatto!>.
<<Aspetta amica mia…>>. <No Benedetta, non voglio corra pericoli…>. <<Lo capisco, ma è l’unica che conosce il latino. E ho come l’impressione che ci sarà bisogno di lei>>.
-Dai mamma, mettiamo fine insieme a questa st... (continua)


Mirko D. Mastro 19/04/2022 - 19:43
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Reprobi Angelus- carte di guardia


postfazione

Non mi assolverà «avere qualcosa di interessante da dire dal non tentare di cercare di raccontare quel qualcosa nel miglior modo possibile». Se si ha l’intenzione «di scrivere per avere successo e denaro c’è solo un modo per iniziare, ed è quello di cominciare; e bisogna farlo con pazienza e tanto duro lavoro, preparandosi per tutte le delusioni». Le stesse di Mirko D. Mastro, che sono le mie poche esperienze del mondo della scrittura perché le ho semplicemente date come difesa al mio personaggio partorito dopo aver letto queste parole di Jack London.
Forse un giorno «Reprobi Angelus» avrà un seguito… ma assecondando il morbo della scrittura, e se continuerò a guardare nell’abisso del genio di Poe, «anche l’abisso vorrà guardare in me».

ringraziamenti

Quando ancora c’era papà… mi diceva «Sai, GRAZIE è una parola magica. Quando la dici, chi la riceve… sorride». Così voglio usare la stessa parola, questa volta angelica, con voi che mi avete letto. GRAZIE

Un ri... (continua)


Mirko D. Mastro 24/05/2022 - 05:54
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Reprobi Angelus- Errata corrige


Samaèl, il concepimento

Avevo dovuto lasciare Adamantina asciugarsi le lacrime con un fazzoletto profumato di miele per rimettere a letto il più piccolo dei miei figli.
Uscendo dalla stanza dopo aver tergiversato alla sua domanda, sapevo non sarei tornato supino accanto a mia moglie <<Papà… gli angeli sono tutti buoni?>>.
Ora dormiva. Era stato solo un incubo, ma avevo dovuto asciugargli sulla fronte e dalla nuca il sudore. Un fazzoletto di lino finissimo sul comodino aveva fatto al caso mio. Sorrisi, un amico poeta romano l’avrebbe chiamato sudario.
Raggiunsi lo scrittoio dopo essere passato dalla cucina, dove un vasetto di miele restato aperto copriva quasi l’odore del caffè. Qualcuno l’aveva preferito a un croissant. Meglio così, pensai, anche questo farà al caso mio.
Accanto allo scrittoio da anni mi fa da tavolino una pila di libri, ma quella notte nel tomo che funge da base dovevo cercare qualcosa. Dunque, angeli caduti… Samaèl… buono e nel contempo crude... (continua)


Mirko D. Mastro 23/04/2022 - 19:49
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Revolver 38


Pubblicato da Patrick Rodriguez il Mer, 04/01/2017 - 20:34
Sto correndo in preda al panico, corro senza voltarmi per paura di scoprire quanti di loro mi stanno inseguendo. Svolto a destra ma sbatto contro qualcosa e cado a terra, mi stanno raggiungendo. Mi rendo conto d’aver sbattuto contro qualcuno ma non appena si volta verso di me mi rendo conto che ha la guancia sinistra a brandelli e con lo sguardo vitreo fa un verso per poi gettarsi su di me, con il braccio destro lo tengo distante con la mano sinistra trovo una bottiglia di birra, la rompo e la infilzo nel suo cranio. Riprendo a correre giusto in tempo, l’orda è troppo vicina per poter sperare di seminarla. Svolto a sinistra ma mi ritrovo in un vicolo cieco così mi giro di scatto ma sono già dietro di me così riporto lo sguardo al muro di mattoni e gli vado in contro, ho pochi secondi per trovare una via d’uscita e scorgo una scala d’emergenza ma è troppo in alto così con fatica sposto un cassonetto dell’immondizia giusto sott... (continua)

Patrick Zanto 05/01/2017 - 10:58
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Tutti gli amori di Flaminia Langdon (cap3)


Dietro l'uscio, sono due le sorprese che attendono Flaminia Langdon. La prima dà corpo ad un nome, Greg Dalara, che ha udito pronunciare in casa negli ultimi tempi, in un paio d'occasioni. La seconda, indotta dalla precedente, riguarda più da vicino sua sorella Katherine.
Si aspettava un tipo buffo. Ossa e denti sporgenti, una faccia devastata dai brufoli, una pioggia di capelli crespi e ispidi. Forse anche un bel paio d'occhiali con lenti da nove decimi, di quelli che ti tagliano la faccia in tre parti e te la restringono mostruosamente nella fetta con gli occhi. Una ragazzetta secca con le lentiggini, due eterne stupide trecce e dentoni da castoro non avrebbe potuto aspirare di meglio. Il tizio che compare nel rettangolo della porta d'ingresso, quando va svogliatamente ad aprire al suono del campanello, ha invece un aspetto del tutto diverso da quello che gli sarebbe spettato. Assurdamente diverso. Alto, ma questo era prevedibile, i tipi secchi, ossuti e dentuti con i capelli che se... (continua)

Giuseppe Bauleo 07/03/2018 - 09:47
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Tyrannosaurus Rex


Rex Hauser uscì di prigione alle dieci in punto della prima mattina di febbraio. Aveva passato sei mesi dentro per un pestaggio ai danni di un cittadino. Il suo viso era leggermente scavato ma la sua stazza da wrestler che lo distingueva era intatta. L'avevano soprannominato " Tyrannosaurus ", per via della sua mole imponente. Era alto quasi due metri per centoventi chili di muscoli. Il tempo trascorso tra le sbarre lo aveva impiegato unicamente in palestra, mantenendosi in forma fino all'ultimo giorno. Aveva di poco passato la cinquantina, e l'età non gli consentiva più l'accesso ad incontri clandestini di lotta. Ogniqualvolta chiedeva di partecipare gli rispondevano che era troppo vecchio e la cosa lo mandava in bestia. Si sentiva ancora un leone ed era convinto che avrebbe potuto reggere il confronto anche contro avversari più giovani. Quella era stata la sua vita per molti anni, poi aveva deciso di reinventarsi sfruttando la sua forza e diventando un esattore per conto de... (continua)

Marco Biffi 31/01/2021 - 19:19
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