RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
TRATTI DI PENNA PER DESCRIVERMI Sono io...non vi dico l’età che nella mia vita non ha mai avuto senso perché mi hanno dato sempre meno degli anni che ho. Voglio solo parlarvi di me o meglio del carattere. Mi dicono che sono forte, perché non guardano dietro ai miei sorrisi, perché si fermano all’immagine serena del mio viso. Non vanno oltre. In superficie sono un mare tranquillo, non sanno e non vedono le tempeste che travolgono la mia anima come un fuscello. Non c’è nessuno in quell’oceano di amarezze, solo un nocchiero che combatte con onde giganti. Stravolto, bagnato mai sconfitto dopo ogni uragano, in quelle albe di calma piatta si riposa. E’ quel chinare la testa che non voglio, accettare. Dal momento che vivo dirigo la battaglia, conosco i miei nemici sono la paura e l’indecisione. Il dolore preferisco tenerlo per me inutile mostrarlo non ti capirebbero, prodighi di consigli non guarirebbero quella ferita che ti brucia la pelle. La mia fragilità si scopre quando mi imbatto in persone dure, arroganti che si cred... (continua)
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A MADONNA D' E' RROSE Genuflessa davanti a madunnella in coppa al rione Sanità una giovane si batteva il petto. Lei d’animo buono si sentiva una madonna…Aveva portato la croce dell’infamia in grembo. Per mala fortuna il diavolo incontrò e cresciuto ne aveva i figli in un vicolo a bascio dove l’ombra c’è di notte e di giorno. Con occhi asciutti vuoti di lacrime, aveva digiunato per dare il pane ai piccirilli suoi. Con le ginocchia dolenti disfatta da giorni era li che aspettava… o miracolo, da quella madunnella co é catenelle d’oro al collo.Dall’alto del suo altare nel tabernacolo profumato di rose a Madonna le sorrideva…e guardanno bene le somigliava tanto. ….
Mirella Narducci P.S Perdonate non ha la pretesa di essere dialetto napoletano…un vero peccato avrebbe avuto un effetto più bello! E’ un omaggio a tutte le madonnine dei tabernacoli che sono agli angoli delle strade del mondo.... (continua) ![]() ![]() ![]()
RACCONTO DI FANTASIA...Il tempo Nella sua stanza il tempo sedeva soddisfatto davanti ad una sua creazione...una sveglietta carina fatta da numeri fino al dodici e da tre lancette, due molto lente e grassocce e una terza lunga esile e veloce, non si fermava mai era quella dei secondi. Inesorabile percorreva tutto il quadrante sfiorando tutti i numeri e cosi senza nemmeno accorgersi passavano le ore i giorni, il tempo volava. I numeri erano messi in fila e lei contandoli li toccava tutti 1 - 2 - 3 ....quando giungeva a metà strada incontrava il 6 e lo salutava gli stava simpatico. Al primo passaggio le disse “ Ciao 6 nata oggi?” E corse via senza aspettare la risposta. La lunga lancetta giunta al 12 riprese a scendere e fu felice di arrivare al 6 e le gridò sei ancora lì. Perpetuo giro il suo, mangiava i secondi uno dopo l’altro. Anche il 6 ora l’aspettava, la vedeva tuffarsi dal 12 e scivolare giù verso di lei. Fermati le gridò una volta. Le rispose “ Non posso se io mi fermo tutto puo crollare.” “Sono solo un num... (continua)
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IL GIOCATTOLO Nella triste soffitta si accese una debole luce, quel tanto che bastava per dare alle ombre una somiglianza alle cose. La casa, un’antica dimora che aveva visto splendori e risa di bimbi, ora era vuota e silenziosa. L’ultima stanza rimasta buia per anni faceva da ripostiglio, lo scricchiolio della porta e passi silenziosi si facevano spazio tra ricordi e vecchie cose dimenticate. Quanti oggetti impolverati libri, lettere, giornali, bottiglie dai vetri opachi e giocattoli….Un brusio di rumori che cercavano in quella confusione di roba che non serviva più. Ad un tratto la luce come quella di un faro illuminò un Pinocchio dal legno scolorito, con un arto che penzolava. Il burattino si sentì preso da una mano tremante, non era quella tenera di bimbo, ma incerta e pesante di un vecchio. La luce lo investì in pieno, da sopra il suo lungo naso due occhi furbetti fissi, riconobbero chi lo liberava dalle tante ragnatele. Il tempo aveva alterato i lineamenti ma la fossetta sul mento c’era ancora... (continua)
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L' ALLEGRO CHERUBINO C’era una volta…un angioletto che dietro le alluce teneva una fiaschetta.Non passava giorno senza ricevere rimproveri,brutta abitudine tutti dicevano.In ogni via del cielo, in ogni nuvola mal si parlava e la triste fama giunse alle Sante orecchie del Signore. Davanti al Creatore, felice e rubicondo con le alluce spalancate l’angioletto chiese perdono, ringraziando per il pane quotidiano e del goccetto di vin Santo che si era concesso.
Fu cosi buffo con le gote rosse e l’aria scanzonata che il viso severo dell’Onnipotente s’illuminò d’un gran sorriso e fu clemente... Ma che non si ripetesse più, tuonò!Da quel giorno il putto si chiamò, CLEMENTINO. Mirella Narducci... (continua) ![]() ![]() ![]()
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