RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Ermellina P. Scappata dalla lucchesia cattolica e conservatrice arrivò nella Livorno atea e comunista dei primi anni settanta ad insegnare italiano nelle modernissime scuole medie Mazzini da poco costruite, con i deflettori al posto delle tende, la palestra seminterrata e l’ampio cortile avvolgente dove fare ginnastica nei primaverili giorni soleggiati.
Nelle terze classi, grazie al preside, introdusse la lettura del quotidiano un giorno alla settimana ed iniziò a parlare di argomenti sociali negli anni che annunciavano quelli “di piombo”. Una scuola nuova nelle strutture doveva esserlo anche nei suoi contenuti. L’italiano era solo un pretesto per farci ragionare con la nostra testa. “…perché Pascoli ha scritto anche brutte poesie!” Grazie Professoressa!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Appello! Per tre anni di scuole medie l’appello era una litania, un laico rosario con il quale cominciava la mattinata.
Durante i tre anni il solito elenco e nessuna bocciatura o ingresso di nuovi alunni. Allora eccoli di nuovo in rigido ordine alfabetico, per non dimenticare nessuno. Io ero prima dei fratelli, dopo le lunghe leve del Bechi. Abbati - Il compagno di banco di due anni su tre. Andavo a casa sua per la lezione, ma anche nel suo cortile a giocare a pallone. Per porte due saracinesche all’inizio della strada condominiale che nessuno rivendicava, l’ideale le tirarci le pallonate. E poi ai pratini della stazione con le porte costituite da giacchetti, o se meglio capitava, da un tronco di un albero… o entrambi. Un palo un albero, l’altro il giacchetto. Una volta mi tagliai un ginocchio su quei pratini grazie ad un fondo di bottiglia rotto nascosto tra l’erba. Suo padre mi portò al pronto soccorso prima di riaccompagnarmi a casa. Acori - Abitava vicino a me ma non nella stessa... (continua) ![]() ![]() ![]()
Queequeg il sub Sbattuto sugli scogli dalla vita è tornato su di essi per guadagnarsi il pane.
Ospite delle patrie galere, uscito di prigione, ha deciso di tirare avanti pescando, con un vecchio fucile arrugginito nello specchio d'acqua antistante lo “Scoglio della Regina”, nome altisonante di una struttura ottocentesca restaurata in stile razionalista. Un vecchio fucile da pesca “Cressi”, una fiocina ed un coltello le sue armi per sopravvivere cacciando polpi, gronghi e piccole prede da vendere a qualche ristorante voglioso di offrire pesce freschissimo alla clientela. La faccia riarsa dal sole e dal sale, nella sua muta lacera, è un capitano Acab orfano del Pequod, arenatosi come lui in acque troppo basse.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Ni Hao Smilzo, magro, anzi magrissimi sia lui che la moglie. Se non fosse stato per l'età che avanzava e per qualche segno del tempo che si faceva vedere sui loro volti, avresti potuto pensarli quasi eterei, un po' come due sagome che si stagliano contro il muro di un angolo buio, quasi irreali. Eppure, come si spiega quello strano fenomeno? Quello che non tornava, quello che era un mistero nel cuore della loro routine, erano i loro figli.
I due cinesi, che gestivano con passione il ristorante sulla via del passeggio turistico, vivevano tra gli involtini primavera, il riso, il bar che avevano ricavato nello spazio dietro il locale e il piccolo esercizio di fronte che avevano acquistato e dato in gestione. Tra una chiacchiera con un cliente e una risata nervosa con i dipendenti, sembravano quasi una macchina ben oliata. Il locale era sempre pieno, la clientela turistica arrivava come un fiume in piena, con i suoi curiosi, con i suoi palati assetati di "autentico" cibo orientale. La ... (continua) ![]() ![]() ![]()
La Historia Oficial- 3 di 3 Le coup the teatre
Con sorpresa i due anziani mi accolsero quasi simpaticamente e furono subito disponibili a rispondere alle mie richieste di informazioni, anzi mi dissero che si aspettavano che qualcuno mi avrebbe indirizzato da loro e che forse era stato meglio così. Erano ormai anni che aspettavano l'occasione di parlare. E lo fecero. Una mattina incontrò Foscardo col suo fucile che gli disse che per lui non c'erano possibilità perchè la sua innamorata non poteva considerare uno scemo di paese e che ci avrebbe provato lui con ben altre possibilità. ![]() ![]() ![]()
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