RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Il Rasoio

Tic, tic, tic... quel rumore rischiava di mandargli in malora la giornata di vernissage della nuova bici fiammante che aveva comprato dopo molti pensamenti e ripensamenti.
Oltretutto la sgambata con gli amici, da occasione di vanto, si poteva trasformare in una presa in giro.
“Hai comprato una bicicletta bonina vai... è già rotta!”

A dire il vero non era una giornata spettacolare, faceva freschino, tanto che necessitava di un Kway di rinforzo alla tutina attillata come i professionisti ed in tinta con la livrea della bici, ma non c'erano i presupposti per non farsi la sgambata.
Il rumore poi non era neanche evidentissimo, era anche poco udibile a lui stesso che stava in sella, figuriamoci se lo sarebbe stato per gli altri distanziati da lui.
Ma lui lo sentiva alto e forte e lo madava su tutte le furie.
Doveva trovare una via di uscita. Fece un altro giro intorno al palazzo e nelle vie adiacenti casa sperando che il rumore, come si era improvvisamente palesato, si zittisse def... (continua)


Glauco Ballantini 18/05/2020 - 12:59
commenti 8 - Numero letture:1305

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Max Stirner

Lo inaugurai il primo maggio, rosso e proletario, il mio bel circolo autogestito dagli anarchici per dimostrare che non si trattava solo di utopie spendibili sulla carta ma di realizzazioni fattivamente realizzabili.
Misi delle quote per l'affitto e in evidenza i prezzi delle consumazioni del bar così che ognuno potesse servirsi dietro il bancone e lasciare il prezzo pattuito nella cassa. Per essere preciso mi fornii anche di una macchinetta cambia soldi così da rendere facile il compito a tutti.
I primi tempi furono positivi, a fine giornata tutto tornava, poi sempre più soldi mancarono all'appello fino alla decisione di finire l'esperienza di autogestione.
“Viva l'anarchia abbasso gli anarchici.”... (continua)

Glauco Ballantini 25/05/2020 - 12:06
commenti 5 - Numero letture:1277

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Tattiche di guerra

L'estate del '42 vedeva davanti al Don le truppe italiane e sovietiche mentre lui, con la sua famiglia, si aggirava incurante nella notte calda tra le sterpaglie che costeggiavano il grande fiume.

I turni di guardia dei soldati italiani consistevano nel controllo dei sentieri che permettevano di accedere all'accampamento nel timore che qualche azione russa potesse essere fatta di sorpresa.
Il buio intenso della steppa necessitava, più che l'aguzzare la vista, nel tendere le orecchie alla ricerca di suoni ai quali intimare “l'altolà”.
I soldati italiani di guardia avevano l'abitudine di mettere delle gavette, che usavano per il rancio, lungo i sentieri perchè, in caso di inciampo da parte di qualcuno, il rumore fosse evidente.
Quella sera il soldato di guardia aveva messo la sua gavetta ad usbergo del sentierone principale che dall'accampamento portava al fiume con aggiunta di altro materiale di inciampo.

Lui, con il suo gruppetto familiare, incappò nella trappola tesa. Non ri... (continua)


Glauco Ballantini 29/06/2020 - 08:00
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Ermellina P.

Scappata dalla lucchesia cattolica e conservatrice arrivò nella Livorno atea e comunista dei primi anni settanta ad insegnare italiano nelle modernissime scuole medie Mazzini da poco costruite, con i deflettori al posto delle tende, la palestra seminterrata e l’ampio cortile avvolgente dove fare ginnastica nei primaverili giorni soleggiati.
Nelle terze classi, grazie al preside, introdusse la lettura del quotidiano un giorno alla settimana ed iniziò a parlare di argomenti sociali negli anni che annunciavano quelli “di piombo”.
Una scuola nuova nelle strutture doveva esserlo anche nei suoi contenuti.
L’italiano era solo un pretesto per farci ragionare con la nostra testa.
“…perché Pascoli ha scritto anche brutte poesie!”
Grazie Professoressa!... (continua)

Glauco Ballantini 22/09/2021 - 09:24
commenti 4 - Numero letture:894

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Appello!

Per tre anni di scuole medie l’appello era una litania, un laico rosario con il quale cominciava la mattinata.
Durante i tre anni il solito elenco e nessuna bocciatura o ingresso di nuovi alunni.
Allora eccoli di nuovo in rigido ordine alfabetico, per non dimenticare nessuno.
Io ero prima dei fratelli, dopo le lunghe leve del Bechi.

Abbati - Il compagno di banco di due anni su tre. Andavo a casa sua per la lezione, ma anche nel suo cortile a giocare a pallone. Per porte due saracinesche all’inizio della strada condominiale che nessuno rivendicava, l’ideale le tirarci le pallonate. E poi ai pratini della stazione con le porte costituite da giacchetti, o se meglio capitava, da un tronco di un albero… o entrambi. Un palo un albero, l’altro il giacchetto. Una volta mi tagliai un ginocchio su quei pratini grazie ad un fondo di bottiglia rotto nascosto tra l’erba. Suo padre mi portò al pronto soccorso prima di riaccompagnarmi a casa.

Acori - Abitava vicino a me ma non nella stessa... (continua)


Glauco Ballantini 19/08/2020 - 11:48
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