RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Natale.


Una pioggia di tristezza scende sulle strade di un mondo già in ginocchio… diviso tra la fede e l’avidità. L’aria del natale: non basta ad asciugare le lacrime di chi subisce le violenze, le umiliazioni, la paura di chi decide per te. Il natale dovrebbe essere per tutti, lo stare insieme, sia con la famiglia che con gli amici, ma con uno spirito di pace, di amore verso tutti.
Ma non è così perché; e un far stare male, a chi è solo, a chi ha perso una persona cara, a chi è lontano dalla propria casa, a chi non riesce a sostenere la propria famiglia. Nelle strade si vedono persone che cercano qualcosa da mangiare nei cassoni dell’immondizia… mentre i propri familiari e amici si danno alle gozzoviglie, a l’ubriachezza.
È volontà di Dio che si celebra il natale?
Se è sì: perché le persone sono divise?
Perché il rispetto è invisibile?
Dov’è lo spirito del natale: quello pulito basato sull’amore?
No, ce troppa violenza, odio, non può essere volontà di Dio.
Il natale è una ... (continua)

donato mineccia 25/11/2015 - 22:27
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Naufragi


Vuoto. Incolmabile. Tristemente incolmabile.
Alta e bassa marea si alternano incessantemente nella sua anima,
Ora asciutta e arida, ora colma e in apnea.
Tempesta liquida che scatena dentro di sé moti d'animo non indifferenti. La ragione ne è naufraga, in balia delle intemperie della mente, il cuore soffocato arranca affaticato e appesantito da un'angoscia turbolenta che ne rende fioco il rumore dei suoi battiti.
"Sopravvivere non è mai stato così faticoso"- pensò, annegando questa crudele considerazione in un bicchiere di vino. Prese il bicchiere con il bordo tagliente, lo inondò di un vecchio rosso stappato forse da troppo tempo, uno di quelli che alleviano le ferite più nascoste, lo sollevò in segno di brindisi a questa vita tanto vuota quanto crudele e, con un sorriso sornione e disilluso stampato sul viso, lo bevve tutto d'un fiato. Il calore denso del vino lo scaldò per pochi secondi… Poi la freddezza della dura realtà tornò a farsi sentire, spietata più che mai.... (continua)

Manuela Bonalume 19/11/2017 - 20:45
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Nebbia


Nebbia.
Osservando fuori dalla finestra, non vedeva altro che nebbia.
Quasi con sorpresa, si accorse che dentro se stesso stava ripetendo quella parola ossessivamente.... “Nebbia”… Sempre più lentamente… “Nebbia”… Sempre più piano… “Nebbia”…

Era come se volesse seguire con le lettere le volute di denso vapore che si accavallavano e si contorcevano a pochi metri da lui. Si stava estraniando. Come sempre. La nebbia lo chiamava, gli parlava. Non era più nel suo corpo, era fra le volute di vapore. In quello stato di stordimento si sentiva meravigliosamente anabulico. Non sentiva niente, non era più perturbabile di un sasso.

Sapeva bene che non era né più né meno che un tossicodipendente. Ma la sostanza che lo richiamava e lo inghiottiva non si poteva comprare né toccare. Non si poteva ingoiare o iniettare. Neanche sniffare.

Era dentro di lui, dentro la sua testa. Sempre. Continuamente. Bastava un guizzo di pensiero per sniffarla. Un battito di ciglia per iniettarla. Una giornat... (continua)


Tommaso Ferranti 07/09/2015 - 12:14
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NEBBIA IN VALPADANA


… nebbia in Valpadana...

Ero bambino quando sentivo questa frase, emessa dalla radiolina a transistor di mio padre, posizionata in bella mostra sul mobile, quasi a simbolizzare il progresso degli anni sessanta.
Me la ricordo quella nebbia... Nelle giornate d'inverno a metà pomeriggio calava a grosse volute sulla città oscurando un tiepido sole. In pochi minuti ammantava la città, ne invadeva le vie, i vicoli, ogni angolo. Le case lentamente sparivano, come inghiottite da quella massa informe e grigia, restavano solo i profili confusi di quelle più vicine.
Noi bambini si continua a giocare lo stesso, dentro i nostri maglioni di lana calda, magari lavorati ai ferri da nonne o mamme. Nei cortili e nelle strade le voci degli altri bambini sembravano venire da lontano e si perdevano come echi nel vuoto di quel grigiore. Te la sentivi addosso, ti entrava nel naso e aveva un tipico odore di... di nebbia. La respiravi. Ombre di persone che passavano per strada, prendevano forma, poi r... (continua)


Stefano Chiarato 09/09/2015 - 23:25
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Nei toni del tramonto


D’aurora e tramonto
fu luce e tenebra,
cogliesti l’essenza,
t’appartenne.
Goccia a goccia
scavasti cuore e sensi,
consumando ragione.
Vulcaniche emozioni
avvolte nelle notti
travolsero anime,
luna e stelle testimoni
sigillarono impalpabili sospiri.
Un sogno prese forma,
inebriandosi al piacere
accese passione.
Nell’incomprensione del giorno si spense
sfrangiando fiamme d’irruenza,
spengerlo nella memoria fu arduo.
Svelati dunque!
fosti l’amore che giurasti? ... (continua)

genoveffa genè frau 02/11/2021 - 16:24
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NEL CUORE DEL MONDO


Nel cuore del mondo si sentono battiti di tristezza, che nessuno vuole vedere.

Ma è lì, palpabile come una gelida morsa che lo fa soffrire e sanguinare.

Questa tristezza è figlia dell'indifferenza, dell'egoismo e della cattiveria. Della sete di potere e della violenza.

Questa tristezza sarà la nostra condanna, la nostra pena.

Sarà il prezzo da pagare per le nostre colpe, peccati, egoismo, per la nostra cattiveria e la nostra insensata sete di potere.... (continua)


Ejay Ivan Lac 07/08/2022 - 03:37
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Nessun luogo è migliore di questo. Ogni luogo è migliore di questo.


19 ottobre
Fingo indifferenza eppure il mio cuore batte all’impazzata.
Finalmente il mio sogno sta per avverarsi. Me ne vado.
Per pochi mesi, al massimo un anno, ma me ne vado. Un biglietto di sola andata, almeno per un po’, diretto verso una grande città, dove non ci si annoia mai, dove la vita scorre frizzante, dove ogni porta si apre su mille opportunità. Dove finalmente essere me stessa.
Dico finalmente basta alle stesse strade, alle stesse persone, alla noia di una vita che trascorre lenta e sempre uguale a se stessa, immobile come le montagne che la circondano.

Troverò una casa, piccola si sa, ma tutta mia, un lavoro, comincerò dal basso ma va bene, tanti amici e, finalmente, una vita vera, degna di essere vissuta. Finalmente sarò fiera di me stessa.

19 dicembre
...due mesi dopo…
Beh, non tutto è andato proprio come me l’ero immaginato. Non sto vivendo esattamente una fiaba.
Ho trovato, sì, dove dormire: una stanza piccola e vetusta in un appartamento con altri sette... (continua)


Cristina T 30/08/2016 - 20:16
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Nessuno riderà


Ho da poco finito di leggere "Amori ridicoli" di Kundera. Il libro, che poi non sarebbe altro che una raccolta di racconti, mi lascia un senso di dolcezza che mano a mano svanisce depositando un retrogusto amaro, o è il contrario? Il racconto "Nessuno riderà" è il più incisivo, quello che rimane più a lungo.


In fondo, il tema è quello dell'ineluttabilità del destino. Davvero siamo delle marionette nelle mani di qualcosa d'ineluttabile? Allora perchè vivere? Perchè sognare e lottare per qualcosa? Una mano invisibile ci smuove e ci conduce a suo piacimento, nell'Olimpo o nella melma più schifosa.


Che succede quando ci ritroviamo nella melma più schifosa? Come può l'uomo ribellarsi a tanto schifo? Non fare nulla e attendere di essere completamente imbrattati di fango o ribellarsi, agitarsi, urlare, tentare, ridicolizzarsi... Mi attrae molto la prima opzione, non fare nulla, esorcizzare il fango, la solitudine, il tradimento, l'ingiuria, la morte, la falsità... (continua)


Vincent Corbo 19/06/2016 - 08:10
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Nodi belgi


Sto facendo colazione in un bar, circondato da una marea di parole che non mi infastidiscono. È strano. Il caffè non è buono ma molto caldo. Le persone che mi siedono vicino sono abbastanza cordiali, il cameriere è gay, il proprietario non fa la ricevuta. Gli ho chiesto un waffel , mi ha chiesto cosa ci volessi sopra, ma io non parlo il fiammingo e soprattutto non so come spiegargli che vorrei delle noci e del miele: gliene indico uno nella vetrinetta alle spalle. Fuori fa freddo, passanti interrotti dall'incrocio di altre vite, si distraggono dal loro cammino. Lo noti quando stanno per inciampare o quando urtano il gomito di chi sta arrivando dalla parte opposta. Un po' come alcuni momenti dei nostri giorni, quando prendiamo treni arrivati troppo lunghi o ci lasciamo corrompere da gesti che sembrano veri, come i baci o le parole. Si, i baci e le parole, i peggiori strumenti in mano all'Uomo per occultare la paura d'amare. Quando nacqui io, nella seconda metà dell'ottocento, il bacio e... (continua)

Vincenzo Furfaro 29/05/2019 - 23:08
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