RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Danni collaterali

“Svegliati, è per te...” Mi disse mia madre.
Andai al telefono.
“Buongiorno, ci sarebbe l’incarico per una supplenza di un giorno, alle scuole Razzauti, in via Basilicata, per la sostituzione dell’insegnante di Inglese.”

Accettai, anche se l’inglese l’ho sempre trovato ostico. Si trattava comunque di una scuola elementare, via, me la sarei cavata!
Si trattava di fare un’ora d’inglese a diverse classi delle elementari, sarei stato lo specialista insomma. Era la legge del contrappasso. Io che pensavo che la Neda Rossi, insegnante alle superiori, avesse avuto ragione quando mi disse:
“…Ma oh, Glauco, si vive anche senza sapere l’inglese...” chiosando la fine del mio patimento scolastico nel liceo scientifico “Cecioni”.

Purtroppo anche all’università, invece, c’era stato l’esame di lingua inglese, ed era passato non senza preoccupazioni. Ora arrivava la supplenza che tornava a smentire la profezia; che l’inglese servisse davvero?

Parto, col mio bravino blu notte, alla volta de... (continua)


Glauco Ballantini 26/10/2020 - 09:30
commenti 2 - Numero letture:954

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E caddi, come corpo morto cade.

Accadde che a Piacenza in un lunedì dopo il ritorno dalla licenza mi senta male ed abbia uno svenimento. Solo una febbre alta (influenza) e un abbassamento di pressione ma, cadendo nel corridoio della camerata, mi rompo i denti.
Ecco accorrere prontamente il (sotto) tenente Caudarini, detto il “Caudillo”, un imboscato con la fissa di fare il “Rambo” che vede finalmente uno scenario di guerra: io disteso in una piccola pozzetta di sangue.
La prima domanda che mi fece una volta rinvenuto fu:
“Ti sei drogato?”.
“No grazie!” gli risposi.
Ambulanza? Macché! Facciamo tutto da soli, siamo militari, cazzo!”

Non vedeva l’ora di essere finalmente operativo, e con un’emergenza per dimostrare il suo mal sopito spirito guerriero. Si organizza e passa all’azione il Caudillo!

La tristissima camerata era al primo piano di un ex convento cadente, adattato in maniera posticcia a caserma. Così sono trasportato al piano di sotto, come si farebbe con un grosso pacco voluminoso. O un cadavere d... (continua)


Glauco Ballantini 11/11/2020 - 10:20
commenti 3 - Numero letture:993

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L'arrivo

“Piacenza, stazione di Piacenza.”
La prima volta che sentì questa frase era la fine di maggio dell’ottantanove, dopo un interminabile viaggio durato otto ore sulla tradotta militare.
Neanche mio nonno, ai tempi della guerra, doveva aver fatto un viaggio così lento ma cavolo! Stavamo entrando negli anni novanta, erano passati cinquanta anni!
Destinazione Piacenza, appunto. E dov’è? Quando me lo comunicarono, al CAR, ne avevo solo un’idea vaga.
La cosa buona fu che seppi che andavo a un distretto, anzi al “Consiglio di leva” l’organo che era preposto alla selezione dell’idoneità dei diciottenni nelle province di Parma, Piacenza e Reggio. Le truppe ducali.
Dell’intero treno eravamo in quattro ad andare al distretto, il resto era destinato al “Genio Pontieri”, una caserma operativa. Una massa di soldati, appesantiti da zaino militare e valigia per gli abiti civili, inquadrati a gruppi dai caporali del “Genio” e sistemati sui camion.
“Non siete con noi!” ci dicevano i caporali, ver... (continua)

Glauco Ballantini 16/11/2020 - 11:46
commenti 4 - Numero letture:1031

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L'ultimo Natale

Le scale, una porta e un corridoio come tanti, con l’acre odore ospedaliero; poi l'ingresso nella stanza.

C'erano tutti.
La sera del giorno di Natale.
Da sempre il Natale, o il secondo giorno, eravamo da lei ad Antignano; stavolta le condizioni di salute la relegavano in ospedale ma quasi per un accordo c'eravamo dato appuntamento tutti in quella stanza. Ancora una volta nonna Albertina riusciva a passare il Natale con noi, nipoti, figlie e parenti prossimi. Ci aveva tacitamente convocato.

Che differenza c’è tra una stanza piena e una vuota? Enorme. E la sua era colma, e poi noi continuavamo a parlare di cose varie, non solo di lei, era una riunione familiare. Per lei, l’osservazione dal suo letto, l’immagine della vita che sarebbe continuata.
L'ultimo atto non poteva che essere così, davanti a se aveva tutte persone che, in sua mancanza, non ci sarebbero state o comunque non si sarebbero mai conosciute tra loro.

Non eravamo più all’ospedale, anche gli odori del Natale ce... (continua)


Glauco Ballantini 02/12/2020 - 08:32
commenti 3 - Numero letture:926

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Gretchen

All'edicola sul viale Carducci, all'epoca dei mini assegni, tra fumetti e figurine dell'album dei calciatori, potevi incontrare Margherita.

Aveva l'aria di una barbona che andava in giro accompagnata dal suo vecchio carrello per la spesa.
Capelli molto sale e pochissimo pepe ed una andatura dolorante e dondolante. Attaccava discorso con i clienti dell'edicola ma non per chiedere soldi, solo per parlare dei suoi piccoli e grandi malanni, con frasi un po' ironiche e amare; “parlava in tedesco e latino, parlava di Dio e Schopenhauer”.
Trai vestiti logori, traspariva la traccia di antichi fasti.

Risparmiava novanta lire sulla spesa per potersi permettere, prima di congedarsi, di comprare “Il Corriere della Sera”.... (continua)


Glauco Ballantini 12/10/2021 - 09:19
commenti 7 - Numero letture:784

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