RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un inverno alla volta


Sta per iniziare un altro inverno. Un inverno che si prospetta freddo fuori e dentro. Fuori ti copri e passa tutto, ma dentro non è così facile. Non c'è un abbraccio a scaldare le spalle, non c'è  un sorriso a placare la malinconia. Ci sono solo stanze vuote, piene di ricordi, molto impolverati. Un inverno da fare tutto d'un fiato, senza dare ascolto all'eco del vuoto che mi accompagna, senza perdersi in banalità, senza abbassare la testa. Da piccolo i miei gesti di smisurato altruismo mi diedero la fama di buono, dopo i 30 anni quella di fesso. Ed ora conto i cocci di tutto quello che nella mia vita si è rotto e tutte le persone che con me hanno solo giocato, giocato a farmi male. E come durante un trasloco metto tutto dentro una scatola, nel fondo di quello che sono, a prendere polvere, a cercare di dimenticare. Lascio fuori quel poco che ho, una penna, un foglio di carta, una foto e il calore di chi mi vuole davvero bene, di chi c'è nonostante tutto. E riparto da me, da quello che s... (continua)

carletto russo 01/12/2017 - 23:44
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Un minuto


Quando dalla radio arrivò la notizia della morte di Fabrizio De Andrè, fu come perdere un parente. Due anni prima avevo visto con mia moglie un concerto al teatro La Gran Guardia a Livorno e qualche anno prima con mio fratello a Pisa in piazza dei Cavalieri, davanti a Cosimo dei Medici.
La prima volta mi colpì con la canzone “Verranno a chiederti del nostro amore”.
“Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai”. Sembrava dicesse a me.
Il giorno dei funerali, con una collega d’ufficio, ci accordammo per un minuto di raccoglimento.
“E’ l’ora” – le dissi, e staccammo lo sguardo dal computer in silenzio.
Fu un momento intenso e commovente.... (continua)

Glauco Ballantini 11/01/2019 - 08:12
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Un mito


Ho saputo della morte di Iacovone una mattina di febbraio. Aspettavo lo scuolabus dietro i vetri del portone di casa, perché faceva freddo. Ero insieme a mia nonna che ogni mattina si lamentava, perché il pulmino della scuola si fermava sul lato di fronte per far salire prima un’altra alunna, mentre noi dovevamo attraversare la strada per raggiungerlo e giù litigi con l’autista e il padre di quella ragazzina. Il fatto era che l’autista viaggiava sulla corsia di destra e casa mia era su quella di sinistra.
Mia nonna veniva la mattina da casa sua solo per farmi salire sullo scuolabus, perché i miei genitori andavano a lavoro presto. Ma quel giorno inaspettatamente mio padre tornò indietro, aveva il giornale in mano e disse: “E’ morto Iacovone!”.
Iacovone lo conoscevamo tutti, era l’idolo della città, era l’attaccante della nostra squadra di calcio che stava volando verso la serie A, lui era il capocannoniere del torneo, aveva segnato più di tutti. Purtroppo non lo avevo mai visto gioc... (continua)

. Marca Budavari 10/08/2016 - 17:48
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un Natale mancato


Io non scriverò di questo prossimo Natale, sono convinta che i miei amici lo faranno magistralmente meglio di me , ma ho pensato di narrarvi una storia del mio passato.
Caro papà,
ricordi quand’ero bambina, avevo poco più di cinque anni, ed era il primo Natale che pensavi di passare finalmente con la tua famiglia?. Quelli precedenti li avevi trascorsi tutti tra le onde del mare, il più delle volte in tempesta. Eri arrivato il 23 di dicembre e la mattina del giorno dopo chiedesti alla mamma di prepararmi perché desideravi portarmi con te a comprare l’albero di Natale. La mamma mi preparò con cura, mi mise uno splendido cappellino scozzese e per la prima volta un cappottino di panno rosso, mentre tu eri un ragazzo splendido nel tuo vestito di tweed grigio.
Ti camminavo affianco un po’ intimorita ed un po’ felice per l’opportunità di avere anch’io finalmente un papà presente.
Comprasti un bellissimo abete, che iniziammo ad addobbare appena arrivati a casa.
Coinvolta dall’ent... (continua)

santa scardino 13/12/2020 - 22:08
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un oggetto conservato in una scatola...Un ricordo tanto caro e lontano...


Ci sono degli oggetti che a guardarli riportano indietro nel tempo. In una scatola conservo gelosamente gli occhiali di mia madre.
Più che da bambina, direi da giovinetta: quegli gli occhiali conservano ricordi di un tempo passato e molto bello...

Mia madre era molto miope e aveva degli occhiali con vetri molto spessi ( allora non erano ancora in uso i moderni vetri leggerissimi, anche ad alte gradazioni) ed erano anche pesanti e d'estate, che si sudava tanto, spesse volte se li toglieva per riposare gli occhi e arieggiare il viso. Faceva così anche quando la sera andavamo in un parco vicino casa. Lei si intratteneva su una panchina insieme a delle amiche, e io giocavo nei d'intorni, sotto la sua stretta vigilanza, senza allontanarci molto dal suo circuito di osservazione. Poichè quando toglieva gli occhiali non vedeva più nulla anche a piccole distanze, io e le mie amiche approfittavamo ad allontanarci per parlare con i ragazzini che circolavano intorno a noi, ma non appena lei ri... (continua)


Annamaria Palermo 29/06/2023 - 11:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Un po di me!


Ho sempre diffidato dal virtuale e con prudenza mi sono affacciata su Oggi Scrivo...

Sentivo la necessità di pubblicare le mie emozioni, per lungo tempo rinchiuse in me e nei fogli sparsi dentro la mia anima...
Molte volte ho provato la sensazione di scappare,
di chiudere, perché il digitale non fa per me!
Preferisco guardare negli occhi e sentire il contatto
reale con le persone...
Le poesie sono parte di me e stavo dando la possibilità
a persone non reali di giudicarmi, di conoscermi
senza realmente conoscermi.
Ma, era l'unico modo, visto che ero bloccata in casa da più di un mese con problemi di salute assai gravi, o almeno credevo fossero tali... vista la dose massiccia di cortisone che ogni giorno dovevo iniettarmi per sconfiggere il dolore acuto e intenso che penetrava nei mie nervi, rendendomi incapace di fare qualsiasi cosa.

Poi il tentativo di vincere la mia riservatezza
è stata più forte di tutto e oltrepassare la diffidenza che provavo per questo mondo sco... (continua)


Margherita Pisano 28/07/2017 - 11:12
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