RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Rose... C’era un ragazzo che mi chiamava Rose…
Mi baciò ad occhi chiusi in ascensore, un breve istante sembrò infinito ma in realtà fu soltanto dal secondo al pian terreno. Lentamente si staccò dalle labbra dicendo: - “Potremmo anche fare di meglio, non credi?” – Una sera, circa un mese dopo, Me lo sussurrava a scuola, durante l’intervallo Ci sono attimi che non si ripetono C’era un ragazzo che mi chiamava Rose… ![]() ![]() ![]()
Spalle contro il muro La parete di ceramica trasmette un brivido freddo lungo la schiena, le gambe tese e sovrapposte una sull’altra, in bilico sul bordo della vasca da bagno, lo spazio in cui trascorro la maggior parte delle mie giornate, quando sono a casa. Uno spazio che mi è familiare, mi rincuora, mi protegge, mi è d’aiuto per ritrovare me stessa. A volte il bordo della vasca diventa la mia sala da ballo mentre mi destreggio nel volo dell’angelo in equilibrio su un solo piede e sbircio nello specchio il raggiungimento della perfezione. Lo specchio è un grande amico. Mi ripropone in tutti gli atteggiamenti mentre ripeto le lezioni. E’ un insegnante spietato, non accetta tentennamenti, pretende grinta e decisione e m’infonde coraggio. Ripeto e ripeto ad alta voce fino a quando sento un discorso fluido, deciso e sicuro.
La nonna, che conosce le mie abitudini, dice che un giorno o l’altro apparirà il diavolo e mi porterà all’inferno. Se mai arrivasse quel giorno, andrò con lui, felice di lasciare questa c... (continua) ![]() ![]() ![]()
Nemici, amici. C’è sempre stato un rapporto di odio e amore fra noi due. Fin dal primo istante. Eri ancora cucciolo ma con un carattere ben determinato. In un primo momento ti avevo definito un essere tenero e smarrito, col tuo manto bianco e morbido e qualche macchia beige sparsa qua e là, le orecchie basse e gli occhi tristi. Ma eri solo spaventato dai petardi e dai fuochi d’artificio che erano stati sparati durante la notte di Capodanno. Chissà poi come eri arrivato in quel locale mischiandoti fra gli invitati un po’ alticci che si dimenavano in chilometrici trenini con tanto di cappellini e trombette!
La tua prima dimora era stato il garage di mia zia. Fu proprio lei a trarti in salvo dall’essere calpestato da qualche tacco vertiginoso. Non potendo tenerti con sé perché già condivideva il suo appartamento con due gatti, un setter nero e me, chiamò in causa Mauro, il mio fidanzato. Fu amore a prima vista fra voi due. Anche se, a causa di sua madre, che non voleva animali in casa, ti accolse un’a... (continua) ![]() ![]() ![]()
Un'amicizia particolare Ogni mattina le insegnanti accompagnano gli alunni in file ordinate per due, le femmine precedono i maschi.
Claudio sgattaiola sempre avanti, superando i compagni, per fermarsi dietro di me. Mi tira una treccia, mi da una spintarella, trova sempre un modo per attirare l’attenzione. Mi divertono gli stratagemmi che inventa ogni volta per divincolarsi dalla sua maestra senza rispettare le regole. Lei minaccia di metterlo in castigo dietro la lavagna o costringerlo in classe durante l’intervallo ma lui finge di non sentire e prosegue. E’ insolito per un bambino di otto anni sfidare apertamente gli adulti e ammiro il coraggio e la sfrontatezza che so di non possedere. E’ impertinente, disordinato, scalmanato e sudato, un tornado che travolge tutto in un baleno. - Guarda cosa mi hai fatto ieri. – dice abbassando un calzino. Un livido verdognolo spicca in mezzo allo stinco ossuto. - Ti sta bene! Guarda – indico i lividi sul mio braccio - questi sono i tuoi pizzicotti! Non ci frequentiam... (continua) ![]() ![]() ![]()
Al rientro dal corso di scrittura creativa Romano frugò nelle tasche della giacca alla ricerca delle chiavi di casa.
La luce sotto il portico dava forma a piccole ombre che ondeggiavano sul muro, ma non indugiò a seguirne il lento movimento, come era solito fare. Entrò in casa richiudendo la porta a doppia mandata e si soffermò a occhi chiusi ad ascoltare il battito accelerato del cuore che lo riportava alle parole di Paolo… “Divertitevi ad inventare un piccolo mondo”… “Non serve usare un linguaggio complesso, usate parole semplici, scavando nel profondo dell’anima”… Sì, era sicuro che quell’iniziativa avrebbe portato una sferzata d’aria fresca alle sue monotone, se pur frenetiche, giornate. Non aveva la più pallida idea di cosa avrebbe potuto inventare creando un piccolo mondo nei confronti di un compagno di corso. Durante la serata era talmente emozionato che non se li ricordava nemmeno! Di una cosa però era certo: poteva sfruttare la sua fantasia ed ora aveva la consapevolezza di poterlo fare. Paolo, con i suoi modi pa... (continua) ![]() ![]() ![]()
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